Il tabellino è la bussola: punizione di Pirlo, sparo di Marchisio. Non è la prima volta, non sarà l’ultima. Alla Juventus, molto ruota attorno al centrocampo. Molto, probabilmente troppo. Non possono pensarci sempre il regista e l’aspirante Tardelli. Il calcio è cambiato, per carità , nel Barcellona il centravanti è diventato lo spazio, ma qui non siamo al Camp Nou. Siena, città simbolo del caso Conte e di altre storie, era una tappa di trasferimento. Normale come tante, viscida come poche. Come volevasi dimostrare.
Erano reduci, i campioni, dal tribolatissimo pareggio con lo Shakhtar. Capisco che, giocando ogni tre giorni, certi ritmi siano insostenibili, ma questa è stata una Juventus che ha giocato troppo al gatto col topo, per finire di essere un micio senza unghie. Se non si chiama presunzione, come si chiama? Ripenso all’attaccante da venti gol sicuri (esiste?) e sorrido. Rivado con la mente alle quattro occasioni che il Siena ha costruito, e dico che da Marassi in poi qualcosa scricchiola.
Mazzoleni è stato fiscale in avvio e, nel prosieguo, generoso con Chiellini. Piuttosto: il gol di Calaiò è arrivato dopo l’espulsione di Cosmi, a conferma di quanto l’importanza dell’allenatore in panchina – che si chiami Conte, Cosmi o Mazzarri – resti materia di studio e giustifichi un dibattito.
De Ceglie ha sofferto gli strappi di Angelo; e la difesa, più in generale, le piroette di Rosina. Se non proprio decisivi, ho trovato «orientativi» i cambi di C & C e il passaggio dal 3-5-2 al 4-3-3. Sembrava una partita della scorsa stagione, quando la pareggite era di casa. Singolare il caso di Pirlo: meno incanta più segna (già tre gol, più una traversa: sarebbe stato il 2-0). Fumo di Vucinic, arrosto di Giovinco, bollicine di Vidal. Non è ancora la Juventus.
40 milioni (o forse anche meno) sarebbero da spendere per un ventenne fenomeno cresciuto anch’egli alla Masia: Thiago Alcantara, figlio di Mazinho, giocatore di Lecce e Fiorentina ad inizio anni Novanta.
Martinello, uno dei due, non entrambi, certo Iniesta è più giovane. Messi conta eccome, ci mancherebbe… ma si sono fatti quei nomi e allora non ho resistito.
X Mac – Xavi ha 32 anni, Iniesta 28 – 40 milioni per tutti e due mi sembrano che so’ troppi. anche perchè poi con chi li fai giocare? Sembra, da come parli, che nel Becellona Messi non conti nientre.
Che poi, è la stessa colpa di Pirlo.
X lex delle 12:17 – Galliani non comprava gli arbitri, non ne aveva bisigno e costavano troppo. Lui comprava i segnalinee che costavano meno e davano meno nell’occhio. Mica so scemi da quelle parti.
Leoncini, io se avessi per la Juve 40 milioni veri di budget, li spenderei per uno come Xavi o Iniesta, pur con la loro ritrosia a giocare nel povero campionato italiano.
@Antonio
Non sono d’accordo sul Cannavaro di Parma. Era già tra i migliori difensori centrali d’Europa e formava una coppia quasi invelicabile con Thuram.
Bonucci ha un solo difetto: è stato preso da Marotta. Fosse stato comprato dal duo comico, a detta di qualcuno, sarebbe stato un “buon difensore”. Ce ne faremo una ragione.
Antonio, quello che hai scritto è da incorniciare. Ma qui abbiamo certi amorevoli cabarettisti… oh, poi non mi rompete le palle che dico sempre le solite battute eh!
Bonucci fuori dall’Italia è andato agli europei ed è arrivato secondo. E allora?
Se uno volesse fare un discorso con poco fosforo direbbe che Bonucci è più forte di Pepe, Terry e Hummels e inferiore solo a Puyol e Pique. Ma sarebbe, ppunto, un discorso poco intelligente.
Il calcio non si guarda così. E un difensore è grande o piccolo anche in funzione del contesto che si trova attorno e delle situazioni tecniche in cui è inserito. Per dire, l’anno scorso Lugano vinse la Coppa America e passò dal Fenerbahce al PSG dove ha fatto flop.
Poi certo ci sono i fuoriclasse, quelli che non gli serve il contesto ma il contesto lo fanno loro.
Bonucci non appartiene ai fuoriclasse. Ma ad appartenervi sono pochissimi, perchè ci vogliono doti tecniche, atletiche e caratteriali fuori dal comune. Di questi difensori se ne contano sulla punta delle dita: Beckembauer, Krol, Scirea, Baresi, Cannavaro e Nesta in tempi più recenti. Ma non sempre e ad ogni età . Per esempio il Cannavaro del Parma non era così. E neanche quello che andò a Madrid ormai sazio.
Bonucci ha doti atletiche e tecniche per crescere ancora. Diventerà un leader: solo il tempo ce lo dirà .
Se non si fanno considerazioni più ampie ed obiettive si richia di scrivere un sacco di fregnacce, come giustappunto quelle che leggo qui.