Tutti sul carro, naturalmente. Tutti a copiare il modello tedesco. Chissà cosa avremmo scritto (e copiato) se Higuain, Messi e Palacio non avessero fallito gol facili facili e Sabella non avesse tolto Lavezzi, uno dei migliori, dopo il primo tempo. Il calcio è «anche» questo: Costa Rica, quattro Mondiali; Alfredo Di Stefano, zero.
Ma non è «solo» questo. E allora, complimenti alla Germania meno Germania della storia, così paradossalmente leggera, così raffinata e lontana dalla tirannia dei muscoli come la descrivevano i libri di scuola. Quando ero ragazzo, un tipo come Hulk sarebbe stato tedesco, oggi gioca nel Brasile. Bravo, Loew, a raccogliere quanto aveva seminato con Klinsmann.
E poi il bouquet di mezzali: Ozil, Kroos, Goetze, Schweinsteiger, Khedira. La notte del Maracanà non ha aggiunto nulla a Thomas Muller, e neppure a Leo Messi (anzi). La Germania è stata irresistibile solo con Portogallo (4-0) e Brasile (7-1). Tutte le altre pagnotte se le è sudate. Ha incarnato il meglio di un Mondiale mediocre. La sua manovra riassume il calcio verticale di Heynckes e il tiki taka di Guardiola. Una via di mezzo, ecco.
Sono sincero: non pensavo che si sarebbe arrampicata in cima al mondo. Il mio podio era Brasile, Argentina, Spagna, Germania. Gli argentini hanno giocato come giocavamo noi in passato. E anche per questo, hanno «rischiato» di vincere. Dagli ottavi in poi hanno preso solo un gol, ma ne hanno segnati la miseria di due. La Germania ha vinto all’attacco, come documentano le 18 reti in sette partite, e grazie alle risorse della panchina, Schurrle e Goetze su tutti. Oltre ai ritocchi volanti del ct (Lahm terzino, Schweinsteiger e Klose titolari, Muller punta esterna).
Per finire, Rizzoli. Bene fino al 90’, poi in apnea. Manca il secondo giallo ad Aguero. Buonista, come quasi tutti.
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Il solito figlio di puttana numerato.
senza vincere un cazzo, fino a quando c’eravamo noi. Poi avete usato mezzucci meschini per farci fuori, perchè posso solo immaginare la frustrazione che doveva provare Messer Moratti nell’ essere continuamente ridicolizzato, sul piano delle capacità gestionali e professionali, da un ex ferroviere con problemi nel coniugare correttamente il congiuntivo.
E tant’è…
Ric 21:09
Clap clap clap.
ah beh 3, voi non sapete cosa sia la miseria. Moratti ha investito nell’Inter cifre tali, da sceicco, da oltrepassare il limite del comune senso del pudore, salvo cercare di salvarsi la coscienza, con complicità della buona stampa che da sempre lo ha circondato, regalando magliette dell’Inter ai bambini delle favelas. L’ipocrisia fatta squadra di calcio.
Fate ridere quando piangete miseria.
Manzukic o Llorente, secondo me siamo li, non vinci e non perdi se hai l’uno o l’altro, in quel ruolo i big sono altri.
Simili a quanto esposto da te sul contratto adidas/Manchester…
Scritto da barbabianconera il 14 luglio 2014 alle ore 18:35
Barba, mi meraviglio di te. Un dg da tastiera così informato ed esperto di politica economica/sportiva e di strategie di mercato, strano che non ricordi, o non sappia, che il contratto Juve/Tamoil si riferisce all’epoca di Giraudo e ricordo all’epoca di aver letto flatulenze di giornalai di riferimento di altre squadre, milanesi e romane, soprattutto, simili a quanto esposto da te.
Perche’cercare lewandosky?beh perche’una grande squadra deve sempre migliorare e lewa e’meglio di manzukic.cosi’come falcao e’meglio di benzema e sanchez e’meglio di giroud e suarez e’meglio di sanchez e diegocosta e’meglio di denba ba.
Vero bilbao cambio di strategia radicale.forse volevano un attaccante da 15/20 gol sicuri e con esperienza,poi essendo un lottatore simeone lo apprezza.io penso chemanzukic sia meglio di llorente ma a noi non serviva.