Una partita nata grande e finita piccola, noiosa: con la coda di uno zero a zero che, per il Milan, rappresenta il migliore dei risultati peggiori e, per il Barcellona, il peggiore dei risultati migliori. Allegri ha copiato Mourinho: bene nel catenaccio, non altrettanto nel contropiede. Il terreno di San Siro era una chiavica; e, scritto en passant, l’intervento di Abbiati su Sanchez da rigore. Ho dato un’occhiata ai giornali (italiani): censure discrete, orgia di «ci poteva stare». Insomma: a nazionalismo, nazionalismo e mezzo.
Per me, Ibrahimovic e Messi hanno giocato da sei. Dicono di Ibra: troppo isolato. Vero, ma i fuoriclasse sanno uscirne anche quando la squadra, in difficoltà, li abbandona. Ripeto: stiamo parlando di fuori-classe; di campioni, cioè, «fuori» (dal gregge, dalla norma, dal ruolo). Quando non segna Messi, il Barcellona del torello ricamato scende da Marte e si nasconde fra i comuni passanti (e passaggi). Morale: con tutto il rispetto per gli Allegri e i Guardiola, più il livello sale, più la differenza la orientano – nel bene e nel male – i giocatori.
Se l’erba del «vicino» è sempre più verde (ci vuole poco), martedì prossimo il Milan dovrà lavorare di scudo e fioretto. I catalani tendono a rischiare soprattutto in avvio: Pato li morse dopo meno di un minuto, Robinho li ha graziati dopo meno di quattro. Al Meazza è stata la sera dei soldati Ryan, da Antonini a Mascherano, al Camp Nou non potrà non essere la notte dei tenori.
In assenza di Thiago Silva, è sceso in campo Thiago Silvio. Il padrone ha criticato il «non possesso palla» del Milan, l’arma con la quale il suo «vice» Allegri aveva limato le unghie ai campioni d’Europa. Il Cavaliere adora i tagli netti: avanti Savoia e non indietro tutta. In passato, tra Van Basten e Sacchi scelse Van Basten. E in futuro, tra Barbara e Galliani?
X Riccardo Ric delle 13:09 -Al di la di quello che si può pensare sul conto del sig. Penta, a me sembra che nella circostanza lui abbia voluto solo ironizzare sulla notizia a suo tempo messa in giro da certa informazione sulle presunte 40 telefonate intercorse fra Bertini e Moggi prima della partita Juve/Milan. Non ho letto le motivazioni e quindi non so se queste 40 telefonate siano state utilizzate dalla accusa per sostenere le proprie tesi colpevoliste. Però non c’è nessun dubbio che se la sim svizzera, nel periodo in cui certi contatti sarebbero avvenuti, non era stata ancora attivata e giaceva presso il negozio di De Cillis, è stata impropriamente e inopportunamente richiamata sia dai CC che dal PM. A questo punto non mi sembra possa assumere rilevanza che le telefonate in questione siano 2 o 40, anche perchè non si conosce il loro contenuto. Quello che bisognerebbe chiarire è a chi quella tessera è stata attribuita erroneamente, a Bertini o a Moggi e quale procedura avrebbe seguito Laroni per arrivare a certe conclusioni. Quindi è ovvio che Penta si sia limitato a gettare un sasso in piccionaia e che l’aspetto più corposo della vicenda verrà svelato nel futuro appello.
Roma, 4 luglio 2011 – L’Inter ha violato l’articolo dell’illecito sportivo (art. 1 e art. 6 del vecchio Codice di giustizia sportiva). Lo scrive il procuratore federale della Figc, Stefano Palazzi, nelle 72 pagine redatte per illustrare le motivazioni della decisione sull’esposto presentato dalla Juventus per lo scudetto 2005-2006.
“La Procura federale ritiene che le condotte messe in atto dai vertici del club nerazzurro, come documentato dalle intercettazioni evidenziate durante il processo penale di Napoli, fossero certamente dirette ad assicurare un vantaggio in classifica in favore della società Internazionale FC, mediante il condizionamento del regolare funzionamento del settore arbitrale e la lesione dei principi di alterità, terzietà, imparzialità ed indipendenza, che devono necessariamente connotare la funzione arbitrale”.
Dai documenti “è’ emersa l’esistenza di una rete consolidata di rapporti, di natura non regolamentare, diretti ad alterare i principi di terzietà, imparzialità e indipendenza del settore arbitrale, instaurati, in particolare fra i designatori arbitrali Paolo Bergamo e Pierluigi Pairetto (ma anche, sia pur in forma minore, con altri esponenti del settore arbitrale) ed il Presidente dell’Inter, Giacinto Facchetti’’.
‘’Dalle carte in esame e, in particolare, dalle conversazioni oggetto di intercettazione telefonica, emerge l’esistenza di una fitta rete di rapporti, stabili e protratti nel tempo’’ con l’obiettivo, tra l’altro ‘di condizionare il settore arbitrale’’.
“La suddetta finalità veniva perseguita sostanzialmente attraverso una frequente corrispondenza telefonica fra i soggetti menzionati, alla base della quale vi era un consolidato rapporto di amicizia, come evidenziato dal tenore particolarmente confidenziale delle conversazioni in atti’’, afferma la procura. Secondo la relazione, ‘’assume una portata decisiva la circostanza che le conversazioni citate intervengono spesso in prossimita’ delle gare che dovra’ disputare l’Inter e che oggetto delle stesse sono proprio gli arbitri e gli assistenti impegnati con tale squadra’’, si legge ancora. “In relazione a tali gare il presidente Facchetti si pone quale interlocutore privilegiato nei confronti dei designatori arbitrali, parlando con essi delle griglie arbitrali delle gare che riguardano la propria squadra nonche’ della stessa designazione della terna arbitrale ed interagendo con i designatori nelle procedure che conducono alla stessa individuazione dei nominativi degli arbitri da inserire in griglia e degli assistenti chiamati ad assistere i primi”
“In alcuni casi – osserva la procura – emerge anche l’assicurazione da parte dell’interlocutore di intervento diretto sul singolo direttore di gara, come rivelato da alcune rassicurazioni che il designatore arbitrale rivolge al proprio interlocutore, in cui si precisa che l’arbitro verra’ ‘predisposto a svolgere una buona gara’ o, con eguale significato, che e’ stato ‘preparato a svolgere una bella gara’; o ancora, affermazioni del designatore volte a tranquillizzare il presidente Facchetti sulla prestazione dell’arbitro, nel senso che gli avrebbe parlato direttamente lui o che gia’ gli aveva parlato’’.
In un caso, addirittura, il designatore arbitrale, nel tentativo di tranquillizzare il proprio interlocutore e sedare le preoccupazioni di quest’ultimo sulle tradizioni negative della propria squadra con un determinato arbitro, afferma che quest’ultimo è stato avvertito e che sicuramente lo score dell’lnter sotto la sua direzione registrera’ una vittoria in piu’ in conseguenza della successiva gara di campionato’’, afferma ancora il procuratore. “Tale capacità di interlocuzione in alcuni casi diventa una vera e propria manifestazione di consenso preventivo alla designazione di un arbitro e rappresenta un forte potere di condizionamento sui designatori arbitrali, fondato su rapporti di particolare amicizia e confidenza che il Presidente Facchetti puo’ vantare nei confronti degli stessi designatori e che trovano la loro concretizzazione espressiva nella effettuazione anche di una cena privata con Bergamo e nello scambio di numerosi favori e cortesie (elargizione di biglietti e tessere per le gare dell’Internazionale, di gadget e borsoni contenenti materiale sportivo della squadra milanese, etc…) e non meglio precisati ‘regalini’”.
scusi veiturin ma come fa a fare la morale ad axl srivendo ciò che scrive e usando il tono che usa? Ho criticato diverse vote axl per la storia di calciopoli ma se lei interviene così mi fa ricredere. Se vuole dimostrarsi migliore usi un modi più eleganti altrimenti si mette allo stesso livello, anzi un pochino sotto visto che scimmiotta gli altri. Scusi per l’interruzione.
Scritto da veiturin il 30 marzo 2012 alle ore 15:01 Ottimo sig. plurifallito (calcisticamente) granata, buon lavoro, non manchero’ di leggere le sue farneticazioni.
Riccardo Ric, hai ragione (e ottima memoria) sul fatto che la Casoria non considera i 40 contatti ma solo due tra Moggi e Bertini…pero’ siccome e’ probabile che il Pm Capuano continuera’ con sta storia anche in appello, la difesa di moggi ha pensato bene (avendone evidentemente prova) di azzerare ogni discorso. Certo nell’immaginario collettivo della farsa ste 40 telefonate un certo risalto ce l’hanno e ti giuro che mi e’ capitato di discutere con gente che ci crede. Diciamo che e’ un colpo alla struttura generale (gia di suo molto pericolante) del teorema sulle sim svizzere, e a un po di sentimento popolare che non guasta…
Scritto da veiturin il 30 marzo 2012 alle ore 15:01
Prescritti, dopati e truffatori….
‘Sto tizio è da ieri che sta ballando sui miei coglioni…..
Se dopo un processo approfondito e completo, quella fosse stata la sentenza, sì. Ma non è un problema di tifo, io la Juve continuerei a tifarla comunque in ogni categoria.
E’ un problema di accettazione delle sentenze, di viverle come pena giusta da scontare e non come ingiustizia, come invece è accaduto. E ne abbiamo di motivazioni fondate, per viverla come ingiustizia subita.
Poi, quali sarebbero state le sentenze se tutto fosse uscito nel 2006, non possiamo saperlo. Te puoi dire B per inter e milan e terza categoria per la Juve, lo stesso Beck, sostiene C per la Juve. Io dico che, giusto o no, sarebbe finita con ” A con penalizzazione” per tutte.
Rimane il fatto che tutta la vicenda ha subito una distorsione difficile da digerire, perchè il puzzo di marcio nel volerla indirizzare a senso unico si alza in modo troppo, troppo, troppo evidente….
Che lei avesse l’intenzione di cambiare il tono dei suoi interventi non me lo sono mai sognato. Da troppo tempo lei con alcuni nick e tre o quattro altri esaltati e incivili con altri nick non fate altro che fomentare inciviltà, odio e maleducazione. Io non posso impedirvelo ma non ho intenzione di fare il pecorone e lasciarvi fare.
La mia squadra è plurifallita, ok. La sua ha avuto più processi sportivi e penali e condanne di tutte le altre squadre italiane messe insieme, è stata salvata dalla prescrizione da una condanna vergognosa per aver vinto più scudetti sotto l’effetto di sostanze proibite e dopanti, ha subito l’onta della retrocessione e della sottrazione di scudetti vinti con la frode.
Prescritti, dopati e truffatori.
Nessuno…è lo stesso Palazzi che sancisce, nella sua relazione, l’improcedibilità per avvenuta prescrizione nei confronti di Moratti e dell’inter. E di prescrizione e di impossibilità di procedere per avvenuto decesso nei confronti di Facchetti.
Leggete gli atti, non fidatevi delle ricostruzioni della propaganda. E vale per tutti.
Nessuno, tralasciamo la propaganda, i “prescritti” i ” ladri mafiosi”, ecc ecc e tutta la monnezza relativa.
1) Ma te, da tifoso interista, che spiegazioni ti sei dato delle telefonate di Facchetti e Moratti?
2) Non ritieni che anche quelle telefonate dovevano emergere nel 2006, assieme alle più importanti di Meani, in modo che tutta la vicenda, e quell’insieme di malcostumi diffusi, fossero rappresentati con più completezza? Anche, al limite, per fa emergere, le differenze comportamentali.
Scritto da Riccardo Ric il 30 marzo 2012 alle ore 14:40
Avrei preferito fermare il campionato e fare un processo molto piu’ approfondito. E in caso, avrei accettato la serie B con molte altre squadre. Ma te Riccardo, avresti tifato per la nuova societa’ “Torino bianconera” in terza categoria???