Le classifiche di Galliani sono sempre suggestive: ricordano i bigliettini delle cacce al tesoro che portavano (sempre) al tesoro. Nel suo caso, portano (sempre) al Milan. Il problema è che ogni tanto a dette cacce partecipano anche gli arbitri. E’ successo prima di Siena, e pure a Siena. Come Bergonzi non abbia colto la trattenuta di Ambrosini a Vitiello resta un mistero. Soprattutto alla luce del contatto Felipe-Balotelli, che ha prodotto l’ennesimo rigore made in Mario (senza cresta).
Gol di Terzi, Milan terzo. Allegri meriterebbe (o avrebbe meritato) la conferma: 42 punti nel girone di ritorno, uno in meno della Juventus, non sono pochi. La Fiorentina ci ha rimesso la Champions per due lunghezze, non di più. Montella, gran signore, ha rammentato il rigore fallito a Parma, quando la squadra era in vantaggio di un gol e di un uomo. Giù il cappello.
Non sempre i favori e i torti si equivalgono. Questa, però, è un’altra storia. Dall’ascella di Isla, il Diavolo è entrato nella grazia di Dio (ossimoro). Salvo rare eccezioni. I tifosi, che sono tutti uguali, non lo capiranno mai. La non conferma di Allegri sarebbe spiegabile solo con il peso politico che qualcuno (Berlusconi?) potrebbe calare sul ring: ho fatto più io dietro le quinte che lui (Allegri) davanti.
Sinceramente: alzi la mano chi avrebbe immaginato un epilogo diverso. Gli stimoli non si comprano (?), il Siena si è arreso come a Napoli, con dignità: in vantaggio, poi ripreso e sconfitto nel finale. Rimane il doppio metro del signor Bergonzi. Chissà, il Milan avrebbe rimontato comunque, o addirittura vinto più largamente, ma non è che un episodio lavi l’altro.
Un classico finale da regime italico. Con Firenze che non ringhia contro la Juventus (clamoroso) ma contro il Milan. Nei covi rossoneri già si parla della solitudine di Galliani. Copioni.
“Sono diventato juventino il primo giorno che sono arrivato a Torino, quando mi sono reso conto quanto la Juventus fosse odiata dal resto delle tifoserie d’Italia. Il loro odio io l’ho trasformato in amore per la Juventus. Contro tutto e tutti. Quella maglia era una corazza (Paolo Montero)”
Buongiorno a tutti
Ho appena preso il caffe’…senza aspirina.
X scheda svizzera, magoo e 3 – “La Juve è una fede che continua ad essermi appiccicata addosso. Sono da compatire quelli che tifano per altri colori, perché hanno scelto di soffrire. Sembrava una battuta, invece lo pensavo e lo penso tutt’ora. (Giampiero Boniperti)”
Dimenticavo: “31″, quelli sono sul campo e sono quelli senza trucchi e senza inganni….in segreteria qualcuno dice 29, in pochi per la verità ed oramai non ci credono più neanche loro che sono 29…..da tutte le parti si ritrovano scritto 31 e “tre stelle” (rispetto a voi un firmamento)..in segreteria le carte si possono truccare…Platini può dire quello che vuole..e poi quando dice certe cose accenna ad un sorriso beffardo…..non so se mi spiego! Leo
Scritto da Leoncini 45 il 24 maggio 2013 alle ore 08:04 Versione corretta Leo
Dimenticavo: “3″, quelli sono s campo sono quelli senza trucchi e senza inganni….in segreteria qualcuno dice 29, in pochi per la verità ed oramai non ci credono più neanche loro che sono 29…..da tutte le parti si ritrovano scritto 31 e “tre stelle” (rispetto a voi un firmamento)..in segreteria le carte si possono truccare…Platini può dire quello che vuole..e poi quando dice certe cose accenna ad un sorriso beffardo…..non so se mi spiego! Leo
Buongiorno a chi c’è….spiegaci come ssssssssssssssanetti, e cambiasso continuano a correre così tanto,scheda. Lascia perdere la juve di Lippi..tutti sani e vegeti e godono di ottima salute…almeno tu cerca di essere onesto con i ricordi…se poi vuoi fare il magoo di turno allora fai pure…, ma non ti lamentare…se gli altri rispondono per le rime..! Quei due che ho citato prima “sbalordiscono……anche se sono patetici nelle loro esternazioni!!! Leo
Condannare dei bambini a diventare dei futuri pisciatombe é la cosa piú crudele che una famiglia possa fare.Se fossimo in una societá avanzata i servizi sociali se ne occuperebbero.
In mancanza dovrebbero occuparsene le ONG implementando le adozioni a distanza di bambini prescritti, perché non é che per forza le stesse debbano riguardare solo quelli di paesi del terzo mondo.
Ci sono in Italia situazioni di estremo degrado familiare calcistico paragonabili, ulteriormente peggiorato negli ultimi due anni. Mi appello all’UNICEF ed al Telefono Azzurro.
UN BEL TACER…E’ QUEL CHE SEGUE!
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pininMartedì, 18 Dicembre 2007
Dopo F.Mazzola e Georgatos…Franco Zaglio ( 1 )
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IL PALLONE IN GINOCCHIO (Franco Zaglio)
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1-Campionato di calcio 1960-61 e 1961-62. La prima Inter di Herrera parte a razzo, stacca le dirette concorrenti, poi cede di schianto a primavera. C’è chi tira in ballo la preparazione atletica, anche perché i metodi di allenamento del Mago sono massacranti. Ma il motivo del crollo è altro: “ Tutta colpa delle vitamine che ci facevano prendere”. VITAMINE ? “ Beh, chiamiamole così…Per mesi fanno il loro effetto, poi l’organismo si abitua e diventa come prendere acqua fresca. Andò così, quei due anni all’Inter. Io ero lì, ho visto tutto, ho subito tutto!. Non ho idea precisa di cosa ci dessero, non sono un farmacista né un medico: certo è che Herrera nel 1962 avrebbe dovuto dirigere anche la nazionale azzurra in Cile, e che la Federazione ci ripensò allorché venne a conoscenza di quanto combinava “. Lo stesso Moratti a quel punto tentennò: convocò l’intera rosa composta da 19 giocatori e mise la questione ai voti. Quasi tutti bocciarono il Mago così la dirigenza neroazzurra si orientò su “Topolino” Fabbri. “Herrera andò comunque in Cile come selezionatore della Spagna. E fece benissimo: uscì contro “quel” Brasile per colpa di un arbitraggio vergognoso. Così Moratti ci ripensò. I fatti gli diedero ragione.“ “VITAMINE” A PARTE, PERCHE’ A VOI GIOCATORI NON PIACEVA HERRERA? “ Per tutto: non era un amicone, i suoi allenamenti erano efficaci ma massacranti. E poi, al di là del mito, tatticamente era un somaro: io come altri, cercavamo di spiegargli le cose ma lui niente. Per fortuna era miope: in campo facevamo di testa nostra e lui non si accorgeva di nulla…
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2-”TORNANDO ALLE “VITAMINE”: SEMPRE IL QUEL 1962 SCOPPIO’ ALL’INTER UN CASO DOPING… “ Beccarono i tre cremonesi: Guarneri, Bicicli e il sottoscritto. Quella però fu una cosa strana: nell’imminenza della partita che pareggiammo 2 – 2 contro la Juve (25 febbraio 1962) i nostri dirigenti vennero a sapere che a fine gara ci sarebbe stato il controllo antidoping. Il segretario corse negli spogliatoi e raccomandò di non prendere niente. Un’insinuazione strana: come se noi giocatori prendessimo iniziative personali ! Voglio precisare che fino a quando sono rimasto io, cioè fino al 1964, nessuno di noi ha mai preso niente per propria scelta: certe cose, caso mai, ce le mettevano altri nel caffè . “ E DOPO IL 1964 ? “ Forse ….le cose cambiarono nelle coppe internazionali. Perché si sa: quando una partita vale tre milioni di premio chiunque può decidere di rischiare. Senza contare che a livello internazionale non c’era alcun controllo. “ MENTRE IN ITALIA L’ANTIDOPING FU INTRODOTTO NEL 1961… “ Si, ma erano controlli per modo di dire: c’erano mille modi per farla franca.“ VOI “CREMONESI” PERO’ FOSTE PIZZICATI… “ Ripeto: quella fu una faccenda strana, come strano fu ad esempio il “caso Bologna” nel 1964, quando alcuni rossoblù risultarono positivi. Alla fine venne fuori che qualcuno negli spogliatoi aveva manipolato le fialette. C’era molta, chiamiamola così, approssimazione. “ EFFICACIA A PARTE, L’INTRODUZIONE DELL’ANTIDOPING VOLEVA PUR SIGNIFICARE QUALCOSA. DIFFICILE PENSARE CHE LA FEDERAZIONI METTESSE SU UN’IMPALCATURA COSI’ COSTOSA SOLO PER I CAFFE’ DI HERRERA… “ Neppure in questo campo Herrera inventò niente: già nel 1957-58, quando giocavo nella Spal, i più anziani si tiravano su con la loro brava pasticchetta di simpamina. E pure nella Roma, dove giocai prima di passare all’Inter, ci davano le “vitamine”, che finivano sistematicamente nel cesso. “
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3-CHE EFFETTO FACEVANO QUESTE “VITAMINE” ? “ Le racconto una cosa: è la primavera del 1961, non gioco da mesi per un’operazione al menisco ma Herrera mi vuole a tutti i costi in squadra: l’Inter aveva perso tre partite di seguito e stava giusto buttando alle ortiche lo scudetto. “Non ti preoccupare per la tua condizione fisica” mi fa il Mago. “Ci penso io !”. A Genova contro la Sampdoria perdiamo 4 – 2, ma con mia grande sorpresa reggo benissimo i 90’. I problemi cominciano la sera: andiamo ancora in ritiro, così vuole Herrera, ma non c’è verso di prendere sonno. Mi lamento con Mauro Bicicli, mio compagno di stanza, ma lui sogghigna: “Lo hai preso, il caffè ?“ domanda con fare allusivo. Compresi all’istante.“
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Il placido distacco di Zaglio si fa stupore sgomento quando apprende della morte di Bicicli, del tumore al fegato nato da un’epatite C che “Bicicletta” si era preso mente giocava:
“dopo Tagno, dopo Picchi, tutti miei ex compagni…”
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A quel punto gli zompa in mente un episodio, a proposito di epatite C e di quelle siringhe sporche che giravano negli spogliatoi. E’ un ricordo scomodo, che affiora dalla memoria come un afrore sgradevole e incontrollabile:
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“ Il nostro portiere prima di Sarti era Buffon, un ex milanista. Una sera eravamo in camera e mi fa: “Ti ricordi quando nel ’58 noi rossoneri ci beccammo tutti l’epatite C ?” Certo che ricordavo: in nazionale militare giocavo con Gastone Bean, attaccante di quel Milan: prima di pranzo gli toccava prendere tre o quattro pastiglie per curare i postumi della malattia. “Ricordi che al fischio dell’arbitro dopo il primo tempo correvamo tutti come razzi negli spogliatori ?” prosegue Buffon. “Dovevamo fare presto, il nostro medico doveva fare undici iniezioni. Figurati un po’ se stava lì a cambiare la siringa…
4-” PURE FERDINANDO MINIUSSI E’ MORTO DI CIRROSI EPATICA PRESA DALL’EPATITE… “ Anche Miniussi ? Beh, ma lui era un portiere. I portieri mica le prendevano quelle cose” scappa detto a Zaglio, quasi lui sia convinto che “quelle cose” abbiano ucciso i suoi ex compagni. Poi rivolge un pensiero a Carlo Tagnin, il suo successore: “ Mi dispiace per Tagno, ma di lui si sapeva: gli davano di tutto. Era già anziano, e per di più lento. Aveva bisogno di carica. Poi si sa, è questione di fisico, c’è chi smaltisce e chi no “. PRENDEVA TROPPI CAFFE’, TAGNIN ? “ A lui davano anche altro “. Non si spiega invece, Franco Zaglio, la morte di Picchi. “ I suoi fratelli erano medici. Tanto che fu lui a dirci che nel caffè c’erano cose strane. Fece la voce grossa: non voleva che Herrera facesse queste cose .” Sono quasi le tredici. Zaglio si accomiata con la cortesia dell’uomo mite. La sua famiglia lo attende a tavola, ora che è in pensione il tempo è un fiume placido che accompagna i ricordi senza fretta. Chissà se, dopo pranzo, Zaglio sorseggerà il caffè che la moglie Argia gli avrà preparato. Certo non paventerà strane insonnie: ad addolcire quel caffè sarà giusto l’amore di una vita. E niente altro.
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….è questione di fisico, c’è chi smaltisce e chi no “. Mazzolino ha detto che chi non giocava, per fargliele smaltire, Herrera li faceva correre dietro all’autobus……
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LISTA AGGIORNATA ALLA SCOMPARSA DI giacinto facchetti.
Per la precisione – i seguenti dati sono frutto di ricerche personali e, quindi, confutabili.
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Non conosco lo stato attuale di salute della maggior parte dei giocatori interisti sopravissuti all’ ECATOMBE!.
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A parte quelli conosciuti e quelli presenti in questa lista non so come stiano gli altri):
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L’ECATOMBE CAUSATA DA GENTAGLIA SENZA SCRUPOLI
Giacinto Facchetti: 634 gare con l’Inter (Morto di tumore al pancreas)
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Aristide Guarneri: 335 gare (vivo, positivo all’antidoping nel 1961)
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Armando Picchi: 257 gare (morto di tumore a 36 anni)
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Lennart Skoglund: 246 gare (morto per infarto o suicidio nel 1975 a 46 anni)
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Giorgio Ghezzi: 191 gare (morto a 60 anni. Da allenatore provava su di sé gli effetti del doping)
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Mauro Bicicli: 183 gare (morto nel 2001 per tumore al fegato)
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Livio Fongaro: 184 gare (da allenatore favoriva l’uso di doping)
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Enea Masiero: 168 gare (morto di tumore)
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Guido Vincenzi: 109 gare (morto nel 1997 di SLA)
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Enzo Matteucci: 96 gare (morto di SLA)
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Enrico Cucchi: 91 gare (morto a 31 anni per una rara malattia)
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Domenico Caso: 76 gare (vivo. Tumore al fegato nel 1995)
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Carlo Tagnin: 56 gare (morto per osteosarcoma nel 2000)
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Franco Zaglio: 54 gare (vivo, positivo all’antidoping nel 1961)
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Egidio Morbello: 51 gare (morto pochi anni fa)
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Gerry Hitchens: 43 gare (infarto a 49 anni)
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Ferdinando Miniussi: 23 gare (morto nel 2002 per epatite)
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Giuseppe Longoni (1961-62) – Morto di vasculopatia cronica nel 2006 (malato dal 1995)
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Francesco Brignani (1967-68) – Morto di infarto a 45 anni
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Marcello Giusti (1967-68) – Morto di cancro al cervello alla fine degli anni novanta
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Bruno Beatrice (1968-69) – Morto di leucemia a 39 anni
Ettore
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Oh, tra l’altro, non risulta nemmeno che l’aspirina causi tumori vari.
Tra gli effetti collaterali dell’aspirina non figurano quelli raccontati da Ferruccio Mazzola nel suo libro.
Tu chiamale se vuoi…….aspirine (semicit.)