La mamma degli episodi è sempre incinta. Povero Catania: dopo il rigore negatogli contro l’Inter, a San Siro, contro la Juventus gli annullano un gol regolare (di Bergessio) e gli convalidano un gol irregolare (di Vidal: fuorigioco di Bendtner, non facile da pizzicare). Due stagioni fa, a Catania, non venne visto un gol di Quagliarella: la Juve vinse comunque, fine della trasmissione.
I rigori sono gol probabili, i gol sono gol: c’è una bella differenza. L’assistente Maggiani non era in giornata: gli è scappato tutto, persino una manata di Spolli e Pogba. Sono sincero: non mi piace vincere così; a molti «malati», viceversa, piace da morire. In questi casi, il tifoso apre l’armadio e tira fuori gli scheletri. Degli altri. Un classico del nostro calcio, che gli strascichi di Calciopoli rendono sempre «giovane». Poi, è chiaro, la rabbia porta a straparlare (Pulvirenti, presidente del Catania, ha accusato la panchina juventina di aver plagiato Gervasoni) e lì, o si hanno prove, o (non) ci penserà Palazzi.
Che partita sarebbe stata? Non lo so. L’anno scorso, segnò proprio Bergessio e, nella ripresa, pareggiò Krasic (!). Questa volta, la Juventus aveva cominciato passeggiando; la sartoria Catania, ricamando (ma conclusioni globali, una: «quella»).
Così così Bendtner e Pogba, senza voto Buffon, in progresso Vidal. Già prima del rosso a Marchese (giusto), i campioni avrebbero potuto dilagare, figuriamoci dopo. La Juventus gioca a memoria, ma continua ad avere un rapporto molto travagliato con il gol, da Copenaghen alla Sicilia. E, quasi sempre, sono i centrocampisti a toglierla d’impiccio.
L’Inter ha vinto anche a Bologna. A segno tutti i reparti: Ranocchia, Cambiasso, Palacio. Quinta vittoria consecutiva in campionato; mercoledì, Bologna a Torino e Sampdoria al Meazza; sabato sera, Juventus-Inter. Il massimo, in troppi sensi.
No Teo. In questo mondo del calcio, dico questo attuale, con nessuno. Sono cambiati i tempi, se ci sono stati i tempi. Ma l’Avvocato manca a tutti. Mai inviperito neanche nei momenti più difficili. C’era solamente una battuta, tagliente a volte ma mai irrispettosa nei confronti di terzi. Vedi in quei tempi era tutto diverso. Adesso i giornalisti cercano la “notizia” ad effetto a tutti i costi. Marotta ha risposto per come se l’è sentita. Non so se ha fatto bene a rispondere così, ma come giustamente dici non è più il tempo del “fioretto”!
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Mi sto sempre più convincendo che in un contesto calcistico così “melmoso” ed ipocrita Lucianone era il più grande ed il più bravo. Quanta ipocrisia, quanta doppiezza senza alcuna competenza….Ci mancava Pulvirenti, ma pensi ai suoi problemi con windjet
E allora non lo so Teodolinda. Cerco un centro di gravità permanente, ma ancora non l’ho trovato…
@Riccardo. E allora?
Leo, concordo, frase sbagliata quella di Marotta, ma nemmeno deve essere facile mantenere lucidità , mentre i giornalisti ti assediano con domande idiote, da idioti quali sono, come hanno fatto con Alessio.
Il silenzio con la stampa doveva iniziare in quel momento, anzi la Juve dovrebbe stare in perenne silenzio-stampa. Purtroppo non si può per i contratti, le televisioni gli sponsor, ecc ecc
Ci lamentiamo sempre del temperamento di Marotta: troppo faccido e molle, a volte inadeguato all’ambiente, e portiamo ad esempio quello di un ex DG, il DG. Ti ricordi? Con chi dovresti usare lo stile, con Pulvirenti? Hai sentito l’arringa con quali termini? O forse lo dovresti usare con il cineasta e suo allenatore, che non si presentano alla premiazione? Ah, mi sbaglio, forse vorresti usarlo, lo stile, con Cellino o con Zamparini, vero Leo?
Beh, Teo, se la mettiamo sul fattore “rispetto” hai perfettamente ragione. Non si può porgere sempre l’altra guancia. A volte si richiama lo “stile” e poi ti accorgi che ti fanno la guerra, per innervosirti, sin dal momento che esci dall’albergo per recarti allo stadio. Reagire mai, sopportare fino in fondo fin che si può! Ed allora che si può fare? “Una minchia” per come dice Pulvirenti e la sua classe! Teo non lo avrei detto, ma giustifico Marotta anche se, nell’occasione, non è stato il massimo! Leo
Vorrei rassicurare il blog: il boemo resta ancora allenatore (si, insomma quella cosa li) della roma.
@ Leo. Perchè non avrebbe dovuto dirlo Marotta? Ha forse detto qualcosa di strano? Tu hai troppo rispetto per quelli che non hanno rispetto di noi. Caro Leo, per farsi capire bisogna usare la stessa lingua.
D’accordo Teo, solo che non bisognava dirlo. Marotta può pensarlo, ma non dirlo. Io già mi ero espresso che “al limite” potevamo pure ripetere la partita per tappare la bocca di Pulvirenti. E l’ho scritto convinto com’ero che rigiocando avremmo vinto ugualmente. Spero che la mia non sia interpretata come arroganza dai “nemici” della clinica! Adesso stanno facendo giochini il moratti “vergine” e qualche suo amichetto. Stanno mettendo le mani avanti convinti come sono che il campionato rimetterà le cose a posto! Mi auguro no sabato diventerebbe strano molto strano!