Strano, molto strano, lo scambio Vucinic-Guarin tra Juventus e Inter. Mazzarri cercava un attaccante da affiancare a Palacio: Milito recupera adagio, Icardi ha un sacco di problemi, Belfodil è stato offerto a tutti. Con Mirko Vucinic, 31 anni a ottobre, l’allenatore copre un buco. E’ il primo colpo dell’era Thohir. In ambito interista, l’operazione ha una sua logica.
Fredy Guarin, 28 anni a giugno, sembrava sul punto di passare al Chelsea. Thohir ne aveva messo in discussione, addirittura, la voglia di Inter. E’ un Vidal anarchico dalla falcata poderosa e il gran tiro. Ci fu molto di suo nel celeberrimo 3-1 che, la sera del 3 novembre 2012, spezzò la serie della Juventus.
Il colombiano può fare la mezz’ala, il trequartista e (per Conte) anche l’esterno: nelle ultime uscite Mazzarri l’aveva preferibilmente schierato dietro a Palacio, nel 3-5-1-1. Si va ad aggiungere a un centrocampo già di per sé raffinato e tosto – Marchisio, Pirlo, Pogba, Vidal – può giocare in Europa League, offre stimolanti alternative. Il suo senso di calcio brado dovrà scendere a patti con la razionalità tattica di Conte. Voce di popolo: e se Guarin fosse stato reclutato in vista di una partenza eccellente (Marchisio, Pogba o Vidal?). Con gli sceicchi alle porte, tutto è possibile. Non penso, però, entro gennaio. Al massimo, in estate. E poi non è detto.
Guarin era titolare, Vucinic riserva. Il montenegrino è stato pedina cruciale degli ultimi due scudetti. Prima punta, seconda punta, bagliori di classe tra nuvole di sieste. Mirko, mannaggia a lui, si è sempre specchiato nel suo ego di «campione a prescindere». Fosse stato meno pigro, e meno fragile, si sarebbe fatto un baffo di qualsiasi concorrente. Dimenticavo: e le sirene dell’Arsenal?
La Juventus resta, così, con quattro punte: Tevez, Llorente, Quagliarella, Giovinco. Ne arriverà un’altra? Dubito. Chi scrive, si sarebbe tenuto Vucinic. Conte ha deciso diversamente.
“Praticamente si rinforza una diretta concorrente , aiutandola a liberarsi di un giocatore scomodo”.
Scritto da De pasquale il 21 gennaio 2014 alle ore 04:11
Lo confesso, mi era completamente sfuggito il lato umoristico di pasqualino 7monnezze.
Va a finire che stavolta il popolo interiota s’incacchia con…quelli giusti !!!!
Scritto da Cristiano Poster il 21 gennaio 2014 alle ore 13:17
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Cristiano, forse era meglio scrivere….il popolo interidiota….
credo che suoni meglio, o no?
Buongiorno al Primario, alle sue infermiere e ai suoi Pazienti.
Lex, mentre tu cazzeggi, io sono qui al Tribunale per le pratiche per la chiusura del club del poeta.
Dimas, dove sei? Vorrei il tuo parere di esperto. Ci guadagnamo nello scambio?
Per completezza vorrei anche delle foto della Vuciniciova
Scritto da Fabrizio il 21 gennaio 2014 alle ore 13:17
L’ho scritto perchè…letto qui e là .
Scritto da Fabrizio il 21 gennaio 2014 alle ore 13:13
Ricostruzione deludente e…scontata !
Dirigenti interioti incompetenti e dirigenti juventini che ne…traggono le conseguenza.
Niente di che.
Vuoi mettere un inciuco alla Carini-Cannavaro,…
E poi Moggi, in mezzo…come ce lo tiriamo….???
Va a finire che stavolta il popolo interiota s’incacchia con…quelli giusti !!!!
Comunque se come quinta punta arrivasse Borriello fino a giugno a me andrebbe benissimo.
Se davvero la richiesta iniziale (iniziale dopo il dietrofront ridicolo di ieri, s’intende) era di 5 milioni e alla fine il risultato è un bonus di 1,5 legato alle presenze c’è di nuovo da scompisciarsi. Sono veramente dei gibboni. Marotta mi acquista molti punti.
Se c’era bisogno di conferme sul perchè l’ Inter vince un titolo ogni 10, 15 anni (era fantasia a parte) la vicenda Guarin-Vucinic è esemplare
21 gennaio 2014
GIUSEPPE FERRARIO
Vucinic-Guarin, ecco come è nata la trattativa
La telefonata per placare Thohir di Moratti e la resa dei conti in casa Inter
“Ciao Beppe, vogliamo Vucinic”. Con questa frase, a metà della settimana scorsa in Lega, inizia la trattativa per il clamoroso scambio tra Inter e Juve. A parlare è Marco Fassone, Beppe è ovviamente Marotta. “Ok, cosa ci date?” Replica il dg bianconero. Il nome che esce è quello di Guarin. L’indomani, in gran segreto, arriva il procuratore del colombiano. Prima l’incontro con l’Inter poi quello con la Juve.
Scambio alla pari. A Torino faticano a credere a un regalo di queste proporzioni. Domenica i nerazzurri perdono a Genova. Il telefono di Marotta squilla di nuovo: dall’altra parta c’è sempre Fassone. “Ci vediamo domani e definiamo lo scambio”.
Di tutto questo, intanto, Thohir è praticamente all’oscuro. All’oscuro di una trattativa che lo fa infuriare nel momento in cui viene alla luce. “Ma come – si chiede il presidente dell’Inter – scambio alla pari tra un giocatore di 27 anni e uno di 30?”. Interviene allora Moratti: alt, per Guarin serve almeno un conguaglio di 5 milioni. La Juve non ci sta, saluta e si alza dal tavolo: “Avete fatto tutto voi – dicono i dirigenti bianconeri – ora le carte non si cambiano”. Moratti richiama Thohir, il presidente indonesiano è imbufalito anche per la reazione dei tifosi: di mezzo c’è la sua faccia. La trattativa, però, riparte. Guarin non ne vuole sapere di rientrare alla Pinetina e Vucinic ha già salutato i compagni a Vinovo.
Il procuratore del montenegrino sbatte i pugni, l’Inter è all’angolo. Volano parole grosse. Uscirne è un rebus, la Juve è in una posizione di forza. Moratti lo sa e telefona ancora a Thohir: “lo scambio non si può evitare”, ci mette lui la faccia. Invita Thohir a mantenere la calma nonostante l’entourage dell’indonesiano sia su tutte le furie.
Il resto è allora è storia di questi minuti. L’affare si farà . Poi si faranno i conti in casa-Inter.