Il Chievo aveva segnato due gol, come la Juventus. Il secondo, firmato da Paloschi, l’avrebbe portato sul 2-1. Un assistente che si chiama Preti glielo ha misteriosamente sfilato. Altro che fuorigioco. Metri, non centimetri. Una topica clamorosa. Non sto parlando di un sassolino, ma di un macigno, tanto più che la partita è andata avanti sugli episodi e da un episodio è stata poi decisa: autorete di Bernardini, a proposito di accanimento «terapeutico».
Al posto di Conte, prenderei questa botta di sedere e la studierei a fondo. Domenica c’è il derby, e la Juventus continua a inciampare in se stessa, oltre che in Buffon (assist a Sardo, per la volée, splendida, di Thereau; respinta inguardabile su Bentivoglio, per il raddoppio «virtuale» di Paloschi). Per la quarta volta è andata sotto. Che poi abbia rimontato – da 0-1 a 2-1 come con il Verona – è un dettaglio che non va innalzato a totem. Parlano troppo, alla Juventus, e crossano male, da Peluso a Isla. Ci ha pensato Pogba, nella ripresa, a pennellare un paio di traiettorie decenti. Certo, il turnover. Certo, il passaggio dal fraseggio alle parabole pro Llorente: ma vogliamo parlare del fumo di Marchisio e del titic-titoc di Pirlo?
Sannino, un signore, era passato dal 4-4-2 al 3-5-2. Non so come sarebbe finita con Buffon al posto del suo fantasma e uno sbandieratore meno distratto. Il Chievo mi è piaciuto più nel secondo tempo che nel primo. La Juventus, quasi mai. Per carità , la Champions incombe, le rotazioni sono legittime, gli alti e bassi anche. Resta il fatto che i campioni, eccezion fatta per Pogba e Quagliarella, hanno regalato metà partita e l’altra metà l’hanno recuperata con grande fatica (si dice così?). Fra campionato e coppe, solo in due gare la Juventus non ha preso gol. Brutto segno.
Marco Travaglio, giornalista del Fatto Quotidiano, è intervenuto oggi nell’ambito della trasmissione dell’emittente TeleRadioStereo in merito al derby tra Juventus e Torino. Tifoso juventino, ma disincantato, Travaglio non ha mai nascosto il disamore nato verso la sua squadra nel momento in cui fu chiaro a tutti il disegno di Calciopoli.
ANDREA AGNELLI – “Gianni Agnelli era un furbo, non certamente un santo però aveva una cosa che quelli che sono venuti dopo di lui non hanno: aveva un pò di stile e, soprattutto, si sentiva un’istituzione. Non si sarebbe mai permesso di contestare le sentenze. Quando la Fiat finì nei guai disse ai suoi manager di andare e confessare. Magari faceva porcherie inaudite di nascosto ma non si sarebbe mai permesso di delegittimare e sputtanare le autorità come fa questo inqualificabile personaggio che porta il suo cognome che è il presidente della Juventus.”
JUVENTUS – “Se la smettessero di dire che hanno vinto tutti gli scudetti che gli sono stati giustamente revocati, se accettassero le sentenze della giustizia sportiva e di quella ordinaria, e se interrompessero finalmente i legami con Moggi che Andrea Agnelli ha ripreso, purtroppo. Se accettassero la verità : sono retrocessi perchè truccavano i campionati, non per colpa della giustizia. La giustizia non scatta, se non ci sono gli illeciti e se uno viene retrocesso è per colpa degli illeciti”.
MOGGI – “Sono diventato giornalista e ho continuato a seguire le partite perchè ero corrispondente per il giornale di Montanelli. Poi è arrivato Moggi e mi ha fatto passare tutta la passione: non credo più alla genuinità del calcio da quando ho visto Moggi in attività alla Juventus”.
a nizza,francia.
Primo gol del Napoli. C’è un fuori gioco del giocatore che passa la palla a Pandev di due metri. Su Sky c’hanno provato a farlo vedere ma naturalmente tutti hanno fatto finta di non accorgersene.
Ora vado incamera a pensare ai bovini, altrimenti il Primario mi appioppa qualche flebo supplementare.
Cosa ti sei perso…..
D’accordo axl, i lavori solisti del MAESTRO sono largamente superiori ai due fatti dagli altri senza di lui
The Wall live me lo dovevo vedere il 28 luglio a Roma ma il caso ha voluto che coincidesse con le mie ferie e quelle di mia moglie…
Personale opinione, i Pink Floyd senza Waters non esistono. Troppo commerciali.
Alex, what’s nizzama?
Massimo, Norvegian wood, Eleanor rigby, A day in the life, With a little help from my friends, Lucy in the sky with diamond, Come together, ….