Complimenti alla Fiorentina. Se non è stata la solita Juventus,
merito di Montella e di come se l’è giocata: con passione, con aggressività , con pazienza. Troppi lanci, i campioni, e troppa camomilla. Non ho capito Conte & Carrera, questa volta: che senso ha rischiare un Bonucci così palesemente menomato?
E’ stata una partita a scacchi, in balìa degli episodi. Pizarro, Borja Valero e il pressing modulato hanno asfissiato Vidal, Giaccherini, lo stesso Pirlo. Non sempre il turnover paga in contanti. Veniva, la Juventus, da quattro vittorie, e la scorsa stagione, a Firenze, aveva passeggiato: se quel 5-0 introdusse la gran volata, questo 0-0 rallenta la marcia senza intaccare il pronostico globale (che resta bianconero, anche se non di chilometri come si farnetica nei bar sport).
La Fiorentina ha lavorato ai fianchi l’avversario. Cruciali i sentieri battuti da Jovetic, ora rifinitore ora stoccatore. Ai primi tempi della Juventus, sin qui globalmente modesti, Udine esclusa, si è aggiunto il non-cambio-di-marcia nella ripresa, sin qui chiave di molto. Nessuno è perfetto. Il nulla di Quagliarella e il poco di Giovinco sono figli, anche, degli strappi impressi dai rivali, cosa che ha condizionato il centrocampo di Madama. Furbo, Montella: pause e morsi, morsi e pause. Mai visto una Juventus così lunga, così fiacca: non lo fu nemmeno a Genova, dove pure aveva rischiato l’osso del collo.
L’uscita di Pirlo, risparmiato contro il Chievo, è stato il simbolo della notte bianconera. Buio pesto. Non ha avuto fretta, la Fiorentina. Ha triangolato stretto, disarmato Vucinic e atteso l’attimo, annunciato dalla traversa di Jovetic e dalla frenesia sotto porta di Ljajic ma, come i Tartari di Dino Buzzati, mai arrivato. Da Sorrentino migliore in campo a Viviano senza voto. Altro che scudetto già vinto.
lunedì 12 novembre 2007
Il calcio non c’entra più
ROBERTO BECCANTINI
Ci si aggrappa a tutto, per tenere legato il calcio al colpo di pistola che, sparato «in aria» da un agente di polizia, ha ucciso Gabriele Sandri.
Adesso che negli stadi sono arrivati i tornelli, e i treni hanno espulso i teppisti,
si può morire anche così, a 28 anni, per il tragico e folle errore di un uomo in divisa,
dopo una rissa fra automobilisti trasformata in zuffa fra laziali e juventini.
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Falso! Bugiardo. Persona in malafede! I tifosi Juventini non parteciparono a nessuna rissa!
Non ci fu nessuna zuffa, i tifosi Juventini, visti arrivare i laziali, se la diedero a gambe, in… auto, eh?
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Il poliziotto sparo’ allauto che voleva inseguirli, e’ colpi’ il Sandri!
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Un vecchio, conoscente comune, una volta mi ha detto: ma no…Beccantini, piu’ che la juventus, odia i suoi tifosi. Forse, aveva ragione. Faro’ piu’ attenzione ai suoi scritti.
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http://www.bianconerionline.com/web/index.php?option=com_content&task=view&id=2263&Itemid=64
MASSIMO GRAMELLINI
E il ragazzo ammazzato, per il solo fatto di essere una vittima, è diventato già un santo, anche se dentro l’auto in cui è morto gli amici suoi non tenevano bandiere e fischietti, ma coltelli, biglie e sassi.
http://www.bianconerionline.com/web/index.php?option=com_content&task=view&id=2265&Itemid=64