E’ finita con il carro attrezzi del soccorso Juve tamponato da un avversario normale e un gol speciale. Diego Godin, garra charrua. Barcellona, Real, Italia: ecco i suoi scalpi. E che scalpi. E’ finita con le dimissioni di Prandelli e Abete, nell’ordine e nel disordine. Non so se il livello del nostro calcio sia questo, so solo che nelle coppe europee la Juventus e le altre molto di più o molto meglio non avevano fatto.
Ho sbagliato pronostico. E non penso all’arbitro come al male assoluto: avrei espulso Suarez per il morso a Chiellini e non Marchisio per la pedata ad Arévalo Rios, ma c’era pure un rigore di Bonucci su Cavani. Rodriguez ha spaccato l’equilibrio: non è poco, non è tutto.
Il migliore è stato Buffon. Il peggiore, Balotelli. Penoso. Sono questi i confini del fallimento. Di suo, Prandelli ci ha messo una duttilità tattica così smaccatamente ballerina da lasciare sbalorditi. Dal 4-1-4-1 al 3-5-2: e così sia. Non mi spiego, in compenso, la rinuncia sistematica al tiro. Come se cercare la porta fosse diventato un atto impuro. Immagino che queste non fossero le consegne, ma rimane lo zero in casella. Parlo di tiri veri. E’ stato un comico calando: tre o quattro con l’Inghilterra, un paio con Costa Rica, manco uno con l’Uruguay. E avesse almeno azzeccato un cambio, il ct.
Dicono che sia stata sbagliata la preparazione a Coverciano. Di sicuro, abbiamo corso poco e male. Questo dei ritmi bassi non è un mio pallino, e nemmeno un’esclusiva della Nazionale: già nelle coppe europee avevamo avuto saggi agghiaccianti.
Sbaglia, Prandelli, a fare la vittima. Non ricordo una Nazionale più coccolata della sua. Resta il degrado tecnico del nostro calcio, ben oltre le sue responsabilità . A quanto mi date l’apertura di un’inchiesta sul perché non impieghiamo i giovani?
Franco Causio è stata una delle più belle ali destra della storia del calcio, uno dei pochi brasiliani che il calcio italiano ricordi. Nel 1982 aveva quasi 32 anni (32 anni), e faceva la riserva di Conti, che in quegli anni era anch’egli un fenomeno.
Gli esterni alti, come si definiscono ora, che in quegli anni driblavano, saltavano come birilli i loro marcatori e riuscivano a fare i cross erano: Franco Causio, Claudio Sala, Bruno Conti e Oscar Damiani.
Ma come si poteva pensare di andare avanti in questo mondiale con la povertà tecnica che ci siamo ritrovati?
Ieri sera è stato evidente il nulla della nazionale italiana: un dirigente federale che se ne va, un allenatore che se ne va, il suo giocatore di punta da solo sul pulman, il nostro miglior giocatore che lascia la nazionale e quello che resta della squadra diviso tra giovani e vecchi!
Buona futura a chi prenderà in mano questa squadra.
Spero solo che abbia il coraggio di liberarci da giocatori indegni di indossare la maglia azzurra quali balotelli e cassano!
Pare che Suarez rischi un ban di 2 anni. Ma sarebbe solo dalla nazionale o da tutto il calcio?
Scherzavo Teo ;-))
Non crudele, realista.
Questo mondiale ci ha lasciato una traccia indelebile per il fututo della nazionale, la coppia di terzini Darmian – De Ciglio.
Teo, sei crudele.
Ciao, Leo. E ora tutti a Sferracavallo, ai bagni!!!!
1982: Spagna.
Zoff, Gentile, Cabrini, Oriali, Collovati, Scirea; Conti (Causio), Tardelli, Rossi, Antognoni, Graziani…..
All. Bearzot. Non ricordo bene la panchina, ma in tribuna mi ricordo un grande uomo: il Presidente Pertini.
2014: Brasile
Buffon, Darmian, De Ciglio, De Rossi, Chiellini, Barzagli, Candreva, Pirlo, Balotelli, Marchisio, T.Motta (Verratti). All. Don Prandelli.
Non ricordo la panchina, ma in tribuna c’era Abete.
Qualche errore di battitura lo perdonate ..mi sono appena alzato….:-)))) Leo
Bravo Leo: da noi spesso i calciatori di 24 anni sono esordienti in nazionale, o si sono appena affacciati alla ribalta, come Immobile. Ormai il calcio internazionale è cambiato, all’estero li lanciano prima, e i 24enni stranieri si mangiano i nostri. Gli unici due giovani con una certa esperienza sono il mononeurone e Verratti, non a caso lanciati all’estero. E non a caso pe una ragione o per un’altra Gabbiadini e Berardi aspetteranno un’altra stagione in provincia. Da noi manca il coraggio.