A Palermo, non avremmo meritato di battere la Bulgaria. A Torino, contro la Repubblica Ceca (e cieca, talvolta: penso all’uscita di Cech,) siamo passati da una croccante goleada al rischio di un romanzesco zero a due, prima di atterrare su una vittoria sofferta, tipicamente made in Italy. Le qualificazioni non sono mai atti dovuti: favoriti o no, bisogna fare la coda e compilare i moduli, sempre. Mai, nella nostra storia, eravamo stati promossi con tanto anticipo (due turni). Non mi sembra un record da raccontare ai nipotini, ma fa titolo e, in attesa di Inter-Juventus, fa pure brodo.
Al di là delle correzioni tattiche (dalla difesa a tre alla difesa quattro, da una a due punte), Prandelli fa giocare le sue squadre: non è un calcio rivoluzionario, il suo; se mai, un calcio di mezzo, un po’ italiano e un po’ oltre. Solo su una cosa, non sono d’accordo con il ct: sul codice etico. Non perché sia contro l’etica; ma perché sono contro i codici (in questo caso, almeno).
Se traslochiamo le emozioni dello Juventus Stadium in Brasile, non si può non parlare di Mario Balotelli, e dell’arsenale, esplosivo, che nasconde e coltiva dentro i suoi eccessi. Quando si vince, tutto va bene madama la marchese, e il pisolo anti Kyenge trova tifosi ovunque, dai giornali alle cliniche.
Balotelli è la scorza dura di una Nazionale leggerina, che ha bussole antiche (Buffon, Pirlo) e guide che ogni tanto si perdono (Montolivo). Avrebbe potuto realizzare almeno quattro gol. Mario. Ha scheggiato traverse, graziato portieri, pestato avversari, rischiato rossi, strappato applausi. E comunque, venti rigori su venti: mai visto uno così freddo e, per reazione, così caldo. Ha 23 anni, dividerà sempre. I tifosi che lascia, lo detestano. I tifosi che imbarca, lo adorano. Tra colore della pelle e colore della maglia, troverà sempre chi ci marcia.
Male minore a parte ( e posso essere d’accordo)
Io dal 2006, non mi sento compiutamente rappresentato neanche adesso da Andrea Agnelli, che sembra mostrare (perlomeno) una partecipazione e una passione autentica, immagina se devo pesare le parole per commentare le boiate che scrive o dice Moggi.
Questa è una cosa che non capisco.
Luca, torniamo al punto di partenza, Moggi con il suo rimestare, pro domo chi ti pare ha sollevato il coperchio e la puzza non è ancora andata via e, personalmente non credo affatto che non abbia mosso di una virgola sostanza delle cose. Senza il suo rimestare, oggi Paparesta sarebbe ancora chiuso nello spogliatoio di Reggio Calabria, Facchetti siederebbe ancora alla destra del Primario………………che avrebbe ancora entrambe le mani.
comunque se volete pesare le parole col bilancino del farmacista, liberi di farlo, e buona giornata.
Perdonami Luca ma, sempre per il discorso del male minore, preferisco farmi prendere per il culo da Moggi, che da Abete, Palazzi, Moratti, Facchetti, JE, LCdM, Narducci, Tronchetti, Guido Rossi,ecc. ecc. ecc.
Axl, il cancro di calciopoli non è se Moggi telefonava o meno, e ste cazzate qua…….
il cancro è il fatto che io non riesco ancora a capire per quale motivo di fronte ad un attacco di tal genere (senza prove e in quindici giorni) anzichè andarer a giocare in eccellenza piemontese e fottere tutti questi infami maledetti, e mandarli tutti a lavorare, si è fatto buon viso a cattivo gioco.
Moggi ci rimesta, solo per suo tornaconto, senza muovere di una virgola la sostanza delle cose e prendendo in giro i tifosi della juventus.
Axl, neanch’io, per questo confidavo in te. Vediamo se prima che fa sera, magari con l’aiuto di qualcun altro di arrivarci.
Nella foga di “voler apparire” avvocato difensore del Direttore, ho dimenticato una cosa importantissima, il saluto.
Da una Palermo fresca e raggiante, buongiorno a tutti i tifosi della squadra più scudettata d’italia. Buongiorno al gentile Beccantini.
Teo, prima di risponderti, e di posizionarmi io stesso, vorrei capire cos’è la media?
Se Moggi ha detto questo, a mio avviso ha semplicemente difeso il suo culo (leggittimamente).
Non vedo che differenza c’è tra la Juve del 2006 e quella del 2013, che ora coi soldi di JE ci gioca il cugino e che non è scemo come il Nulla.
O che abbiamo vinto due scudetti, e il calcio in Italia è ormai ai livelli dell’Albania o poco più?
Non mi piace Axl, Moggi ci sarà anche rimasto in mezzo, stavolta gli è girata per il verso storto, ma non può prendere per il culo la gente.
Scusa Axl, un tifoso sopra la media è un laureato, o si potrebbe trovare pure tra i diplomati con curricula?
Un operaio può mai ambire alla “sopra la media”, o deve necessariamente accontentarsi?
Stamattina un mare di dubbi assillano la mia mente (probabilmente, sotto la media).