Le prime volte meritano sempre rispetto. Soprattutto, quando c’è di mezzo il razzismo, cancro che in Italia continua a trovare facili spunti. La notizia della sospensione di Pro Patria-Milan ha fatto il giro del mondo. L’importante è che il segnale forte (partita spezzata per reiterati buuu a Boateng e c.) faccia aggio sulla circostanza debole (era un’amichevole). E ancora più importante sarà che, tra i segnali forti, la volontà di combattere il becerume hooligan (match fermato) prevalga sulla voluttà – del becerume hooligan – di tenere in ostaggio le maggioranze «per bene» (match fatto fermare).
Diranno i milanisti: non siete mai contenti. Hanno ragione. Al posto dell’arbitro (e di Allegri) avrei interrotto il gioco ai primi insulti contro Boateng ma poi, per rispetto del resto dello stadio, lo avrei ripreso. O almeno ci avrei provato. Me ne sarei andato solo di fronte a un’altra pioggia di cori. Il codice Fifa parla chiaro.
Sono anni che in Italia ci tramandiamo il dilemma: continuare o smettere, smettere o continuare. Dal caso Morosini al caso Busto: la differenza dell’argomento, profonda e lacerante, non si sottrare alla stessa «ratio». Come onorare un morto sul campo, fermandoci tutti per un giorno o fermandoci tutti per un minuto di «quel» giorno? Come reagire alle curve che brindano a Hitler e oltraggiano la pelle degli uomini, lasciandoli padroni del destino, come a Busto, o portandoli in galera, come in Inghilterra?
Bando alle chiacchiere. Meglio la cesura di un’amichevole che il nulla di sempre. Teniamoci il messaggio. Ai giovani, agli anziani, ai neutrali, ai politici, alle forze del calcio e della polizia. Attenzione, però: in un Paese normale, lo stop di Busto diventerebbe «legge» a tutti i livelli, dalla serie A agli oratori. Inclusa la pallonata giustificazionista di Boateng. Uhm. Dal momento che siamo in Italia, rimane il messaggio, duro, secco, ma anche il dubbio, ancora più secco.
Llorente: e’ uno che di solito va in doppia cifra e che partecipa abbastanza al gioco, fin qui tutto bene. Rischi e nei: ha sempre e solo giocato nel Pathetic Bilbao (28 anni), e oltretutto la squadra gioca abbastanza per lui, quindi bisogna vedere se si adatta a un ambiente nuovo, dato che non e’ abituato ai cambiamenti. Visto che arriva gratis puo’ andare, anche se lo stipendio che leggo mi pare eccessivo per uno che probanilmente e’ buono ma difficilmente e’ un top. Spero che poi a giugno ne prendano comunque un altro di livello piu’ elevato…
@ axl rose. Se gli fai un cotratto a 3/3,5 mln netti l’anno (notizia de La Stampa) il costo per la società è perfettamente il doppio.
6/7 mln, perchè quanto vuoi dargli d’ingaggio??!?!?!?!…..scusa!!!!….se dai 2 mln netti a Lucio……a parametro zero a Llorente daranno dai 3 mln netti a salire.
@axl Rose. Quando Moggi prese Zidane (che alla juve non vinse molto, eh) la sua Juve contava quanto un MU, un Bayern o un Real. Oggi non ha (ancora) quel peso. Tant’è che si accontenta del Salice. E pure a parametro zero.
Frena Teodolinda, quali sei/sette milioni l’anno? Comunque un motivo potrebbe essere l’approvazione/richiesta di mister Conte, a me sembra un buon motivo.
Per Teodolinda : lo chiedi a me?….io spero che faccia sfracelli!…..Tu tra tutti sei il più scettico su Llorente.
L’orgoglio basco, Lex.
Grazie dimasdumas……………..anche per il competente, ma sono solo un rancoroso tifoso juventino di serie C, fiero di esserlo ;-))
Constatavo che in squadra abbiamo già (purtroppo) un certo Matri, che come numeri (tot goals in tot pres in A) non credo sia da meno del Piangente. Mi chiedevo allora: perchè andiamo a pagare sei/sette mln l’anno per uno come il Salice, che peraltro non se lo ca…a nessuno, se in squadra già ne hai già uno (che fa piangere)?.
Se può giocare in Champions (ammesso che abbia già l’accordo con la Juve per Giugno), che ci guadagna l’Atheltic a lasciarlo andare via a parametro zero anzichè accettare 2/3 mln adesso?…..Piuttosto che niente……no?