Tutto in mezz’ora, come con la Roma. Tre gol e l’uomo in più (Manfredini espulso, doppio giallo). La Juventus di Conte diverte e si diverte: non capita spesso, in Italia. L’Atalanta aveva battuto il Milan a San Siro (il «primo» Milan, non questo), il Napoli e l’Inter in casa. Credo che Colantuono abbia sbagliato a insistere con la difesa a tre, ma sono dettagli.
E’ stata una prova di bel calcio alla quale hanno contribuito tutti: anche Buffon, provvidenziale su Denis in avvio. La scorsa stagione, erano stati proprio gli avversari di media cilindrata a creare problemi alla Juventus. Conte la stava costruendo, ignaro anch’egli, penso, dei limiti, delle risorse, dei traguardi. Oggi, contro gli stessi rivali, i campioni sono diventati un rullo. Se escludiamo i confronti con le prime sette, che hanno fruttato otto punti, le sfide cone le formazioni dall’ottavo all’ultimo posto ne hanno prodotti 33 su 33. Nel dettaglio: 2-0 Parma, 4-1 Udinese, 3-1 Genoa, 2-0 Chievo, 2-1 Siena, 1-0 Catania, 2-1 Bologna, 6-1 Pescara, 3-0 Torino, 1-0 Palermo, 3-0 Atalanta.
Eppure quanto volte abbiamo scritto che la Juventus gioca, più o meno, sempre allo stesso modo e che in alcuni casi, Lucescu dixit, è prevedibile? Prima cosa: quando è in forma, pratica una manovra avvolgente e poco italiana. Seconda cosa: la marcia in Champions ha accentuato l’autostima, pagata con qualche calo di tensione (Milan).
Non è imbattibile, e lo ha dimostrato. E’ però, di gran lunga, la squadra più squadra del nostro campionato. La più regolare. Rispetto a un dicembre fa, i punti in più sono quattro; i gol realizzati in più, otto; quelli subìti in meno, uno. La base resta la difesa. E’ migliorato il fatturato offensivo: anche stavolta tre marcatori diversi (Vucinic, Pirlo, Marchisio) su tre situazioni differenti (taglio in area, punizione, scarico e tiro da fuori). L’anti-Juventus, oggi, è la Juventus. Nessuna fuga, però: siamo appena a metà strada.
Buongiorno, gentile beccantini. Si fa quel che si può. Noi si cerca di essere chiari. Noi.
Gentile Teodolinda, grazie del contributo. Mai evanescente.
E poi, se uno nutre una passione e non riesce a dimostrarla, direi che è una passione “evanescente”. In poche parole, un “ossimoro”.
Ciao Cristiano, molto piu’ semplicemente, aldila’ dell’idea che mi sono fatto sulla sua juventinita’, cerco di contestare il Beck per quello che dice, se lo dice da juventino, o da prescritto, mi frega poco.
Direi che ce n’è una quinta versione. Magari, la maggioranza dei partecipanti pur avendosi fatta un’idea ben precisa sulla passione pallonara del gentile Beccantini, non gliene frega niente, che a questa maggioranza la piazza e lo spazio gli serva per scambiarsi opinioni, confrontare idee, senza che in ogni caso ne venga influenzato.
Axel rose, io non sto giudicando nessuno, ci mancherebbe. Ho letto il post di Ettore ed ho pensato di stimolare il Primario a rispondere, stop. Non vuole rispondere, fatti suoi e la cosa finisce qui.
Gentile Cristiano, la ringrazio perché mi riesce sempre a strappare un sorriso… Soprattutto di questi tempi. Grazie.
…da qui l’attuale quadro patologico del Beck…che tutto lo staff della “clinica” a me intestata sta monitorando giornalmente per attualizzare TUTTE LE CURE DEL CASO .
Scritto da axl rose(30 sul campo) il 19 dicembre 2012 alle ore 11:00
Avanzerei una quarta ipotesi…saresti uno consapevole che in “un caso” la juventinità passa in secondo piano rispetto al “rancore” (personale ?) verso un grande ex-dirigente juventino…con conseguenze imprevedibili…
Ciao AXL.
Buongiorno Salvadore, a proposito di quel post di Ettore, premesso che non mi frega niente di fare l’avvocato difensore di nessuno, mi frega solo che nessuno si arroghi il diritto di giudicare gli altri, volevo chiedere sia a te che a Ettore (quando leggera’): Se io ritengo che il sig. Beccantini sia tifoso juventino, sono un pollo, un coglione o in buona fede?