Un lettore, il gentile Axl Rose, mi aveva chiesto un parere «sulla (non) terza stella». L’avrei messa. Il gentile Filippo, viceversa, mi chiede di Antonio Conte. Ho visto Juventus-Atalanta, ieri sera, non la sua coda, perché la penso come il Tolstoj di Anna Karenina: «Tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a suo modo». E la Juventus di questo scorcio proprio infelice non mi pare.
Mi hanno riferito. Nel merito: l’allenatore conta, sì, ma non quanto pensino in Italia (gli allenatori). Domanda al sottoscritto: avresti preferito la rosa di Delneri con Mourinho in panchina o la rosa di Mourinho – quella del Triplete, tanto per rendere l’idea – con Delnieri in panchina? Risposta secca: la rosa di Mourinho con Delneri in panchina.
Già l’estate scorsa, dopo due scudetti, Conte aveva invocato una rivoluzione, soprattutto in attacco. Marotta gli offrì Tevez e Llorente, pedine che garantivano un reparto più forte, non però una gamma (tattica) più varia. Conte si conosce: è un signor martello e un pessimo oratore; studia da Mourinho. Conte ci conosce: sa che (giustamente) gli rinfacciamo il fiasco europeo ma sa pure che un domani, qualora arrivasse in semifinale di Champions e secondo in campionato, gli rinfacceremmo il fiasco domestico.
Non è un allenatore aziendalista. Le raffiche post Benfica non sono piaciute ad Agnelli, che è il suo datore di lavoro. Il «Resto, non resto» non è una novità . Davanti a sé, Antonio ha tre sfide: cambiare squadra, cambiare modulo, cambiare atteggiamento in Europa. Si possono leggere tutte insieme, ma anche slegate. C’è qualcuno che lo vuole davvero, in quella fettina di Europa che potrebbe esaudire le sue letterine a Gesù mercato? Il Monaco, pare. (segue tra i commenti: il primo)
Buongiorno a tutti i Ds e AD da tastiera.
Mi piacerebbe capire qual’è il senso di un contratto “prestito con diritto di riscatto ad un prezzo prefissato”. A me sembra un acquisto a prezzo fissato oggi, ma che si completerà dopo uno o due anni.
Francamente, come formula di passaggio mi sfugge il senso e l’eventuale vantaggio per chi è obbligato a comprare.
Dimas: lo so tranquillo :-) è che non volevo dar l’impressione di essere uno squalo, solo intendevo che in certi ambiti, come nel calcio secondo me, ci vuole anche qualche squaletto per trattare con certi serpenti.
E adesso chi se lo compra Isla?
Primario non ho capito: conferma al cento per cento che ho ragione o che mi servono cure intensive?
Perché Isla è ancora a Torino?!?!???!…..
Fabrizio credimi quella del non fare affari con te era solo una battuta non mi permetterei mai di giudicare una persona che conosco solo attraverso una tastiera.
Buongiorno Nino, so che è un argomento che ti sta a cuore, ma oggi la questione delle stelle è superata. Se, e quando, qualcuno arrivera’ al 20°, vedremo noi dove siamo arrivati, e Andrea Agnelli si regolera’ di conseguenza. Per quello che ne sappiamo oggi, noi potremmo essere arrivati a 46 e il problema della terza stella non si porrebbe……direttamente alla quarta.
Gentile Nino, confermo al cento per cento.
Gentile Runner68, buon giorno. Chiamo i tedeschi, calcistica mente parlando, i “secchioni”. Sono quelli che hanno fatto più finali, per il primo o terzo posto. Studiano sempre, e sempre arrivano preparati. Ma poi, se incontrano gli italiani, kaputt. Il mio podio: Brasile, Argentina, Spagna.
Riccardo Ric: i riscatti si possono fissare a livello contrattuale,
..
No, è vietato dai regolamenti. Puoi fissare un prezzo per esercitare il “diritto di riscatto”, ma non l’obbligo. (altrimenti diviene una vera e propria cessione con pagameto dilazionato, ma quella già è praticabile) E quindi viene superato l’ostacolo, al fine di posticipare sia i pagamenti, ma anche e soprattutto l’ammortamento del costo del cartellino con il c.d. “accordo tra gentiluomini”. Contrattualmente scriviamo che è una comproprietà con “diritto” di riscatto, ma di fatto è una vera e propria cessione a titolo definitivo che verrà formalizzata più avanti. Chiaro che non puoi venir meno ad un impegno del genere. Contrattualmente lo puoi fare, ma poi chi si fida più di te? Senza dimenticare che potrebbero essere state firmate “carte private”, vietate dai regolamenti federali, ma valide in sede civile e la società danneggiata potrebbe ben tirarle fuori per pretendere il pagamento integrale, con relative sanzioni della G.S. Insomma, verrebbe fuori un bel casino. Quindi, va mantenuto l’impegno. (salvo accordi diversi, sempre possibili, ovvio…)