Nelle ultime otto partite, la Juventus ha vinto soltanto due volte contro avversari in dieci (Catania, Fiorentina). C’entrano gli episodi, gli arbitri (non solo esattori, mai dimenticarlo) e magari i recuperi di Parma e Bologna, emergenza che ha costretto Conte a «gonfiare» il calendario, spezzando il regime domenicale. Le flessioni, per carità , sono fisiologiche. La Juventus ha ripreso a giocar bene nel secondo tempo di Bologna. Il Milan fa un campionato a sé, Ibrahimovic gli assicura una forza che esula dalla manovra nuda e cruda. Il gioco, viceversa, rappresenta l’ottanta per cento delle risorse juventine. Ancora: il gol di Emanuelson a Parma non appartiene agli schemi, è una transizione verticale e micidiale, con dribbling e palleggio da scuola Ajax, una delle più feconde al mondo.
Calma con l’incenso e l’enfasi (e vergogna, Firenze, per certe nenie sull’Heysel). Calma, non perché si voglia sminuire il successo della Juventus, splendida, ma perché mancavano Jovetic e Behrami e il calcetto di Franti-Cerci a Garrone-De Ceglie ha spezzato un’ordalia già in crisi di equilibrio.
Cinque gol, cinque marcatori: ottimo e abbondante. Visto Vucinic? Certo, visto: tre pali, un gol e due assist fra Genova e Firenze. Il problema non siamo noi, critici feroci; il problema è lui. Spesso si astiene, sovente si ricorda della sfida come una madama che, davanti allo specchio e in pantofole, ha chiamato un taxi e le citofano dalla porta, «signora, per favore, si sbrighi». In discussione è la puntualità , non l’eleganza, la bellezza.
Il rosso di Cerci, corretto, a Bergonzi l’ha suggerito l’assistente Stefani. Per il resto, più gol che fischi. Una passeggiata. I veleni della vigilia? Sepolti sotto lo scarto.
Postilla. Forza Abidal, forza Muamba, forza tutti coloro che, famosi o no, soffrono alla luce e nell’ombra.
Buona domenica, mister Cartesio. Sul gol di Emanuelson, confermo il fuorigioco di Ibrahimovic. Ma ribadisco anche lo strupro del medesimo (fuorigioco), per cui – a Firenze, nell’azione del tre a zero – si può considerare “non influente” Matri che, in offside, va verso il pallone e poi lo lascia a Vucinic, che crosserà per la testa di Marchisio. Una volta, quando Franco Baresi alzava il braccio in piazza Duomo era fuorigioco fino a piazza Navona: sbagliato. Oggi, è tutto buono (o quasi): sbagliato. Almeno per me.
Bello il commento di di Domenico B. (se è nuovo del blog “benvenuto”).
Buongionro a tutti e al Primario.
La Juve ieri sera mi è piaciuta, fatta la tara sulla Fiorentina sgnagherata che ha incontrato. Rivisto corsa e gioco, nei nostri limiti, ma credo che riusciranno a garantirci il secondo posto.
Il primo è già ampiamente assegnato, (nota per il Primario: questa che segue abbisogna di cure), il rigore del Milan c’era ampio e tranquillo, ma ne ho visti non dare di più solari e il gol di Emaunuelson (a parte l’effetto Mar Rosso davanti a Mosè della difesa del Parma) è influenzato da un fuorigioco di Ibra (giudicare passivo Ibra al limite dell’area negli ultimi tempi mi sembra grossa…) … Flebo, grazie
Riccardo Ric, c’è sempre da imparare. Ero indeciso tra Inter-Atalanta e Catania-Lazio.
Lovre51, non mi pare che la Juventus stia giocando in maniera diversa rispetto a quando Vucinic non vedeva la porta. E poi i gol in totale sono 5.
Signor Axl Rose, eccolo: Inter-Atalanta 2-1.
Io Vucinic lo vorrei vedere nel Napoli di Mazzarri con tutti quegli spazi…non a caso il livornese lo voleva.
Doc,se una grande squadra non riesce ad integrare un Vucinic,non e’ una grande squadra.Si devono migliorare la fondamenta non gli arazzi!Sarei curioso di vederlo al Milan…ci mangeremmo i gomiti!
ps. KH Rummenigge, in virtú dei suoi trascorsi mai Prescritti in quel di Milano e del conseguente basso QI, attualmente svolge funzioni di Addetto al dossieraggio nell’organigrama sbavarese.
Inter-Atalanta, Beck? Capisco i doveri professionali, ma dopo aver assistito alla prova della Juve di ieri sera, ( ed anche a quella del milan), vedersi inter-atalanta è una condanna.
Giusto per lavoro, si può fare tale sacrificio…
Ah ricordiamo al ci-Trullo chi sono i suoi tombaroli, a proposito del passaggio di Stankovic alla FC Prescritti. Ritratto estrapolato da un sito laziale che ne magnifica la permanenza nella capitale: “In estate è ad un passo dalla Juventus, ma il trasferimento salta e per la Lazio sfumano quasi 30 milioni di euro. A convincerlo a non accettare la destinazione è Vinicio Fioranelli, ex socio di Vincenzo Morabito e suo procuratore, ma anche le pressioni da parte di Mancini e di Sinisa Mihajlović, destinati a passare a fine stagione entrambi all’Inter. Dejan si lascia convincere e nell’ultima intervista che gli faccio il 21 gennaio dopo il gol segnato al Parma in Coppa Italia, senza parlare mi fa capire che il matrimonio con la Lazio è finito, che sta per passare alla Juventus.”….ma tacete, ombre!