Il lettore Francesco Rossi mi chiede un parere sulle allegre comari di Windsor. A parità di diritto – di critica e di replica – penso che Conte abbia esagerato. Gli appunti mossigli da Fabio Capello riguardavano 1) il lunedì di castigo («Un errore») e 2) il campionato «non allenante» (da qui i problemi della Juventus in Champions League). Discutibili, ma rispettabili. Rispettabili, ma discutibili. Io scelgo la prima scansione.
Non era pietanza fumante da dopo partita, quando magari i nervi sono scossi. Era un piatto freddo, servito a rate. Per Conte, un’aggravante. Avrei gradito una risposta più ironica, meno di pancia. Gusti personali. E poi la storia dei due scudetti revocati. Mai successo, tra allenatori juventini. Conte ha chiarito, rettificato: ma come diceva Mario Missiroli, pluri-direttore di giornali, le smentite sono notizie date due volte.
Un graffio, dunque, o «altra domanda, prego». Viceversa, un bombardamento: dalla puzza ai guru. Lo so, in Italia il silenzio non è mai d’oro. I tifosi ci scorgono resa, timore, colpevolezza. Nel merito, concordo con Capello sul livello del nostro campionato, non sull’altro tasto: saprà bene Antonio, dall’interno, che aria tira e cosa fare. Detto ciò, un Inter a meno 24 e un Milan a meno 31 sono «termometri» che eccitano il sentimento popolare, non gli esperti (o sedicenti tali).
Pur di togliere pressione alla squadra, l’allenatore la provoca e se la spalma addosso. Solo contro tutti. Dal Bearzot spagnolo a José Mourinho e la sua dottrina del rumore dei nemici, del «guai a voi, anime prave», dello scudetto in segreteria (urlato negli spogliatoi, non in pubblico). Mou è il modello di Conte.
Antonio si ritirò nel 2004 quando alla Juventus arrivò proprio Capello. Tra loro non corre buon sangue. Mi sembrano «due calvi che si contendono un pettine» (Jorge Luis Borges). Avviso al litigante: quel pettine è la Juventus.
Martinello sono dell’idea che Conte dovrebbe limitarsi a fare l’allenatore cosa che gli riesce ed anche bene.
Gli affiancassero un tutore quando deve rilasciare interviste oppure opti per un sano silenzio.
Se come dici tu i giornalai ci inzuppano il biscotto nelle sue dichiarazioni è maggiormente colpevole nel farle.
Trovo risibile quando afferma che c’è una campagna di stampa volta a destabilizzare le prestazioni di Giovinco (ho messo la maiuscola anche se non la merita), l’essere più inutile della storia juventina si destabilizza da solo con prestazioni imbarazzanti.
Saluti
x Il Martinello…eppure è passato quello di aspetto…anche se, per quella parte che mi riguarda, ho scritto che tutte le juve mi hanno lasciato “emozioni” nessuna esclusa…A me la juve emoziona sia quando vince che quando perde, mi pare di avere scritto questo….Capello, come allenatore della juve è il passato…adesso lo giudico, a mio modo tanto è un personaggio pubblico, in maniera diversa quando esterna…posso condividere come non posso condividere…! Leo
Martinello, dai troppo credito ai giornalai che se la cantano e se la suonano. Ad Andrea Agnelli frega un cazzo del loro totoriconferma, figurati se si fara’ condizionare da loro, al momento di discutere del rinnovo del contratto di Conte. Secondo un giornalaio di repubblica (tale matteo pinci) Conte ha gia’ dato le dimissioni irrevocabili 2 anni fa………………………. quello che ci allena oggi è una sua controfigura.
Gentile MacPhisto, grazie. Sono opinioni personali. Se mai, l’analisi di Capello andava rovesciata. Parlo dal punto di vista tecnico. E cioè: con quella Juventus lì – anche se gli va riconosciuto che fu lui a impostare Ibrahimovic, non certo maturo e onnipotente come oggi – e con un campionato così “allenante” (Milan finalista di Champions nel 2005 e campiona nel 2007), avrebbe dovuto fare di più e meglio in Europa. Non c’erano squadroni insormontabili. Nel 2004 vinse il Porto in finale sul Monaco; nel 2005 il Liverpool ai rigori sul Milan; nel 2006 il Barcellona di Ronaldinho sull’Arsenal; nel 2007 il Milan sul Liverpool. Tanto per rendere l’idea.
Gentile Dimasdumas, rispetto la sua opinione ma non la penso così. Sono troppo forti loro, non troppo scarse le altre squadre. E comunque, 63 punti su 72 non li hanno fatti nemmeno Real e Barcellona.
X Axl e Leo – Veramente io ricordo che il giorno in cui abbiamo mangiato insieme assistemmo anche ad una grande performance della nostra Juve. E non eravamo neanche soli. Certo che le belle abitudini bisognerebbe non dimenticarle mai. Per quanto riguarda il resto, come Leo ha fatto notare, nessuno ha tirato in ballo la Juve di Capello. Personalmente, guarda caso, ho conosciuto tutti e due. Il Fabio molto meglio di Antonio. E non li critico tanto per la loro diatriba quanto per come e perché si sono lasciati coinvolgere dai soliti buffonceli anti juventini. Non so se avete notato come oggi l’attenzione s’è spostata sulle conseguenze che potrebbero scaturire dal comportamento di Conte e sulle presunte perplessità che sarebbero sorte nella dirigenza circa una sua eventuale riconferma. Ora diventerà di moda il totoriconferma del nostro allenatore. Già oggi molti dei più accreditati opinionisti della nostra informazione hanno detto la loro. E naturalmente ce ne soni molti (i soliti noti) che gongolano e ci inzuppano il biscotto perché hanno raggiunto il loro scopo. E, come ripeto, a me dispiace che anche molti juventini si prestano al giochino.
Beck continuo a pensare che squadre come il Real, Barca, Bayern, PSG possano andare molto avanti in CL prorio perchè oltre ad essere forti (ne sappiamo qualcosa noi che incontrammo il Bayern) possono tranquillamente “allenarsi” in campionato e privilegiare la competizione europea.
Saluti
P.S. Ritengo che la Juve è tranquillamente tra le prime 6/8 squadre europee, il milan no anche se i risultati dicono altro.
Se il milan dovesse qualificarsi contro l’Atletico sarebbe un insulto a questo sport.
E te parev…
Per axl rose : mi raccomando stasera per Leoncini solo una frittura d’aria…….il ragazzo mi deve stare leggero! :-))))
Beck: condivido i suoi 4 punti, l’ultimo poi è da due giorni che l’avevo condiviso. Più che altro il senso è: nel campionato spagnolo e soprattutto tedesco, se guardiamo alla classifica attuale, non c’è storia tra le prime tre spagnole (anomalia quest’anno l’Atletico Madrid, ma hanno una squadra e un tecnico sul pezzo) e la solita prima tedesca rispetto a tutte le altre.