Alla prima Juventus di campionato manca solo il ruttino del dopo cena. Pancia piena, gambe molli, testa lontana dal Parma. Sarà il periodo, d’accordo, ma attenzione: la sindrome del complotto non aiuta a scacciare le ambigue coccole del calcio d’agosto, a maggior ragione se prodigo di vittorie (Supercoppa, trofeo Berlusconi). Né credo che la brutta figura sia da ascrivere alla latitanza di Conte: non mi risulta che a Pechino o a San Siro in panchina ci fosse lui
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In qualità di presidente dell’associazione Giùlemaninedagiovinco mi assumo le mie responsabilità, anche se inchiodarlo in attacco non ha senso: ha bisogno di spazio. Donadoni è un allenatore che non frequenta i salotti ma sa come si deve giocare da primi della classe e, soprattutto, contro i primi della classe. Il suo Parma aveva chiuso l’ultimo campionato con sette vittorie. Si è difeso per forza, non per scelta.
La Juventus ha regalato un tempo. Sembrava tornata all’inverno dei lunghi pareggi: poco pressing, zero tiri. Alla ripresa, il cambio di marcia: venti minuti vecchio stile, Vidal più largo, Asamoah su tutti (e la fascia non sarebbe nemmeno la sua reggia). Venti minuti, non di più: dopodiché, troppi sbadigli e, nel finale, troppe occasioni agli avversari. Il pilota automatico è uno strumento che va inserito a tempo debito.
Meglio questi «giudici» di altri: satira politica, ça va sans dire. Russo passerà alla storia come il primo giudice di porta ad aver concesso un rigore nel campionato italiano (poi parato da Mirante a Vidal): netto il contatto Mirante-Lichtsteiner, ma azione viziata dal fuorigioco dello stesso Lichtsteiner (assistente Petrella, dico a lei). Ciampi, in compenso, passerà alla storia eccetera eccetera per aver smascherato il primo gol-fantasma (di Pirlo). Questione di centimetri. Immagino l’invidia di Galliani.
http://www.beckisback.it/2012/08/25/linvidia-di-galliani/comment-page-74/#comments
Scritto da axl rose(30 sul campo) il 29 agosto 2012 alle ore 14:17
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Axl Rose, avevo solo, per la brevita’ del messaggio, colto nel tono una specie di malcontento. E’ siccome al tempo del sassolino avevo trovato che a Beccantini, tu facevi molte domande, risposte e addebiti, nella “sostanza” come i miei, ma differenti nella “forma”…cioe’, servi a Beccantini la sua stessa “vasellina”…pardon:medicina…Cioe’ usi il “fioretto”, mentre io ci vado con la “scimitarra” come un beduino…voglio dire: talebano?.
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In quanto al fatto che ti sembra alquanto sterile la mia campagna contro il manipolatore; vale la pena fare copia-incolla: “….parafrasando Palazzi, nessuno ammettera’ mai che Beccantini sia un manipolatore perchè, facendolo, sarebbero “deferibili” per manipolabilita’. In poche parole, e ora parlo per me, se ammettessi che c’è un manipolatore, ammetterei che c’è un manipolato o un manipolabile. Questo non esclude, a priori, che lo scopo di Beccantini sia manipolarmi, ma, nella mia infinita presunzione, so di non essere manipolabile. Se poi, un giorno, leggerai un mio commento in cui convengo con Beccantini che Zaccone, nel 2006, ci salvo’ dalla serie C (esempio), sei autorizzato a sputarmi in un occhio :-)….Credo che non serve risposta, basta il copia incolla…
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Dico solo che, fu Beccantini a scrivere, e’ riscrivere di aver aperto la clinica per curare i tifosi (certi? tifosi?) juventini…piu’ volte scrivendo che si…lui conosce i suoi polli… Parafrasando un Leccese (Giorgio Musca, commerciante passato a miglior vita; pace all’anima sua): Te canoscio-te canoscio…tu sei piccolo e malo cavato…Di te non posso dire che ti canoscio, non posso dire se sei piccolo o grande, ma in quanto al malo-cavato…. “potrei” dire…?
Filippo, e del Toro?
il ritorno di barcellona della champions del triplete. il Cuore oltre l’ostacolo, ad un certo punto avevo l’impressione che lanciassero la stampella contro il nemico.
storicamente l’Inter non l’ho mai associata al nitore del gioco ma al vigore dei precordi.
Grazie, Filippo. E dell’Inter?
Gentile Iosonoblatter, cosa ha detto per favore il portiere della sua Nazionale?
scusi. allora cito volentieri real madrid-milan della prima champions targata sacchi (1988).e intendo la partita di andata finita 1-1, non il ritorno finito 5-0. quel pareggio ai miei occhi fu un’eversione del miedo scenico del bernabeu con la forza del gioco. una sorta di epifania del calcio sacchiano.
Scritto da Roberto Beccantini il 30 agosto 2012 alle ore 18:51
Mister “nonparlomai” buffon…la pensa diversamente….
Grazie, gentile Filippo. Ma chiedevo grandi partite delle altre squadre, non di quella del cuore.
gentile beck, se posso citare una partita che mi è rimasta impressa è ajax-juventus della champions 1996-1997. semifinale di andata ad amsterdam. una dimostrazione di potenza che ancora ricordo con piacere, soprattutto il primo tempo. un possesso palla dinamico contro l’ajax di van gaal. vieri ed amoruso giovanissima coppia d’attacco. venivamo dall’1-6 a san siro. ma ricordo con maggior piacere quella partita. ovviamente il ricordo è rovinato dall’inopinata sconfitta in finale a monaco col dortmund di molti nostri ex (julio cesar-kohler-moeller), tra le finali che ho visto mi fece più male di quella persa ad atene. perché in questo caso non nutrivo dubbi sulla nostra superiorità. e perdere così è peggio, perché la sconfitta non la prendi neanche in considerazione.
saluti
filippo
Gentile Francesco, avranno detto lo stesso le altre?