Il tredicesimo pareggio non è esattamente come il primo amore: si scorda subito. Adesso che la classifica è completa, la Juventus si trova tra Scilla e Cariddi: due punti dal Milan, quattro punti sulla Lazio. Consiglio spassionato dell’umile scriba: privilegiare Cariddi, tenere d’occhio la Lazio, un sommergibile che Reja guida con una perizia non inferiore alla santissima pazienza che il collerico latinorum di Lotito gli impone.
Non dico che la Juventus sia cotta, ma l’ordalia di San Siro, contro il Milan di scorta, ne ha rigato il morale. Conte fu bravissimo a trovare schemi che sostenessero le esigenze, la Juve d’autunno aveva ritmo e gioco. La Juve d’inverno, viceversa, ha la testa che fuma (espulso Conte) e le gambe pesanti (espulso Bonucci). Il Bologna di Pioli (giù il cappello) ha un giocatore che oggi la Juve non ha: Di Vaio.
Può essere che la neve abbia gonfiato il calendario di una squadra che aveva fondato la stagione sui mercoledì liberi. I rivali l’aspettano al varco e la rosolano a fuoco lento. L’eclissi di Pirlo è umana. Conte dovrà gestire il primo, autentico periodo d’emergenza: tra infortuni e squalifiche, non sarà facile.
Tira poco, la Juve. Gol a parte, Vucinic è un labirinto; l’ingaggio di Borriello meriterebbe una vera e propria inchiesta (Marotta, dico a lei); Pepe (5 gol) e Marchisio (6 gol) si erano spinti oltre le colonne d’Ercole, e di lì sono tornati. Manca un attaccante che banalizzi le scelte, senza renderle scottanti. Se gioca Borriello, pensi a Quagliarella; se tocca a Quagliarella, rimpiangi Matri. L’eterno dramma del «tutti uguali».
Ripeto: qui si parrà la nobilitate di Conte. Lo aspettano altre due trasferte, a Genova e a Firenze; a dodici turni dal termine, molto è ancora possibile, forse troppo per le risorse di una Juventus che, con pieno merito, aveva appeso al muro i pronostici.
@ RICO
voi non eravate meno forti, eravate semplicemente ridicoli. Tutto qua.
Sig Centurione, mi scusi, ma lei non ha un cazzo di meglio da fare che venire a parlare in dialetto romanesco su un sito di juventini?
@ ale
si lo portò un altro genio italico, l’indimenticabile organizzatore di ITALIA90, italianissimo esempio di MAGNA MAGNA senza pari, il mitico luchino da monnezzemolo. E per fare posto allo zonaiolo della riviera, cacciò zoff che aveva appena vinto coppa uefa e c italia (in casa del bilan di sacchi)
ahahahah loro giocavano meglio ahahahahah. con simoni, cuper, mancini….. 9 davanti al portiere e palla lunga al fenomeno o a Bobone….
Proprio lui.
Maifredi non lo portò Montezemolo?
Scritto da fierobianconero il 11 marzo 2012 alle ore 22:40
cosa dici??? Fai confusione sei troppo agitato, leggi bene, dove hai letto che prima i piu forti non vincevano perchè accadevano cose strane, casomai ho scritto che i meno forti non riuscivano a vincere perchè i più forti erano ‘aiutati’ e i meno forti penalizzati.
Come accade oggi fra voi e il milan. Il milan è più forte però voi giocate meglio e meritereste di vincere, ma non succede perchè voi siete frenati, loro no. Dagli ‘episodi’.
Ricordo che la Juventus prese Maifredi perchè voleva ispirarsi al gioco a zona di Sacchi al Milan. La squadra i nomi li aveva, il girone di andata l’avevate concluso in testa alla classifica. In primavera ci fu il crollo.
Una cosa simile la fece, sempre in quegli anni, l’Inter con Corrado Orrico.
Il Napoli poteva,se ci puntava,vincere lo scudetto in carrozza!In quanto a Trezeguet negli ultimi due campionati giocava a nascondino,Vucinic segna pochissimo ma tocca la palla da Dio(anche l’occhio vuole la sua parte,almeno per me)!
centurione de noantri (che poi sei sicuramente uno dei 4 barboni di quella parrocchia di Prescritti), vai a farti fotografare con i turisti giapponesi davanti al colosseo, o alla madunina.