Domenico Criscito no e Leonardo Bonucci sì ribadiscono quanto il confine tra etica ed etichetta sia labile e subdulo. Un avviso di garanzia con perquisizione in camera (a Coverciano) batte, dunque, un avviso di garanzia (spiccato e non arrivato): l’importante è saperlo. Avrei portato Criscito, scritto ieri; e per la proprietà transitiva della logica, anche Bonucci. Nel rispetto totale di coloro che non la pensano come me – e, quindi, avrebbero bloccato entrambi per questioni di opportunità , di morale o quant’altro – credo che Cesare Prandelli abbia adottato la decisione sbagliata.
La voce del popolo non sempre è la voce di Dio, ma è chiaro che la cesura del ct fomenterà pissi pissi da bar sport, Bonucci è della Juventus e Criscito lo era, Bonucci è un pesce e Criscito un pesciolino. Non toccare il tasto della presunzione di innocenza – che, viceversa, andrebbe pigiato, sempre – significa mettersi dalla parte del torto, a maggior ragione di fronte a una decisione così politica e così ipocrita. La «pressione disumana» con la quale Cesare aveva addobbato l’Europeo di Criscito, per giustificarne l’esclusione, ha tutta l’aria di un alibi cucinato al volo e al dente, su ricetta di Giancarlo Abete.
Cesare resta un allenatore che studia il calciatore attraverso l’uomo. Lo avrei gradito più coraggioso: o tutti dentro o tutti fuori; sia che l’uno, Criscito, abbia ricevuto l’avviso di garanzia, e l’altro, Bonucci, non ancora; sia che il reato contestato al secondo risulti meno grave di quello notificato al primo.
Siamo alle solite: gli esempi che vengono dall’alto – e in questo caso, l’alto è Prandelli – lasciano spazio alle capriole dell’incoerenza e alle acrobazie del codice (pat)etico. Tutto il mondo ride di noi. Come alla vigilia dei Mondiali 2006, ultima stampella alla quale aggrapparci.
Domanda, ma esiste la banconota da 3 euro?
alèmichel, quando all’heysel, il 29 maggio dell’85 ventinove italiani, molti di loro miei concittadini, alcuni miei coscritti, tutti juventini che si erano sobbarcati un viaggio faticoso per incitare la loro squadra, morirono per la stupida e criminale bravata degli hooligans, io ho pianto. Davvero e il ricordo mi commuove ancora. Ma quegli inglesi pieni di birra non erano diversi dal vostro aiace, pieno di veleno e di odio, che grufola come un maiale tra i rifiuti. E il vostro aiace non è diverso da quei miserabili che portano il cartello -39. Quelli almeno la loro sporca faccia dietro il cartello la mettono.
A quel asinello di vettorello, che non me la racconta giusta con la sua finta fede granata (ma capisco che dichiararsi Prescritto é senz’altro piú disdicevole), ricordo solo quando fin da piccolo sentivo gridare cose tipo “Milano (o mettete voi una cittá a vostro piacimento) spera Superga bianconera”. Chi dovesse sentirsi piú offesa da quel coro non é dato sapere, ma personalmente ricordo benissimo la mia difficoltá nel comprendere che cosa la Juventus avesse a che vedere con la ditta di calzature sportive.
Quindi comprendo bene che quella gentaglia lÃ, tra i quali non dubito ci fosse gente dello spessore di feccia sfizzera, abbiano coronato un sogno la tragica sera dell’Heysel.
Contenti voi. Ma sappiate che i nostri caduti non li ha uccisi la Juventus.
Ho intravisto un blitz di mister Cristiano, se non ho letto male. Ben tornato! Mi auguro che la figlia dell’amico abbia superato il periodo difficile.
Buon pomeriggio a todos. Noto un’aggresssività che la limpidezza delle inchieste di Cremona non suffraga. Come mai?
Che la Stampa, era/e’ antijuventina, a sentire Beccantini, E’ UNA BARZELLETTA…
QUESTA POI, E” PROPRIO UNA…FREDDURA!
.
http://www.lastampa.it/cmstp/rubriche/commentiRub.asp?ID_blog=13&ID_articolo=13
scritto da Roberto Beccantini 2/5/2006 16:32
A Gino: ne ho scritto su “La Stampa” cartacea del 28 aprile. Non sono un mago: il Sassolino era antecedente a Barcellona-Milan. Entrando nello specifico: l’espulsione ci stava per fallo da ultimo uomo e chiara occasione da gol, non per la violenza in sé dell’intervento. Così ho letto anche sui giornali stranieri. Quanto a La Stampa anti-juventina, questa è una barzelletta degna dei libri di Totti.
Piccola riflessione quasi extra calcio .
Posseggo uno scooter che uso quotidianamente girando per le strade della città , da un paio di anni la situazione della manutenzione del manto stradale è al limite dell’indecenza, buche (sarebbe meglio chiamarle voragini) in quasi tutte le strade, i percorsi in moto stanno diventando percorsi di guerra.
Il comune dovrebbe occuparsi della manutenzione ma per evidenti ragioni di bilancio non lo fa.
Bene lo stesso comune in questione ha deciso (ieri o l’altro ieri non ricordo) di stanziare 3 milioni di euro per l’inizio dei lavori per ricostruire il Filadelfia.
Non mi interessa che sia il Filadelfia e sia del torino (chi scrive era contrario alla regalia fatta dal comune di Venaria alla Juve del terreno del Delle Alpi).
Mi interessa capire perchè io cittadino devo pagare ai privati per la costruzione di uno stadio che sarà a tutti gli effetti privato.
Aspetto risposte soprattutto dai torinisti.
Saluti
” Il presidente del Siena Massimo Mezzaroma avrebbe chiesto ai suoi giocatori di perdere una partita perché voleva scommettere sulla sconfitta della sua squadra. La circostanza emerge da un’informativa della polizia agli atti dell’inchiesta di Cremona. A chiamare in causa Mezzaroma, gli ex giocatori della squadra Carobbio e Coppola.” “A fornire quelli che inquirenti ed investigatori definisco “gravi elementi di responsabilità ” a carico del presidente del Siena, è stato Filippo Carobbio che ha raccontato ai pm di Cremona quanto gli riferì un altro ex giocatore della squadra toscana, il portiere Ferdinando Coppola. “Qualche giorno prima della partita Siena-Varese – si legge nel verbale di Carobbio, desecretato nei giorni scorsi – Ferdinando Coppola entrò negli spogliatoi sbiancato in volto rappresentandoci che poco prima, all’esterno degli spogliatoi, era stato avvicinato da una persona vicina al presidente che gli aveva chiesto se c’era la possibilità di perdere la partita”. Questa persona, “di cui Coppola mi fece anche il nome ma che in questo momento non ricordo – prosegue Carobbio – gli aveva detto che il presidente intendeva scommettere o aveva scommesso sulla nostra sconfitta. Intendo riferirmi al presidente Mezzaroma. La squadra oppose un netto rifiuto suggerendo al Coppola di rappresentare a chi lo aveva contattato di non aver voluto riferire la proposta ai giocatori in quanto lui stesso non era d’accordo. Ribadisco che il Coppola era quasi sconvolto”. Nell’interrogatorio Carobbio dice inoltre che della richiesta del presidente era al corrente anche lo staff tecnico: “In seguito ho appreso da Stellini (all’epoca vice di Antonio Conte, ndr) – mette infatti a verbale – che la proposta era stata fatta da Mezzaroma anche allo staff tecnico e anche loro si erano rifiutati. Era la prima volta che ci proveniva una richiesta del genere dal presidente”. Vediamo se ho capito bene. Carobbio avrebbe fatto una dichiarazione per conoscenza de relato, relativa a fatti raccontati da Coppola che, addirittura, a sua volta riferisce de relato, perché aveva parlato con un intermediario di Mezzaroma, che il suo presidente chiedeva alla squadra di camuffare la partita. Per di più, nell’occasione, lo staff tecnico e i giocatori si erano rifiutati, mentre nel caso di Novara-Siena, al contrario, avevano deciso di aderire alla combine. Tutto questo guazzabuglio viene definito da un Procuratore della Repubblica come un fatto connotato da “gravi elementi di responsabilità ”. MA VI RENDETE CONTO!!!
Sulle accuse a Cannavaro di intervento falloso contro il giocatore Laziale, faccio una domanda a chi ha visto la semifinale di Champions League Barça-Milan. Quei pochi giornalisti che hanno avuto l’ardire di dire che il fallo di Costacurta era da espulsione, lo hanno fatto in relazione, al fallo da ultimo uomo. Allora io chiedo ad Alberto Ambrosiono e chiunque altro ha visto l’intervento di Costacurta, e giudicare la differenza tra i due interventi: giudicare la dinamica, per me uguale, l’intenzionalità del fallo e la violenza. Nell’intervento di Cannavaro ho visto il giocatore Juventino ritirare il piede destro piegando la gamba mentre scivola, tenendo i piedi a terra e non alzando nessuno dei due. Chiara l’intenzione di evitare l’avversario. L’entratra di Costacurta è direttamente sull’uomo, con i due piedi alti a colpire l’avversario. Intervento violento, cattivo e deciso sull’uomo, nessun interesse per la palla, fallo intenzionale da rosso diretto. Come mai i giornalisti hanno taciuto? Servilismo ho, omertà ? Sono passati tre giorni e di Beccantini nessun editoriale in merito, come mai? Servilismo ho omertà il suo? Le due cose? A giudicare dall’impegno che dimostra nei suoi editoriali e sassolini vari di usare esclusivamente tutto ciò che è Juventino, per le sue accuse, insinuazioni e gli esempi di negativo nel calcio Italiano, ai due aggiungerei un terzo motivo….l’odio! Possibile che per tutto ciò che è negativo usa la Juve ho un Juventino come esempio? Solo chi odia può essere un profittatore tanto vigliacco. A milano i giornalisti della Gazetta ddello Sport, il Corriere della Sera, a Roma il Messaggero, il Tempo e tutti gli altri giornali sono a difesa delle squadre della loro città e odio alla Juve, solo ogni tanto scrivono qualcosa di negativo verso le squadre della loro città , altrimenti fanno la fila all’ufficio del lavoro. Alla Stampa, tutti, da Beccantini a Boffo da Ansaldo a Vergnano scrivono solo accuse, insinuazioni, ironie e negatività sulla Juve, sempre! perchè? Qualcuno sa spiegarmi il perchè? Sarebbe bello potersi confrontare con qualcuno con obiettività , in modo civile:dolce chimera scritto da gino 29/4/2006 19:2
scritto da gino 29/4/2006 19:2
ginolangiano@hotmail.com
http://www.lastampa.it/cmstp/rubriche/commentiRub.asp?ID_blog=13&ID_articolo=13
Lex,grazie mille quella che hai pubblicato va bene,ma io intendevo l’altra!Quella sul piccolo Andrea allo stadio Heysel!Grazie di nuovo e ciao!