Domenico Criscito no e Leonardo Bonucci sì ribadiscono quanto il confine tra etica ed etichetta sia labile e subdulo. Un avviso di garanzia con perquisizione in camera (a Coverciano) batte, dunque, un avviso di garanzia (spiccato e non arrivato): l’importante è saperlo. Avrei portato Criscito, scritto ieri; e per la proprietà transitiva della logica, anche Bonucci. Nel rispetto totale di coloro che non la pensano come me – e, quindi, avrebbero bloccato entrambi per questioni di opportunità , di morale o quant’altro – credo che Cesare Prandelli abbia adottato la decisione sbagliata.
La voce del popolo non sempre è la voce di Dio, ma è chiaro che la cesura del ct fomenterà pissi pissi da bar sport, Bonucci è della Juventus e Criscito lo era, Bonucci è un pesce e Criscito un pesciolino. Non toccare il tasto della presunzione di innocenza – che, viceversa, andrebbe pigiato, sempre – significa mettersi dalla parte del torto, a maggior ragione di fronte a una decisione così politica e così ipocrita. La «pressione disumana» con la quale Cesare aveva addobbato l’Europeo di Criscito, per giustificarne l’esclusione, ha tutta l’aria di un alibi cucinato al volo e al dente, su ricetta di Giancarlo Abete.
Cesare resta un allenatore che studia il calciatore attraverso l’uomo. Lo avrei gradito più coraggioso: o tutti dentro o tutti fuori; sia che l’uno, Criscito, abbia ricevuto l’avviso di garanzia, e l’altro, Bonucci, non ancora; sia che il reato contestato al secondo risulti meno grave di quello notificato al primo.
Siamo alle solite: gli esempi che vengono dall’alto – e in questo caso, l’alto è Prandelli – lasciano spazio alle capriole dell’incoerenza e alle acrobazie del codice (pat)etico. Tutto il mondo ride di noi. Come alla vigilia dei Mondiali 2006, ultima stampella alla quale aggrapparci.
Pare che il PM di Cremona non voglia farsi mancare niente, sembra voglia chiamare Buffon per farsi dare spiegazioni sul perchè, da quando è nato il calcio, esistono i “biscotti”. Aspettiamoci, prossimamente, un blitz dell’Interpol nel ritiro della nazionale
Buon Giorno,
Premesso che si tratta di ipotesi, il fatto che sia saltata nel tunnel conta ma fino a un certo punto, credo sia più grave di un eventuale omessa denuncia, di un proprio tesserato, avvenuto in un altra squadra.
Che Qualche giornalaio non stà facendo bene il suo lavoro? elementare Watson.
http://www.repubblica.it/sport/calcio/2012/05/29/news/vieri-36137737/
Caro Emiliano, le responsabilità si pesano: un conto è non denunciare un conto organizzare.
Mi viene un solo dubbio: perchè se lo sapevano tutti, gli allenatori delle altre squadre non sono chiamati in causa? Conte sapeva e Tesser no? Conte sapeva e Mondonico no? E gli allenatori di Lazio, Lecce, Torino, Genoa e i loro calciatori che dormivano tutte le sere nelle stanze con chi organizzava la vendita delle partite.
Così è troppo facile: ai giudici il compito di individuare e pesare le responsabilità .
Se Conte ha sbagliato lo dimostrino con delle prove vere e non con i “rappresenta” di un pentito che parla come un poliziotto. E se ha sbagliato paghi, ma lo si condanni prima! nè lui e nè gli altri.
Scritto da axl rose*** il 30 maggio 2012 alle ore 09:44
drin…drin…drin… è arrivato il momento di svegliarsi : la realtà è (stata) un’altra ….
Più passa il tempo e più ho l’impressione che tanti sapessero e, pur non partecipando attivamente, accettassero le situazioni. Per me peró accettare certe abitudini é molto vicino al partecipare.
Omertosi lo siamo un po’ tutti nel senso che tutti i giorni andrebbe denunciato qualcuno per quelle “consuetudini” così tremendamente italiane che spesso, in ragione di un vantaggio diretto, siamo pronti a giustificare come mali necessari ma tutto sommato innocenti.
Da insegnante mancato penso che la formazione originale dei soggetti sia un valore tanto inestimabile quanto bistrattato e che se si vuol risalire la corrente bisogna partire da lì, dove si seminano i valori che daranno i frutti di domani.
Se Conte sapeva, a malincuore per la bravura dimostrata, è giusto che paghi. E temo sarà così. Nemmeno negli amatori, a richiesta fatta, noi pezzenti (economici) del calcio abbiamo accettato, perché questo sport lo amiamo perché unisce, fa nascere amicizie, solleva dai problemi veri di tutti i giorni.
Su Criscito e Bonucci Prandelli si è incartato e, abete o meno, doveva tenere duro sulla sua linea, qualunque fosse. Non è stato così e un altro puntello è andato giù, peccato. Sulle similitudini col 2006 non faccio affidamento, altra qualità .
Buona giornata a tutti,
Emiliano.
Sig.Beccantini, caso mai volesse fare un corso di aggiornamento sul giornalismo d’inchiesta, il corso è tenuto dai giornali dove “nascono interisti”
http://www.ju29ro.com/contro-informazione/4082-le-balle-su-criscito.html
Perla del presidente prescritto, onesto a prescindere…………Daniele De Rossi ieri ha dichiarato che la vicenda del calcioscommesse è peggio di quelle relative a Calciopoli nel 2006.
“Dipende da uno come vede le cose, sono brutte tutte e due. Quello veniva da alti dirigenti ed era, per conto mio, ancora peggio”……………Per una volta sono d’acordo con il presidente prescritto onesto a prescindere, parole sacrosante, nel 2006 veniva da alti dirigenti, pensate l’allora presidente dell’inter (sua santita’) chiamava Mazzei per dirgli di non fare il sorteggio arbitrale o per suggerirgli come taroccarlo. Stiamo parlando del presidente di una squadra di serie A, mica di un Carobbio qualsiasi.
Buongiorno al Primario e ai suoi Pazienti Campioni d’Italia tristellati.
Per Lovre51 : postala in libridine la lettera di Alessandrella.
Per scheda svizzera : la sequenza di Fibonucci!…ahahahaha!…….cazzo scheda, mi piaci. Peccato che non sei juventino altrimenti avremmo già annichilito i marottisti anonimi…..Comunque se ogni tanto puoi sganciare una bomba su Marotta….