Pecunia non olet, d’accordo. Leggo che molti sbavano per venire in Italia. Sarà . Finora, è arrivato Vladimir Petkovic: da Sion alla Lazio, dall’inglese creativo di Blatter al latinorum di Lotito, auguri. Sceicchi e sceriffi non abitano qui. Lavezzi era vicino all’Inter: oggi, lo danno a Parigi, chez Ancelotti. La Juventus di Conte viene collocata in pole position. Non è un’idea campata per aria: sempre che i gorghi di Scommessopoli non le portino via l’allenatore. Asamoah e Islas, scuola Udinese, sono buoni giocatori, non fenomeni. Potranno crescere, aiutando la Juventus a crescere. Vero, Sanchez a Barcellona sembra uno dei tanti: ma il Barcellona è la prima squadra al mondo, non una delle tante.
L’Inter riparte da Stramaccioni, ed è un segnale forte sul piano anagrafico. Perché lo diventi anche a livello tecnico, dipenderà dal mercato. Palacio è un indizio, ne servono altri: soprattutto a metà campo e in difesa. Mi raccomando, idee chiare: se sarà rifondazione, si aiuti l’allenatore a reggere l’urto della diffidenza. Caso Milan: sembra che uno tra Ibrahimovic e Thiago Silva venga sacrificato in nome del fair play finanziario. Gira il nome di Dzeko: per assonanza, mi ricorda Diego; grandi in Germania, così così fuori (al Manchester City o alla Juventus). Ci andrei piano. Cruciale si profila il recupero completo di Cassano e Pato: Europeo e Olimpiade cadono a fagiolo.
Il ritorno di Zeman a Roma e alla Roma, a tredici anni dall’ultima volta, è un’avventura che scavalca la logica del progetto. Siamo di fronte a un maestro, non a un gestore; con lui si va sempre sull’insicuro, ma è un insicuro che eccita e coinvolge, da Foggia a Pescara. Il problema, se mai, è un altro: le squadre passano, i tecnici pure, e non si parla ancora di un «nuovo» Zeman. Al massimo, a 65 anni, del «vecchio» che ritorna.
Primario buon giorno,
parlando di palla a spicchi non è proprio l’anno giusto…
Dopo le “V nerissime” anche Ginobili & co. hanno issato bandiera bianca.
Facchetti si professava troppo onesto e indignato di quello che succedeva intorno a lui, credo. Moggi invece ripagava con la stessa moneta (del comportamento). Come si fa a essere vergini in un bordello? Lo so, è una logica malsana, ma è sempre una logica.
…scherzo Beck…ovviamente !!!
Ma solo…un poco…..!!!!
Scritto da Roberto Beccantini il 7 giugno 2012 alle ore 13:10
Talebano Beck…presente !!!
Negare la verità sempre…se serve alla causa…!!!
Questa la sua mission…
Il “mostro” deve rimanere tale…contro tutto e contro tutti, contro soprattutto la verità dei FATTI.
Tutti diciamo che se nel 2006 Moggi non fosse lasciato “solo” da quella società …sarebbe esplosa FARSOPOLI,…invece che MOGGIOPOLI !!!!
Talebano Beck…- passo e chiudo !!!
Non l’ho fatta lunga per paura che i “suoi” amici mi possano…”inter (brrrrrr…)cettare”.
Ahahahahah….si assesti il turbante che le sta cadendo sugli occhi…
@ Barbabianconera: Italo Allodi all’estero non contava di buona riputazione, ma era ritenuto un personaggio “oscuro” come Blatter. Sarà un caso che Brian Glanville lo definì “il Moggi di (Angelo Moratti) Moratti” (anzi peggio) e nel suo dossier con cui mezza Europa tremò negli anni 1970 Franchi non figura come un personaggio così pulito. IMHO, dovrebbe essere intitolato a nessuno ma se il campionato, la coppa nazionale nonché il calcio primavera è patrocinato esclusivamente da una società così vicina a un club “pulito” nel 2006 e PRESCRITO nel 2011 che non fu retrocessa prima “per financiare il calcio italiano (curiosamente nel periodo d’attività del diavolo incarnato)”…
Pazienti, vado. Grazie per il carteggio odierno. Buona serata a todos. A domani.
Il Primario
Caro Beck, secondo Lei un dirigente di calcio potrà mai essere santo? Bisogna vedere in che modo si è diavoli: se vesti Prada è un conto, sennò lo si è nella accezione più …impura del termine. Volevo dire, se con l’eleganza dell’uomo si raggiungono dei risultati anche con mezzi non proprio ortodossi è un conto (e parliamo di Franchi) per il resto….. Avessimo avuto un Franchi in seno all’Uefa o alla Fifa, ad esempio i mondiali 2002 sarebbero andati in un altro modo, oppure certi scandali sarebbero stati gestiti alla così fan tutti e panni risciacquati in Arno. Senza tanto clamore ma con l’uso della diplomazia toscana per quelle orecchie che volevano intendere. Inteso?
Gentile Barbabianconera, siamo sempre lì. Artemio Franchi: per me, il più grande dirigenti italiano di calcio, di tutti i tempi. Ma un diavolo, oh yes, non certo un sano. E Italo Allodi, per carità , il suo riassunto è perfetto: ma anche lui con gli arbitri si dava un gran da fare. Figlio di don Raimundo Saport, il Richelieu di Santiago Bernabeu, e papà di Lucianone. Lascerei le cose come stanno.
Ri..sono di passaggio Beck, per quello che intende Lei, spero in una lunga sosta..ancora. Comunque, a prescindere dagli Scirea, Facchetti (personalmente l’ho sempre considerato un esempio, semmai è stato sfruttato dalla gentaglia alla dirigenza dell’Inter), il torneo Primavera, che tra l’altro nei play-offo sta dando spettacolo lo intitolerei o ad Artemio Franchi (e sarebbe il massimo ) oppure ad Italo ALLODI come il migliore dei dirigente sporticvi della storia del calcio. A Lei, la palla.
Proprio così, gentile Tororosso. Grazie della citazione.