Quando vince la squadra più meritevole, e quando risolve il migliore in campo, giù il cappello. La Lazio e Lulic hanno strappato alla Roma la Coppa Italia e l’ultimo spiffero di Europa League. Certo, Lobont avrebbe dovuto opporsi con minor negligenza al cross di Candreva, ma Senad Lulic, bosniaco, 27 anni, era già in fuga.
Se la finale di Wembley è stata croccante, la «bella» dell’Olimpico è stata greve, modesta. Confesso che mi sono annoiato. Mi ha avvinto la quantità dell’equilibrio, non la qualità del gioco. La Lazio di mastro Petkovic è stata dentro la partita più della Roma, invano richiamata da Andreazzoli a un ordine che non fosse solo attesa e a un cuore che non fosse solo isteria. Da una parte, un attaccante di ruolo: Klose. Dall’altra, tre all’inizio (Totti, Lamela, Destro) e quattro alla fine (con Osvaldo). Non sempre, nel calcio, le addizioni diventano somme.
Mi è piaciuto Orsato. Di solito, dirige all’inglese. Questa volta, ha capovolto il metro. Quarantacinque secondi, e giallo a Ledesma. Chiaro e forte, il messaggio: ragazzi, fate i bravi. C’è chi non l’ha fatto, peggio per lui: quattro ammoniti per parte, più il rosso al panchinaro Tachtsidis. Tra le minacce telefoniche ad alcuni giocatori della Lazio e le asce rinvenute nei paraggi dello stadio, serviva un padrone, non un padre: Orsato lo è stato.
Mi hanno deluso i leader: De Rossi, Hernanes, lo stesso Klose. Totti è stato l’ultimo ad arrendersi, come documenta la traversa. E’ stato un via-vai di gregari, con Marchetti più sicuro di Lobont e la coppia Lulic-Candreva al di là delle tensioni.
Vincendo, la Roma avrebbe recuperato un pezzo d’Europa e staccato la Juventus, dieci coppe a nove. Non ci ha creduto, non l’è bastato per scuotersi. Fatti suoi. Luis Enrique, Zeman, Andreazzoli: che fiasco, il progetto americano.
Da quando è nata 2010 ho sempre sospettato che Radiosportiva avesse un non so che di antijuventinismo, oggi nel leggere un articolo di David Guetta ho avuto la conferma dei miei dubbi, il Direttore dell’emittente radiofonica è un ultrà viola. ora mi spiego tante cose.
Se era per me non l’ho capita,sai,Fabrizio,ho il diploma di terza media(1966)!
Robben poi non sarà un fuoriclasse, troppo emotivo per essero. Ma l’è un jugadur, come Lampard, come Pirlo, credo come Vidal, questi qui, che possono sbagliare, ma ci sono, giocano a pallone. Cristiano ronaldo è un fuoriclasse ma non scalda il cuore.
Nick,
aggiungo che De Ceglie, al netto delle amnesie difensive tra cui la bizzarra e frequente idea di passare orizzontalmente al centro per lanciare il contropiede avversario, non crossa affatto male. Forte e tagliato. Pure giominkia, quando si mette. C’è del vero in chi dice che esterno, sulla fascia sinistra giominkia potrebbe anche funzionare, magari non sempre ma spesso. Come titolare però la vedo dura.
Il problema è quel che dici tu, che nessuno dei due nostri ha lo zic per prendere il metro di vantaggio per avere luce per il cross. Ha si e no venti centrimetri per far passare il pallone. Perchè non sono ali. Asa un poco di più ma va via di forza più che di agilità .
Al di la del fatto che è andato via centralmente, il goal di robben fatto in quel modo, spostando il pallone un nanosecondo prima del’intervento del difensore, per poi trovarsi davanti al portiere, per me è il calcio, un’emozione pazzesca. Robben quando parte in velocità sembra uno slalomista. Thoeni, per chi l’ha visto, o stenmark, Che abbia segnato lui a quel modo, in quel momento, in quella partita, ha fatto bene al calcio e ai ragazzi che giocano e che capiscono che perseverare premia. L’avesse fatto 3 anni fa, sarebbe stato meglio ah ah, scherzo dai..
X Teo – Bravo a ricordare Little Tony, quasi mio coetaneo e complice non solo della mia gioventù ma anche della mia maturità (chiamiamola così). Vederlo fino poco tempo fa così pimpante e pieno di vita mi aiutava a scrutare con più serenità quello che mi resta del mio passaggio su questa terra. Un grazie e un abbraccio fraterno.
Lite tra Jack Nicholson e Al Pacino su chi abbia usato per primo la parola “cosa” in un copione.
x Robertson
i moduli vanno bene se gli interpreti sono all’altezza. Noi sulle fasce abbiamo Lichsteiner e Asamoah, che alternano luci e ombre. Come hai ben fatto presente, sono assai mediocri sui cross, una fase di gioco cruciale per la costruzione del gol. Ho giocato ala destra in gioventù, quindi osservo con molta attenzione il gioco sulle fasce. Posto che per realizzare un buon cross bisogna essere prima bravi a liberarsi lo spazio, poi il cross non dev’essere sempre uguale (in quanto prevedibile): forte raso-terra, a mezza altezza, tiro gobbo sul secondo palo, all’indietro per prendere in contro-piede la difesa. Tutti schemi che vanno provati e riprovati in allenamento e qui confido sulla capacità di Conte di ben riuscire ad affinare il gioco. Trovo insopportabile sparacchiare palle addosso ai difensori sulle fasce e quest’anno purtroppo é successo tante volte. Il cross più bello lo realizzó Pirlo a Napoli per l’inzuccata di Chiellini.
X Nick Falco – Ottimo post il tuo. Precisa e convincente l’analisi della partita fatta in Germania senza riferimenti a scorte varie (chi sa qualcuno capisce) e soprattutto assolutamente appropriata la gestione del post partita. Se da loro dobbiamo imparare a giocare al calcio, perché non incominciamo ad imparare come gestirlo?
Mazzariello arruffa i popoli.E dovesse scoprire che Moratti non caccia li sordi mi sa che comincia ad andare in escandescenze e si prepara subito gli alibi. Il talisman Cavani però non c’è più.
Ma che ce frega delle stronzate che dice mazzariello, Che forse Giotto non era più bravo di Cimabue?