Il tabellino è la bussola: punizione di Pirlo, sparo di Marchisio. Non è la prima volta, non sarà l’ultima. Alla Juventus, molto ruota attorno al centrocampo. Molto, probabilmente troppo. Non possono pensarci sempre il regista e l’aspirante Tardelli. Il calcio è cambiato, per carità , nel Barcellona il centravanti è diventato lo spazio, ma qui non siamo al Camp Nou. Siena, città simbolo del caso Conte e di altre storie, era una tappa di trasferimento. Normale come tante, viscida come poche. Come volevasi dimostrare.
Erano reduci, i campioni, dal tribolatissimo pareggio con lo Shakhtar. Capisco che, giocando ogni tre giorni, certi ritmi siano insostenibili, ma questa è stata una Juventus che ha giocato troppo al gatto col topo, per finire di essere un micio senza unghie. Se non si chiama presunzione, come si chiama? Ripenso all’attaccante da venti gol sicuri (esiste?) e sorrido. Rivado con la mente alle quattro occasioni che il Siena ha costruito, e dico che da Marassi in poi qualcosa scricchiola.
Mazzoleni è stato fiscale in avvio e, nel prosieguo, generoso con Chiellini. Piuttosto: il gol di Calaiò è arrivato dopo l’espulsione di Cosmi, a conferma di quanto l’importanza dell’allenatore in panchina – che si chiami Conte, Cosmi o Mazzarri – resti materia di studio e giustifichi un dibattito.
De Ceglie ha sofferto gli strappi di Angelo; e la difesa, più in generale, le piroette di Rosina. Se non proprio decisivi, ho trovato «orientativi» i cambi di C & C e il passaggio dal 3-5-2 al 4-3-3. Sembrava una partita della scorsa stagione, quando la pareggite era di casa. Singolare il caso di Pirlo: meno incanta più segna (già tre gol, più una traversa: sarebbe stato il 2-0). Fumo di Vucinic, arrosto di Giovinco, bollicine di Vidal. Non è ancora la Juventus.
Gentile Fiorentino, posso concordare con lei, ma nel 1986 non era facile votare uno che non fosse Maradona. E qello fu anche l’anno della grandiosa Dinamo Kiev di Valery Lobanowski, di cui Belanov era la punta della lancia meccanica.
E’ stato un grande, ma ho sempre paura che parlarne qui in Clinica, o come sempre sottolinea lei nel bar della Clinica, tra pitali d’odio e padelle di disprezzo, non sia il caso. Comincio a cadere nella sindrome dell’autocensura, uhm.
Scritto da Roberto Beccantini il 16 ottobre 2012 alle ore 12:00
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Sig. Beck, secondo me anche stavolta sbaglia. Beppe Viola era un fuoriclasse per lo stile, i contenuti, la forma. E, cosa oramai scomparsa oggidÃ, la sua squadra del cuore, ai differenza dei suoi colleghi in rosa, mentre lavorava rimaneva, appunto, nel cuore.
@ axl: Si, Cassano come molti altri iniziali talenti si sono persi letteralmente nei vizi e nel denaro facile, a quei livelli per essere campione lo devi essere nella testa e poi nelle gambe. Joao Paulo era un bravissimo attaccante, Lanna della Samp gli ruppe il perone e addio…
Beck, Fiorentino: già , il più difficile nel calcio è sempre ripetersi nelle vittorie e nei trofei.
Ma a proposito di Alice nel Paese delle Stoviglie, devo ripetermi con il Dio li fa e poi li accoppia.
Tra l’altro l’inquinatore delle coscienze juventine, rompe i marroni a tutti cercando di convincere che non esistono complotti….e poi invece, chissá perché, crede al complotto scandinavo ai danni dell’Italia nell’Euro 2004.
Gli si é inquinato anche il cervello a quest’altro razzistello.
Io sono d’accordo con lei, ma se tra quei tre e Lineker sono di due o tre catogorie superiori (concordo), rispetto a Belanov lo sono di almeno cinque o sei.
Gentile Fiorentino, stavo uscendo. Gary Lineker, gran giocatore. Ma i tre che ha citato fra parentesi, sono di un’altra categoria. Che dico, di una: di due, di tre. Dunque, il merito va premiato sempre, anche se ripetitivo. Perché, mi creda, nella ripetizione c’è ancora più merito, vista la difficoltà di ripetersi.
Buona partita. Grazie della visita.
Poi anche assegnarlo per due o tre volte di fila agli stessi giocatori (Platini, Van Basten, Messi). Non che non lo abbiano meritato, però…
Nel 1986 c’era anche Lineker, che non era affatto male.
Pazienti, vado, Grazie per il carteggio e le analisi odierni, siete stati molto molto bravi. Buona partita. Magari scrivo una nota sulla partita di stasera, vediamo com’è il lavoro in Clinica, se ci sono urgenze o no.
Il Primario
Ciro Immobile, 3-2. Come dite: mamma mia!