Come uscire dalla guerra Juventus-Inter? Lo spionaggio illegale ai danni di Vieri, con relativa condanna della casta Diva in primo grado, ha rilanciato l’argomento, infiammando i ceppi della memoria. Atto grave, pedinare un proprio dipendente. E azione ancora più grave, spiare un arbitro (De Santis) e il dirigente di una società concorrente (Moggi). In attesa degli appelli di Napoli, là dove ballano le associazioni a delinquere inflitte a Giraudo e Moggi, persino i neutrali si chiedono cosa sarebbe successo, sei anni fa, qualora le telefonate coinvolgenti Moratti e Facchetti (per tacere di Meani) fossero state passate subito, dal distratto Auricchio, al procuratore Palazzi. Già , cosa sarebbe successo?
Sul web e non solo, le polemiche infuriano. Riccardo Ric, juventino, paziente di questa Clinica, ha cercato di offrire una bussola per uscire dal pericoloso labirinto in cui Juventus e Inter si sono cacciate. Ecco qua le sue proposte:
1) Restituzione, da parte dell’Inter, dello scudetto 2006. Anche per il 2006 casella vuota, come per la stagione 2004-2005.
2) La Juventus cessa le ostilità sui 30 scudetti. Niente scritte sulle maglie, niente tricolore con 30 allo stadio. La società bianconera ritira, inoltre, il ricorso al Tar contro la Figc.
3) Comunicato congiunto nel quale si conviene, ferme restando le sentenze sportive emesse, che il clima di malcostumi diffusi, di lotte di potere ha inquinato il corretto rapporto con le istituzioni, che tutte le squadre ne son rimaste coinvolte e che vi è stata evidente disparità di trattamento.
4) Si conviene altresì che, al termine dei procedimenti giudiziari a carico di Moggi e Giraudo, verrà celebrato il processo sportivo di revisione ai sensi dell’art.39 C.G.S., con la promessa che, fino a quel giorno, nessuno ne parlerà più.
Il dibattito è aperto. A voi, interisti. A voi, tutti.
Nei cinque famosi anni, si rosicava solo per “farsopoli”. e non per le mancate vittorie della juve. Si rosicava per una nostra dirigenza non all’altezza solo per quello. Tutto il resto non ci ha importato un fico secco. Anche perchè quelle “presunte vittorie” arrivavano da terminati fattori. Solo un pensiero ci balena nelle nostri menti o almeno in quella mia: Fu vera gloria? Chieditelo Scheda e non mi rispondere (tanto lo fai poco) ! So quello che pensi e so anche cosa vorresti rispondere. Io so solamente cosa pensi. Di quello che vorresti rispondere ha poca importanza…… un insulto in più o in meno , per quello che vale….. Onestà di pensiero da mettere in chiaro? No, sicuramente….. e comunque da non far conoscere agli altri! Leo
“ric
capisco che laparola rosicare va di moda e usarla è comodo perchè rende bene l’idea.
anche se in quel post non leggo rosicamenti mi adeguo e ti dico che come avete rosicato voi in quei 5 anni non hano rosicato tutti i tifosi di tutte la squadre che hanno giocato in serie a negli ultimi 100 anni.
Messi insieme, chiaramente.
Scritto da scheda svizzera il 9 settembre 2012 alle ore 22:22″
Vero voi non avete mai rosicato. Solo i gobbi rosicano (si fa per dire)…..Voi buttavate i “motorini” dal terzo anello……così per hobby! Ciao scheda……Leo
X Antonio – Ottimo post. Decisamente apprezzabile il tuo pensiero quando ci dici: ” La verità è che l’odio calcistico da qualsiasi parte lo si voglia guardare è becerume che nasce dall’incapacità di riconoscere il più bravo e di rendergli onore. E’ lo stesso becerume che porta al tifo contro piuttosto che al tifo a favore e che fa prevalere le ragioni dell’odio e dell’invidia piuttosto che quelle dell’amore per la propria squadra.” Sul punto mi sembra si possa innescare un altro pensiero e cioè che nell’incapacità di riconoscere ecc. cadano soprattutto i perdenti magari, in alcuni periodi, anche cronici. perché l’astinenaza porta a queste deviazioni motivazionali. Sono costoro che non riescono mai a consolarsi. E l’unico modo per nacondere la loro pochezza è quello di screditare le vittorie altrui per giustificare le proprio sconfitte. I vincenti hanno il culto della vottotia ma anche quello della sconfitta che deriva dalla comsapevolezza che nessuo è invincibile. Tante cose possiamo addebitare all’Avvocato ma non certo di non aver sempre riconosciuto la propria sconfita e l’altrui vittoria. Da questo punto di vista era un signore perché sapeva, come il Re d’Inghilterra, che, pur potendo vincere ogni anno il derby, non poteva umliare i suoi sudditi e quindi ogni tanto era doveroso e giusto far vincere anche loro. Che adesso le cose siano cambiate è fuor di dubbio ma questo succede sempre nei periodi di transizione quando i punti diiferimenti diventano tanti e in troppi aspirano ad accaparrasi un posto al sole. E non tutti hanno il substrato carismatico per potersi presentare in tale veste. Hai presente il Far West? Il nostro calcio è diventato uguale e, purtroppo, lo sceriffo, come anche a quei tempi succedeva, è un cacasotto.
Buongiorno Antonio, in linea di principio sarei d’accordo con te, ma come si fa a far capire a questi prescritti senza macchia e senza paura (del senso del ridicolo), che pretendono sempre di darci lezioni di moralita’, di stile, di bon ton, dall’alto di una presunta superiorita’ morale, mai riconosciutagli da nessuno, che invece non ne hanno i titoli?
Axl Rose no.
E’ un modo barbaro di discutere che non porta a nulla o che ti porta a parlare di Juventus in ragione della politica industriale di un paese (sarebbe oro se ci si fermasse a questo) per finire poi nella politica.
La verità è che l’odio calcistico da qualsiasi parte lo si voglia guardare è becerume che nasce dall’incapacità di riconoscere il più bravo e di rendergli onore.
E’ lo stesso becerume che porta al tifo contro piuttosto che al tifo a favore e che fa prevalere le ragioni dell’odio e dell’invidia piuttosto che quelle dell’amore per la propria squadra.
Si gode di tutto ciò che può indispettire il “nemico” in un vortice alla stupidità , come quando un nordirlandese protestante dopo la vittoria della sua squadra contro quella del quartiere cattolico commentò: il Papa stasera rosicherà in Vaticano. Queste sono le vette di idiozia a cui porta un approccio del genere. Se imparassimo a parlare solo di calcio giocato sarebbe tanto di guadagnato.
X amtonio – Anche Togliatti e Berlinguer, s’è per questo, erano juventini
Vogliamo parlare del miliardo e passa di euro speso da moratti nell’inter mentre alla saras si risparmiava sui sistema di sicurezza con le conseguenze che sappiamo?.
se volessi seguire il filo logico di schedasvizzera, allora potrei dire che in un Italia in crisi con operai che non
arrivavano alla fine del mese il presidente del consiglio spendeva allegramente per far vincere il suo Milan…sono discorsi assurdi, io consiglierei di parlare di calcio..
X scheda svizzera.
Se l’antijuventinismo avesse queste radici sociologiche allora fatico a capire perche’ Luciano Lama o qualche brigatista fossero invece juventini. Cosi’ come penso che a voler ammantare di un nobile rigurgito quasi robinhoodiano l’odio per una squadra di calcio si caschi prima nel ridicolo e poi anche nella contraddizione (cosa dovremmo dire dei soldi per anni pagati in bolletta enel dagli italiani che sotto il cosidetto cip 6 venivano dati a saras e non solo per le energie rinnovabili che per l’azienda moratti era lo scarto del petrolio? Miliardi di euro). Se vogliamo parlare di politica industriale dal dopoguerra ad oggi sono a disposizione ma, per cortesia, chiamiamo le cose col loro nome: la juve si odia perche’ ha vinto cosi’ come quando e’ capitato all’inter ha scatenato odio. In Italia non sappiamo alzarci toglierci il cappello e applaudire al piu’ bravo. Dobbiamo sempre mettere una goccia di velenosissima invidia nel calice del vincitore. Rigurgiti, questi si, di un cattolicesimo deforme.
X Riccardo ri – la storia di Maradona non è una leggenda metropolitana. me l’ha confermata una persona che ha vissuto per parecchi anni nel calcio occupando anche posti di prestigio e che ha visto con i suoi occhi il contratto nelle mani di Boniperti prima che sparisse per sempre..