Non è un argomento festaiolo, ma se ne parla anche sotto l’albero. La responsabilità oggettiva. Il Napoli, coinvolto in Scommessopoli, l’ha presa a calci, invocando la separazione dei «mali». E’ un tema ricorrente, implacabile. C’è quella «diretta», quella semplicemente «oggettiva» e quella «presunta»: mille sfumature di grigio. L’ha citata anche Andrea Agnelli, nella sua agenda.
Parliamone. Discutiamola. Guai, però, a polverizzarne l’ossatura. Non sarebbe un nuovo inizio. Sarebbe un’altra fine. Dal 1980 a oggi, nonostante la responsabilità oggettiva, e sottolineo: nonostante, il calcio italiano ha conosciuto lo scandalo del toto-nero, passaportopoli, doping farmaceutico e doping amministrativo, premiopoli, calciopoli e, appunto, scommessopoli. Provate a immaginare uno sport che vi rinunziasse: uno sport in cui eventuali combine – o tentatitivi di – venissero scaricate esclusivamente sui tesserati e non più sui club. Povero sport.
Un buon avvocato vale ormai quanto un buon centravanti. Ci sono casi limite che hanno messo in crisi anche il sottoscritto, dalla celeberrima monetina di Alemao al feroce tavolino di Cagliari-Roma: giusto punire il Cagliari, sbagliato premiare la Roma.
Se ogni partita fa storia a a sé, figuriamoci ogni disputa, ogni controversia, ogni deferimento. Vale, per la responsabilità oggettiva, l’aforisma di Winston Churchill sulla democrazia: il peggiore dei sistemi politici, tranne tutti gli altri. Si cambi, al limite, il percorso della giustizia sportiva. Lo si renda meno frenetico, si sterilizzi l’omessa denuncia, si dia più spazio alle difese, soprattutto adesso che la figura del pentito ha coinvolto – e, in alcune circostanze, stravolto – un iter forzatamente «abbreviato». Ma la responsabilità oggettiva, no: è l’ultima stampella.
Gentile Salvadore, grazie di aver pensato a Preziosi.
(ANSA) – GENOVA, 2 GEN – La Corte d’Appello di Genova, su richiesta della Procura Generale, ha revocato al presidente del Genoa Enrico Preziosi la sospensione condizionale della pena applicata nel 2008 con le sentenze del tribunale di Como per bancarotta fraudolenta e di quello di Monza (sezione distaccata di Desio) per truffa. La Corte d’Appello gli ha anche concesso l’indulto. All’epoca Preziosi era presidente del Como. La pena complessiva era stata di un anno, 11 mesi e 20 giorni.
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Minchia come siamo ridotti male, Si fosse chiamato Moggi gli avrebbero dato l'ergastolo.
Scritto da Salvadore il 2 gennaio 2013 alle ore 17:44
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Ieri è passato inosservato, lo ripropongo solo per dire che chi merita gli insulti non è solo il giocattolaio ma anche la figc e la lega calcio
Gentile Axl Rose, volevo semplicemente ricordarle cosa avrei fatto io al posto di Preziosi. Anche lui è Italia. Soprattutto lui, temo. Ma mai smettere di sognare. E, da domenica, di segnare.
Sig. Beccantini, non è questione di avere di meglio, o di peggio, da fare, avevo capito che volesse applicare il suo motto anche a Preziosi. Ma se non è cosi’, perchè ricordarlo? Non è lei l’indultato.
P.S. Il giocattolaio gli insulti li merita a prescindere.
Gentile Axl Rose, buon giorno a lei. Se non ha di meglio da fare, ma proprio se non ha di meglio… Non mi risulta che Preziosi abbia aperto una Clinica, tra parentesi…
Buongiorno a tutti. Sig. Beccantini, a proposito della condanna di Preziosi, ci ha ricordato il motto della sua Clinica……….quindi possiamo insultare Preziosi?
Anzhi!
@ettore. Eto’ esiliato n Siberia? A parte che è’ più ricco di creso, che anzhi non mi risulta essere in Siberia, che eto’ poi la vede episodicamente, vivendo a Mosca, che non m risulta essere esattamente la Caienna, ci è’ andato lui volontariamente a guadagnarsi qualche spicciolo,diciamo per la pensione…. E non mi pare che l’esperienza da tornante gli sia stata dannosa, anzi.
A chi mi ha segnalato cortesemente l’ultima sentenza su Preziosi ricordo il motto della mia Clinica. Grazie.
Buon giorno a todos, Pazienti e (im)Pazienti!