Alla cicala non bastarono due gol e un’ora di controllo totale. Alla formica è stato sufficiente il tesoretto di Asamoah. Il calcio, a volte, si concede gite curiose, se non proprio misteriose. Primo tempo tutto Juventus: con un paio di occasioni per raddoppiare. Secondo, tutto o quasi Fiorentina: con il gol di Diakité (la Sartina mi perdonerà , ma a velocità normale e audio spento mi è parso corretto annullarlo) e la traversa di Matos. Il brasiliano aveva rimpiazzato Gomez, ombra del Supermario che fu. Avresti detto: ciao, colpi di testa. E invece proprio di testa Matos stava per pareggiare.
E così sono quattordici vittorie in altrettante partite casalinghe. Conte ha chiuso con Padoin al posto di Tevez e un 5-4-1 che la dice lunga sulle sofferenze che, complici i primi caldi ma non solo, hanno accompagnato la progressiva ritirata della squadra. Il risultato lo premia, e allora cin cin. In caso contrario, lo avremmo appeso al muro, come un cappotto del Trap.
Pirlo era squalificato. Montella, lui, rendeva ai rivali un paio di titolari del calibro di Borja Valero e Giuseppe Rossi. Il ritmo è stato tipico del nostro campionato: uno sbadiglio da elefante inframmezzato, qui e là , da rari sussulti. Prandelli avrà sorriso.
I tifosi sognano scarti obesi. Non sempre è possibile. Contro il Milan, la Juventus aveva vinto di singoli (Tevez, Llorente). Con la Fiorentina, ha vinto di gruppo. Marchisio vice Pirlo è meno lontano dall’originale di quanto si potesse immaginare. Mancano, però, le sue incursioni. Soprattutto se Vidal, al rientro, gira al largo e Pogba alterna scampoli regali a distrazioni imbarazzanti.
Le Nazionali lasciano spesso strascichi di complicata lettura. Si sarebbe potuta mescolare la trama, cioè un po’ più di Fiorentina all’inizio e un po’ più di Juventus alla fine? Non ho la sfera di cristallo. E adesso, tutti in maschera alla sfilata dell’Europa League.
Gentile Axl Rose, auguri da tutta la Clinica, Adriana, Antonia, Mirka e Luciana comprese.
Grazie del contributo, gentile Gustavo.
Si ma io non sapevo che era il tuo compleanno!!!!! Axl tantissimi auguri e un abbraccio!!!
Grazie Mac.
Pronti via, e la squadra di Conte prende subito il possesso delle operazioni: tanto possesso palla e Fiorentina schiacciata nella propria area di rigore. Ma con i gigliati a fare mucchio, è con Aquilani a spazzolare con la consueta mazza al posto della “brosse”(ma i direttori di gara hanno, forse, l’ordine di non mandarlo anzitempo a fare la doccia?), ed è quindi difficile trovare il pertuggio per far male. Ecco perchè bisogna aspettare il 15′ per assistere alla prima occasione da gol. Vidal serve perfettamente Lichtsteiner che da buona posizione, all’interno dell’area,) spara a lato. Un minuto dopo è Tevez a crearsi lo spiraglio giusto: l’assist quasi involontario è di Pogba, l’argentino prende ritmo e calcia a piena forza, ma la palla finisce alta sopra la traversa. È comunque il segnale che la Juve cercava: è più tonica e più viva degli uomini di Montella e la supremazia nel possesso palla è solo un indice che non spiega totalmente il dominio bianconero. Solo nei primi 20′ la Juve ha il 61% del controllo del pallone e i viola sono costretti a innoqui contropiedi con un Cuadrado più impreciso del solito, e ad ogni alito di vento…va per le terre. È l’aggressività dei centrocampisti bianconeri però a fare la differenza: appena la sfera finisce nei piedi dei giocatori della Fiorentina la Juve va in pressione sdradicando letteralmente dai piedi il pallone agli avversari. Poi le ripartenze veloci gestite in maniera ottimale dal punto di riferimento Llorente. Al 26′ prima grande occasione per la Juve: cross di Lichtsteiner dalla fascia poi girata al volo di Asamoah, deviazione di Aquilani, ma Neto si supera deviando il pallone, poi la difesa viola mette in angolo. Sugli sviluppi la palla finisce ancora sui piedi del ghanese che prova nuovamente ad incrociare di sinistro, ma la palla termina a lato di poco. La Fiorentina è ancora salva, ma l’esterno comincia a prendere la mira. Al 30′ Juve ancora pericolosa: Barzagli mette perfettamente il pallone dentro l’area per Pogba che dopo aver stoppato prova la conclusione volante, ma la sfera termina nuovamente alta sopra la traversa. Non si ferma la pressione degli uomini di Conte che al 37′ sfiorano ancora il vantaggio: Pogba prolunga di testa, sul primo palo, un corner molto tagliato di Tevez, ma Vargas salva ancora la Fiorentina mettendo in angolo. Il gol è nell’aria e infatti si concretizza al 42′ con la Juve che finalmente capitalizza il totale dominio dei primi 45′. Apertura di Marchisio fantastica per Asamoah (un lancio “alla Pirlo”), il ghanese entra in area di rigore, dribbla con un gioco di prestigio mezza difesa viola (Cuadrado e Aquilani sorpresi) e poi scarica un destro poderoso (quasi insospettabile per un sinistro naturale) che non lascia scampo a Neto anche per un leggerissimo tocco di tacco di Pizarro che fa impennare il pallone in una traiettoria imprevedibile. Un gol d’autore per Asamoah che dunque dà il vantaggio alla squadra di Conte. Dalla panchina il tecnico urla “Che gol!!!” ed effettivamente la prodezza è notevole. Orsato fischia la fine del primo tempo senza neanche un secondo di recupero, dando l’impressione di temere che i bianconeri potessero raddoppiare.
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Montella a fine gara: «Una Fiorentina bassa nel primo tempo? Quando giochi contro la Juventus dipende da loro, dalla partita che vogliono fare, hanno avuto la supremazia. La squadra ha fatto un buonissimo secondo tempo, ha avuto meno pressione da parte della Juve ed è venuta fuori.
… ovvio che ci vuole una torta adeguata con i due colori adeguati. Auguri ancora.
Ho rivisto la partita in replica. Primo tempo nostro in controllo della partita, seppur con manovre spesso lente e involute, da grandi, seppur compassati, si poteva cercare di segnare il secondo gol ben prima del gran colpo di Asamoah. Nella ripresa, onestamente, non mi pare ci siano stati domini e fulmini viola se non per nostri demeriti più che per meriti di Gomez, Aquilani, Pizarro, Cuadrado, ecc. Azioni episodiche, così come per esempio la traversa dei viola, non frutto di un dominio costante. Insomma, siamo ormai alle solite: siamo così bravi che facciamo tutto da noi, spesso e volentieri. Non una partita eccezionale, ma sono tre punti tosti e importanti, ancor di più se ottenuti con un centrocampo a mezzo servizio (Pogba e soprattutto Vidal imprecisi o svogliati e comunque non continui in partita). Grande Marchisio, non è più una novità ma una conferma, mi è piaciuto Ogbonna e ovviamente Asamoah soprattutto in fase difensiva, solito utile Llorente, Tevez invece fumoso e reso spesso innocuo. In Europa League sarà diverso e non perchè sia una gara strana, italiana in ambito europeo, con lo stesso avversario e lo stesso campo a quattro giorni di distanza ma perchè far marcare Cuadrado da Peluso può comportare rischi. Avanti, anche se sapevamo che la brillantezza e il bel gioco ancora non ci sono sempre, certe partite comunque bisogna cercare di chiuderle ed è stato già scritto.
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La mia torta di compleanno :-))
Eh no eh, ancora non ho visto le immagini, ma non toglietemi l’arma di una svista arbitrale a favore del Chievo….
Assolutamente Michela……..#inEuropaèdiverso.