L’associazione a delinquere ha resistito anche alla prova del processo d’Appello, al di là degli sconti, a Moggi and friends, dovuti alle frodi prescritte. In realtà , del misto «mafia-P2» cucinato da Narducci non è rimasto molto: gli iniziali 48 indagati si sono ridotti a una decina tra cui i tre arbitri condannati. Un po’ pochi, forse, per disporre di campionati interi (e comunque non alterati: Casoria dixit).
Tra costoro, credo che una menzione particolare la meriti l’ex arbitro Dattilo, condannato per aver espulso, su segnalazione di un guardalinee mai indagato, un giocatore che aveva colpito con un pugno un avversario e per aver ammonito, in maniera fraudolenta, secondo l’accusa, tre calciatori diffidati per non farli giocare la domenica successiva contro la Juventus. Solo che non erano affatto diffidati e, dunque, giocarono regolarmente.
La parte del leone sembrerebbe che continuino a farla le famigerate schede svizzere, nonostante gli avvocati difensori si siano affannati a convincere i giudici che, al netto dello spionaggio «elvetico», sarebbe bastato rincorrere conversazioni banalmente «italiane» per rendersi conto dell’aria che tirava, in quegli anni, attorno alla cosiddetta «cuopola». Lo documenta l’ultima scoperta del consulente di Moggi, Penta: il colloquio fra Racalbuto e Meani trascurato o sfuggito ai radar dei pm.
Per Bergamo è stato disposto l’annullamento della condanna, con rinvio a nuovo processo, per difetto di possibilità di difesa. Rimane il mistero sulle ragioni che, a parità di accuse, abbiano portato all’assoluzione di tutti gli arbitri che avevano scelto il rito abbreviato.
La «mia» guerra per bande esce sbriciolata anche dall’Appello. I dubbi non scacciano il rispetto, e viceversa. Sono curioso di leggere le motivazioni. Molto curioso. E poi la Cassazione.
mi piacerebbe capire come mai gli arbitri di calciopoli maturano il diritto ad un qualche risarcimento. di quelli che sappiamo paparesta da mediaset, pieri dalla rai, degli altri non so, ma vorrei vedere. che sia un’altra dimostrazione che si è trattato di un numero da circo?
X il Beck – Tanti auguri per il suo compleanno.
X Riccardo Ric delle !2:26 – Perchè ANDAVA condannato? DOVEVA essere condannato. Mi sembra sia molto più appropriato.
Le risultanze processuali ad oggi dicono questo: l’associazione esisteva, TENTAVA di alterare i campionati, oltre ad occuparsi di altre faccende a latere, ed era composta da: Moggi, Giraudo, Pairetto, Bergamo forse, Mazzini, De Sanctis, DAttilo, Racalbuto non si sa, Bertini.
..
Ed ora parli di rispetto per le sentenze.
Ed a proposito dell’associazione a delinquere, reato per il quale, secondo lei, Moggi meritava l’assoluzione. (lo scrisse chiaramente qua rispondendo ad una mia precisa domanda) avrà notato la strategia difensiva: avvalersi della prescrizione per il reato di frode sportiva e puntare all’assoluzione per l’associazione a delinquere.
Ma siccome ANDAVA CONDANNATO, non avendo più a disposizione la frode sportiva, hanno comunque tenuto in piedi l’associazione.
MOGGI ANDAVA CONDANNATO.
..
Allora Beck, fuori dalle righe, o lei è d’accordo con questo assunto e ritiene che sia stato giusto condannarlo, A PRESCINDERE, oppure non può che inorridire….
I giudici del rito abbreviato processo Giraudo hanno scaricato la palla su quelli del processo d’appello Moggi. Gli arbitri che hanno scelto il rito abbreviato sono stati tutti assolti, compreso Pieri indicato come possessore di scheda telefonica riservata. I Giudici del processo Moggi si son trovati questa palla e, per condannare Moggi, hanno dovuto condannare quei rimasugli di arbitri rimasti. Dattilo e Bertini, oltre a De Sanctis ovviamente.
Quale differenza c’è tra la posizione processuale di Bertini e quella di Pieri? Nessuna. Uno condannato, l’altro assolto.
E senza dimenticare che il tutto si regge, per modo di dire, sul convincimento dell’esistenza delle schede riservate. Schede riservate della cui esistenza mai è emersa la prova conclamata.
Ed in base a questo si condanna, a casaccio, a chi tocca tocca….
Questi sono gli aspetti sui quali dovrebbe concentrarsi.
Beck, la condanna dello sfortunato Dattilo ha segnato il guado, e lei lo sa bene. E non occorre aspettare le motivazioni per determinare ciò. Lei conosce le carte. Se dopo il primo grado, pur con tutte le contraddizioni emerse, i concetti scoordinati e sballati, all’interno della stessa motivazione, un filo conduttore si poteva trovare, anche se con molto impegno, la condanna di Dattilo è chiarificatrice.
Moggi ANDAVA condannato.
Si rispetta il compleanno, in questo ambito, in riferimento al ruolo ricoperto dal festeggiato , alla sua buona fede, alla onestà intellettuale ed all’impegno profuso nel rendere interessante questo habitat. Rispetto del ruolo, non delle opinioni. Il rispetto delle opinioni è concetto fragile.
Per parlare di rispetto e del suo contrario, cioè della mancanza di rispetto che meritano le sentenze di calciopoli e di chi le ha emesse, bene conoscere la materia.
E non tutte le sentenze meritano rispetto.
Vuole una verità ? Anche questa è una opinione irrispettabile, nel caso. Oppure sì. Decida lei.
auguri sig.beck. in effetti, riguardo all’anziano,se può servire, quando faccio a mio padre, che ne ha 90, la battuta che è meglio non arrivarci, mi fa uno sguardo luciferino, a sollevarmi da simili non richieste preoccupazioni, e che svela un attaccamento mostruoso alla questione. come dice allegri quel che conta sono le motivazioni.