Il Bologna di Stefano Pioli veniva da tre vittorie. Le aveva costruite attraverso il gioco, non sugli episodi. Gilardino ha avuto l’occasione per sabotare il pronostico, Buffon gliel’ha negata. La partita è così rientrata nell’alveo della trama che più o meno mi aspettavo. Ha vinto di squadra, la Juventus. Soffrendo quando doveva. Colpendo quando serviva.
L’effetto Bayern e l’aritmetica tengono in vita un campionato che la squadra di Conte ha saldamente in pugno: un po’ per come gioca, quando gioca, e un po’ per come (non) giocano gli avversari. In chiave europea sarà tutta un’altra musica, dal momento che i Ribery e i Muller sono squali, non pesciolini da Luna park: penso alle palle perse sulla tre quarti a Bologna e in altre circostanze, al modo in cui le avrebbero aggredite, divorate.
Primo gol: Marchisio-Vucinic. Secondo gol: Vucinic-Marchisio. «Dai e vai», tipo basket. Da Lichtsteiner-Asamoah a Padoin-Peluso (ripeto: Padoin-Peluso) le differenze sono state contenute. Vucinic ha evitato la fucilazione per quello che poi ha fatto, Giovinco non la eviterà neppure per quello che ha tentato di fare, è la dura legge dell’attaccante. Quando diventa «generoso», significa che qualcosa non funziona.
Non mi è piaciuto Bergonzi, troppo «patteggiatore»: mancano un paio di gialli (a Pirlo, a Chiellini); manca, soprattutto, il rosso a Perez, dopo un’ora.
Il Bayern ha già vinto il titolo, la Juventus non ancora. Il mio pronostico è: Bayern 55, Juventus 45. Devo ripetermi: la manovra è di respiro europeo, centrocampo in testa, alcune rotelle no, in particolare fra le punte. I tedeschi sono stati finalisti di Champions nel 2010 e 2012, Heynckes può alternare Ribery e Robben, beato lui. Vive di strappi feroci, il Bayern, ma anche di singolari black-out.
Spero che il piacere di guardarsi negli occhi superi la tensione.
L’obiettivo di Palazzi e dei suoi mandanti è stato centrato in pieno, ora c’è gente che puo’ scrivere merda simile.
http://www.catanzaroinforma.it/pgn/rubriche.php?rubrica=724
Buon giorno a tutti, Pazienti. Buon giorno, gentile Michela.
Beck, mi aspettavo due righe, magari tra il serio ed il faceto, sul “er go’ de Turone”. E’ crollato un altro Muro…
XQUARTIERI
solo due litrozzi ????? t’accontenti di poco !!!!!!!!!!!
PER LUCA G.
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http://www.beckisback.it/2013/03/16/da-squadra-matura/comment-page-35/#comments
Scritto da Luca G. il 18 marzo 2013 alle ore 11:26
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1)-“Ed è un allenatore ultrà: tutti i suoi colleghi difendono il proprio lavoro e la squadra andando oltre l’evidenza di quanto è successo nella partita, lui ci aggiunge il carico di essere davvero juventino dentro, per cui vive e rimugina il tutto da tifoso.”
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2)-” Di Conte ammiriamo moltissimo il lavoro che ha cambiato la Juve e un po’ il calcio italiano ma spesso non ne condividiamo le posizioni in contrasto con l’uomo persino spiritoso che sa essere quando non parla di calcio. Ma la diffusa antipatia che riscuote non è una buona ragione per fare le pulci a tutto quanto dice e fa”
MArco Ansaldo La Stampa
http://www.lastampa.it/2013/03/18/sport/calcio/il-punto/conte-la-pagliuzza-e-la-trave-aBvNs0jLXfQdlqpOYijz0N/pagina.html
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1.Mai sentito Conte, difendere il proprio lavoro e la propria squadra andando oltre l’evidenza della partita.
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Giudizio semplicistico, banale, scontato, falsamente conciliatorio,
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questo signore fa il giornalista, evidenzia giustamente un teme reale, il fatto che motli allenatori parlano a vanvera a difesa della propria squadra. e lo attribuisce erroneamente a Conte. Non èl’uomo del Bar, è un giornalista.
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2.Non ne condiviadiamo le posizioni in contrasto con l’uomo…………..
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Io penso che l’Italia è veramente alla frutta. Signor Ansaldo, quali posizioni? Quali?
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Ciao Luca G., questo e’ il tuo post su “marcIo ansaldo”che io ho suddiviso per capire meglio il significato delle frasi di “marco ansaldo” (punti 1 e 2), e’ sui tuoi commenti. Veramente uno solo.
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Il commento che descrive il diffamatore di professione, e’: falsamente conciliatorio.
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E’ questo mi fa capire che anche a interessa capire quello che leggi.
Io non so, e’ non mi interESSA la data di nascita dell’ansaldo. ma ho l’impressione che, come Beccantini, che per maestro ha avuto gli infami “gian paolo ormezzano & candido cannavo”, l’ansaldo si e’ giovato delle qualita’ diaboliche di Beccantini.
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Come prova, ti postero’ alcune perle del maestro…non sara’ necessario che tu le commenti. In caso di curiosita’: eidipietramala@yahoo.it
Roberto Beccantini1 giugno 2012
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BECCANTINI IL garantista E LE SCOMMESSE DI BUFFON
vergogna, vergogna, vergogna. La consecutio ha sorpreso anche il sottoscritto, garantista per tutto e con tutti: persino con Auricchio, fino a quando ho potuto.
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Gli assegni risalgono al periodo gennaio-settembre 2010: il capitano della Nazionale e della Juventus non è indagato, a differenza di Domenico Criscito, escluso, e Leonardo Bonucci, incluso. Buffon è un incallito scommettitore: non è reato. Buffon, calciatore di mestiere, sa che può scommettere su tutti gli sport tranne che sul calcio: questo sì, reato sportivo. Il suo avvocato ha parlato di «imboscata».
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Al posto di Buffon, convocherei una conferenza per spiegare il giallo tabaccheria. Nello stesso tempo, sono curioso di vedere come finirà questa storia: sempre che continui.
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http://www.beckisback.it/2012/06/01/la-parata-di-buffon/
Mario Pirovano Lunedì 18 Marzo 2013 20:30
Minuto 6.27 della conferenza post Bologna Juventus. Alla domanda relativa al “benvenuto” dei bolognesi al pullman della Juventus: “Mister, queste cose le fanno pensare di andare via dall’Italia alla fine di questa stagione?” Conte risponde prima che la domanda venga completata coprendone l’ultima parte, ma risponde inequivocabilmente con quattro sì. Belli scanditi e, a levare ogni dubbio, aggiunge “Sinceramente”. Lo scrupolo del giornalista evita almeno una settimana di tiritera sull’addio di Conte a fine stagione o almeno il titolone della solita Gazzetta dello Sport che già riesco ad immaginare “Conte addio!!”: la domanda viene infatti riproposta per chiarire l’equivoco e quando gli viene nuovamente chiesto, “Ma alla fine della stagione?” dalla bocca di Conte finalmente esce un no, uno solo però.
Infatti, i celeri giornalisti di Sky Sport 24, si sono immediatamente catapultati sulla non-notizia e, nello specifico, Francesco Cosatti, in un servizio da lui curato, ci ha ricordato la smania di Conte di emigrare all’estero: il Chelsea si sarebbe già fatto sentire, incalza e, solo in chiosa al servizio, dichiara che i tifosi della Juventus per adesso possono stare tranquilli. Ma solo per adesso, ovviamente.
La notizia dunque è servita. Non certo l’accoglienza a bastonate e insulti riservata al pullman della Juventus anche nella civile Bologna, non certo i cori auguranti la morte di un altro Agnelli, e nemmeno lo striscione che schernisce nuovamente i caduti di Bruxelles e calpesta ancora la dignità delle famiglie che quasi ogni settimana devono rivedere quel -39 esposto con orgoglio in mezza Italia, e finanche appeso sui vetri divisori dello Juventus Stadium. La notizia è il probabile addio di Conte.
Egoismo e abitudine, abitudine ed egoismo. L’abitudine è della squadra, il callo Conte se lo è fatto crescendo alla Juventus e vivendo sulla propria pelle l’escalation di odio che l’Italia anti Juventina riserva da sempre alla squadra. Perché fosse solo Napoli, Firenze o Bologna, no, ci sono anche le altre città; provate ad aspettare il pullman della Juve mentre percorre l’ultimo tratto a Marassi prima di infilarsi nello stadio del Genoa e della Sampdoria ad esempio. Io c’ero e mancavano solo le bastonate, ma non si sono risparmiati insulti, sputi e uova. Egoismo è il mio e, mi sento di scrivere, anche del resto della tifoseria juventina. Conte resta. Deve restare. Andarsene oggi o domani significherebbe arrendersi a questa strategia della tensione, sistematica, esasperata, ricorrente.
Lo scopo non può essere solo l’odio. Lo scopo non può essere solo risentimento, seppur sgorgano naturali da sempre, lo scopo è intimidire, lo scopo è spaventare, lo scopo è isolare ed innervosire. Far perdere la tranquillità, prima e dopo la partita, il giorno stesso e i giorni a seguire. E se non regge Conte, chi regge? Del Neri? Ranieri? Alessio? Conte è l’ultimo baluardo di una Juventus che ritorna, Montero è troppo lontano, Nedved è troppo incravattato, Agnelli ha già speso molte parole e i risultati si son visti. E Conte non può essere lasciato solo ad affrontare la situazione.
Le istituzioni sportive non aprono bocca, i così detti opinionisti glissano, i giornali coprono questa vergogna reiterata avallando l’inciviltà, rinunciando a denunciare una situazione da guerriglia urbana si contribuisce a renderla “normale”, quasi meritata, siete la Juventus, siete i figli di Moggi, come si fa a non capire chi vi insulta, chi vi sputa, chi vi lancia merda e sassi. Come si fa a non dare il daspo a 51 di voi? Non vi vergognate a difendervi? Non dovreste nemmeno. Questo è il messaggio che passa, questo è quello che viene percepito, e nel farlo si dichiarano complici. Incivile chi lancia merda e sassi, incivile chi non lo denuncia.
Abitudine e normalità, normalità e abitudine. L’abitudine è della squadra e di Antonio Conte fin che regge, normalità è permettere che tutto ciò possa succedere ancora. Se è normale per loro, per i giornali, per le televisioni, per gli opinionisti, non deve essere normale per la società, per la dirigenza e, soprattutto, per la proprietà. Cosa dice John Elkann? L’unica volta che quella frase dovrebbe esser detta, “Siamo vicini alla squadra e all’allenatore”, non la dice. L’unica volta che dovrebbe farsi vedere al fianco del cugino per sostenere, appoggiare, richiedere a gran voce un’altra normalità non c’è. C’è solo quando deve alzare le coppe a Villar Perosa?
Rimane solo il campo, rimane il gioco e rimangono i risultati. Rimane la vittoria fino a che riusciremo ad ottenerla. In campo non ci possono sputare, in campo non ci possono lanciare merda, in campo non ci possono né bastonare né prenderci a sassate. Il campo è l’ultima normalità, quasi sempre, quasi ovunque ma ci sarebbe da scrivere anche del campo. Conte è l’ultimo dei bianconeri forgiati negli anni che ci scende in quel campo, in qualsiasi campo. Fargli passare la voglia di andarsene è il mio egoismo, è la mia speranza. Non mi fido degli opinionisti, non mi fido delle televisioni e dei giornali, non mi fido di John Elkann. Io oggi sono vicino alla squadra e all’allenatore come ero vicino a Giraudo, Bettega e Moggi nel 2006. I tifosi della Juventus, sono sicuro, oggi, lo sono tutti. Tu, Jaki, dove sei?
da JU29RO.
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SOTTOSCRIVO AL 100% !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Cristiano Poster
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Ciao Quartieri, leggo quàe là, e adesso gli fanno le pulci qua per il titolo di studio (difatti sti scenziatoni !!) di là per ogni ingenuità, mancanza di mestiere, di pelo sullo sullo stomaco (come se fosse un delitto, purtroppo nel paese dei figli di cani, probabilmente lo è). Problematiiche organizzative.
Devono tenere duro, imprarsi a difendersi da questi squali , criticano Grillo a tutto spiano, ma fa bene a metterli in guarda lui che navigato lo è, deve metterli in guardia,,,,,
A scanso d’equivoci Publica volutamente con una b……casomai LA Gelmini leggesse….
Ho letto di Marta Grande,cittadina eletta,letteralmente insultata da pseudoelettori per non aver riportato che il Bachelor’s degree conseguito all’ University of Alabama con media Di 3.31 su scala da 2 a 4 non equivalesse alla laurea Italiana……….Ma vi rendete conto!Questi sono andati avanti con il Ministro della Publica Istruzione ( distruzione semmai…) MariaStella Gelmini che non sapeva del famoso tunnel…..immagina un po! Na’ barzelletta! Non ho potato scrivere all’Onorevole Grande ma volevo dirle che non si curi di sta gentaglia anzi …..Spero Onorevole che in quei quattro anni si sia fatta pure dell’ ottime “canne”che come noto sviluppa pure,ad alcuni soggetti,I neuroni….. quindi si spera che a Montecitorio ne distruibiscano a iosa………