Il Chievo aveva segnato due gol, come la Juventus. Il secondo, firmato da Paloschi, l’avrebbe portato sul 2-1. Un assistente che si chiama Preti glielo ha misteriosamente sfilato. Altro che fuorigioco. Metri, non centimetri. Una topica clamorosa. Non sto parlando di un sassolino, ma di un macigno, tanto più che la partita è andata avanti sugli episodi e da un episodio è stata poi decisa: autorete di Bernardini, a proposito di accanimento «terapeutico».
Al posto di Conte, prenderei questa botta di sedere e la studierei a fondo. Domenica c’è il derby, e la Juventus continua a inciampare in se stessa, oltre che in Buffon (assist a Sardo, per la volée, splendida, di Thereau; respinta inguardabile su Bentivoglio, per il raddoppio «virtuale» di Paloschi). Per la quarta volta è andata sotto. Che poi abbia rimontato – da 0-1 a 2-1 come con il Verona – è un dettaglio che non va innalzato a totem. Parlano troppo, alla Juventus, e crossano male, da Peluso a Isla. Ci ha pensato Pogba, nella ripresa, a pennellare un paio di traiettorie decenti. Certo, il turnover. Certo, il passaggio dal fraseggio alle parabole pro Llorente: ma vogliamo parlare del fumo di Marchisio e del titic-titoc di Pirlo?
Sannino, un signore, era passato dal 4-4-2 al 3-5-2. Non so come sarebbe finita con Buffon al posto del suo fantasma e uno sbandieratore meno distratto. Il Chievo mi è piaciuto più nel secondo tempo che nel primo. La Juventus, quasi mai. Per carità, la Champions incombe, le rotazioni sono legittime, gli alti e bassi anche. Resta il fatto che i campioni, eccezion fatta per Pogba e Quagliarella, hanno regalato metà partita e l’altra metà l’hanno recuperata con grande fatica (si dice così?). Fra campionato e coppe, solo in due gare la Juventus non ha preso gol. Brutto segno.
Secondo voi è più grave l errore di non sbandierare un fuorigioco di tre metri o alzare la bandierina a uno che è in gioco di tre metri?
HA COMPIUTO IERI 74 ANNI UNA NOSTRA BANDIERA: AUGURI
Gianfranco Leoncini, 392 volte bianconero (Coppa delle Alpi compresa) con 26 gol all’attivo.
Terzino-mediano faticatore, cursore e pilastro della difesa di Heriberto soprattutto, ma anche della Juve di Boniperti e Sivori, fino alla sua ultima stagione, già con Morini, Anastasi, Furino e Cuccureddu.
Efficace tatticamente, puntello prezioso e poco appariscente. Il classico uomo dal lavoro oscuro, che tappava le falle e correva per tutti.
Di lui si ricorda la rete decisiva in Juventus-Liverpool 1-0 nel1965, nel primo turno di Coppa delle Coppe. La Juve fu poi eliminata nel ritorno ad Anfield . Il difensore ricorda che all’epoca le sfide delle coppe europee, in casa bianconera, erano pochissimo sentite (“ci credeva solo il tecnico, ma non ci fu niente da fare….”) rispetto al campionato dove l’entusiasmo era al top. Una volta addirittura fu lasciato fuori Sivori per risparmiarlo in vista della domenica…..mancava la mentalità internazionale.
Due volte azzurro, partecipò alla spedizione mondiale del ’66 in Inghilterra. Con la Juve tre scudetti, tre coppe Italia, una coppa delle Alpi.
“Qualcuno dice che corriamo troppo. Se si corresse di meno sarebbe peggio. Oggi che non abbiamo Sivori e Charles ci tocca solo di correre, ha ragione Heriberto…..”
In questa frase c’è tutto Leoncini: nessun fronzolo, grande praticità. Un uomo Juve. ETTORE & A.D.
Conte? (hihihihihihi)
….ma se parla a nome dei compagni, il campo si restringe a 1!
Martinello, mi vengono in mente solo 2 nomi…
Chi potrebbe aver detto; “Chiedo scusa ai tifosi del Chievo anche a nome dei miei compagni. Io ce l’avevo messa tutta per farvi vincere poi s’è messo di mezzo il Preti e ha vanificato tutti i miei sforzi”.
Però vera
E’ tutto vostro. Buona serata a tutti.
Mmmhhh…….banale, prof. De pasquale.
Scritto da axl rose giappogobbo, ladro dopato e tifoso di serie C il 26 settembre 2013 alle ore 17:40
La sua debe essere ottima, allora