Scrivere di calcio – del nostro calcetto, poi – dopo la notizia di Boston non è facile. La mia prima Olimpiade fu quella del 1972. Monaco di Baviera, Settembre Nero, l’assalto alla palazzina d’Israele, la carneficina all’aeroporto. Ero a Roma, per Roma-Real Madrid, l’11 settembre del 2001. Mi chiamarono da Milano: guarda la Cnn. La guardai. Ero al Comunale di Torino, la mattina del 16 marzo 1978, quando arrivò la notizia del rapimento di Aldo Moro e della strage della sua scorta. La Juventus aveva appena eliminato l’Ajax ai rigori, i taccuini inseguivano le convergenze parallele di Dino Zoff. Ero a Cervia quando andammo sulla luna. E in redazione, a Milano, quando cadde il muro di Berlino.
Stavo guardando in tv Lazio-Juventus quando mia moglie mi ha telefonato. Hai saputo? Saputo cosa? Boston. Ordigni alla maratona. Morti, feriti. Un attentato. Ecco: in quei momenti ci si sente piccoli piccoli (io, almeno, mi sono sentito tale). Ho un collega, Luigi Bolognini, che ha fatto la maratona di New York. Vorrebbe raccontarla in un libro. Gli ho detto: fallo. Mi ha risposto: fammene correre un’altra. Boston mi ricorda le fornaci del Mondiale 1994, i gol di Roberto Baggio alla Nigeria (fidatevi: era più bello il pezzo che avevo «già » scritto per fustigare l’eliminazione) e alla Spagna (in contropiede, caro Arrigo).
Rischio di mischiare il sacro con il profano, ma un pensiero mi va di buttarlo giù comunque. Un pensiero banale di tristezza infinita. Il fanciullino che mi porto dentro ero pronto a sfidarvi sui resti della Lazio (troppo comodo) e su Vucinic unica punta (troppo presto, per trarre conclusioni ponderate). Sono serate che ti scappano via, l’uomo che fa a pugni col giornalista e il giornalista col tifoso.
Uno, nessuno e centomila: quante volte vorrei essere uno, quante volte sono centomila.
Solo oggi sono a conoscenza del gestaccio di Gerbaudo: sicuramente esecrabile ma considerato che danno un sacco di attenuanti agli assassini e ai pirati della strada concediamogli almeno quelle dell’età e della mancanza di abitudine di giocare in uno stadio ove ti vomitano addosso insulti dall’inizio alla fine; solitamente gioca al Chisola di Vinovo con massimo 100 spettatori. In merito all’inter e’ ora che i rosei templari del calcio onesto si diano da fare e trovino le prove che tutto il calcio è marcio fatti salvi i loro protetti nerazzurri così potranno vincere ancora.
Cordiali saluti
Perchè Emma Bonino sarebbe una proposta indecente?
Grazie, gentile teodolinda56. Intanto Marini si è fermato a 524. Fumata nera. Ore 15 seconda votazione.
Quando il gentile Fiorentino non disserta di calcio diventa pure condivisibile, al netto della proposta indecente della Bonino. Stefano Rodotà sarebbe la persona più indicata per cominciare ad invertire la caduta etica e politica di questa Italia. Ma oramai la dritta è segnata, la storia vuole che il PD si suicida subito. E chi meglio di comico di Arcore lo potrebbe aiutare in questa impresa?
Signori, ricordatevi il motto della Clinica.
un’insegnante….?? ADDAVENI’……!!
Una Ola per il Primario!!!!!!
Infatti, axl, non penso ad una controreplica!
A qualcuno, alle ore 13:17, è venuta meno la ragione di esistere :-)))…………si scherza, neh!!!!
x Riccardo…naturalmente è di Napoli o campana!