Quante volte la Juventus ha giocato così in Europa? Troppe. Inguardabile per un tempo, e poi dignitosa. Né italianista né europeista. Non più di Conte, non ancora di Allegri. E Pirlo non più capitale del regno, ma confine: con lui, un disastro; senza, e con Marchisio al suo posto, un po’ meglio. Era reduce da un infortunio, Andrea, e pure a Reggio era stato sostituito.
L’Olympiacos non vale l’Atletico, anche se al Pireo gliele ha cantate. Ha graffiato la Juventus sbagliata lungo l’asse Dominguez-Kasami. Ha resistito a quella passabile grazie alle parate di Roberto, a una traversa e a un salvataggio sulla linea (questo, già nel primo tempo). Se conto le fette, il pareggio e persino il successo (!) ci stavano tutti. Se peso la torta, devo parlarvi della «solita» Juventus, che in Italia è molto e in Europa mai abbastanza, al di là della iella (che c’è stata).
Allegri ha azzeccato Morata. Rispetto a Madrid, è tornato il tiro. Più in generale, nulla di nuovo: possesso palla sterile, manovra lenta, schemi marmorizzati e memorizzati (dagli avversari, soprattutto). E da ogni errore in uscita, un brivido.
Non un dribbling, e Asamoah risucchiato nel pozzo senza fondo che confonde il terzino all’ala e nasconde l’ala al terzino. L’Olympiacos di Michel, scuola Real, non vale certo il Bayern. Come i pirati di Simeone, è stato (più) aggressivo e ha scelto una strada precisa: difesa e contropiede.
Spero davvero che, per un’ora, la Juventus abbia rinunciato a giocare. Temo viceversa che più di così, estero su estero, non sappia fare. Fra Conte e Allegri, cinque sconfitte nelle ultime sei trasferte. In classifica, la Juventus scivola al terzo posto. Olympiacos in casa, Malmoe fuori, Atletico in casa: non tutto è perduto, ma se in Europa diventa un problema persino Tevez, figuriamoci il resto. Roma 1-7, Juventus 0-1: l’ultimo spenga la luce, grazie.
Gentile Massimo, buona sera a lei. Nel merito:
1) i due fuoriclasse ormai alla frutta. Parlo di Buffon e Pirlo.
2) Un livello medio alto che oscilla dall’alto del campionato, perché il livello e’ medio, al medio della .Champions, perché il livello e’ alto.
3) un po’ di destino. In campionato sarebbe finita uno a uno o due a uno per noi.
4) la sudditanza psicologica che, in Italia, gonfia il nostro valore e porta a crederci più grandi di quello che siamo.
5) gli avversari, che anche quando si difendono, come Atletico e Olympiacos, sono fisicamente tosti e non rinunciano mai al contropiede.
Bilbao
Ci sta che un tifoso tenda a sopravvalutare i suoi beniamini, secondo me. Pero insomma…Pogba, Pirlo e Vidal. Se stanno bene in giro ne vedo pochi come loro, tanto per fare riferimento al tuo esempio riguardo al centrocampo. Per dire, un Vidal cosi nn me lo ricordo.
Ok io lo dico ora: se non si batte l’Olympiakos in casa (ossia una squadra molto più forte in casa che in trasferta); se non si batte il Malmoe fuori casa; se non si fa almeno un punto in casa con l’Atletico (verosimilmente già qualificato); allora e’ giusto uscire.
Gentile Beck trovo il suo Copia ed incolla perfetto ! Buona notte
Gentile Beck trovo il suo Copia ed incolla perfetto ! Buona notte
La spengo io la luce!
Fabrizio
Parlavo piu di valori tecnici che di mentalita. Io credo che per valori tecnici siamo da ottavi, forse da quarti ma ci deve dire proprio bene. Cosa ci impedisca puntualmente o quasi di esprimere a dovere questi valori e nn solo sporadicamente onestamente non lo so.
Io comincio a credete che noi tutti si sia sopravvalutato la nostra squadra.
Ricordate quando sostenevamo che il nostro centrocampo fosse il migliore d”Europa?
Lo è mai stato veramente? E non parlo in base a quello che si è visto stasera, troppo brutto per essere vero.
Tuttavia, come si diceva per la figura barbina rimediata lo scorso anno nel girone di CL, non esiste che si esca per mano dell’Olympiakos o magari del Malmö.
Sicuramente si può ancora raddrizzare la barca, ma quante volte ce lo siamo detti, anno dopo anno, per poi andare a sbattere contro scogli insormontabili. Vabbè, sperare è gratis, farlo con disincanto un dovere per la propria salute.
Ogni volta che si perde i piu’ ottimisti sono sempre pronti a dire che il valore della squadra non e’ quello mostrato. Ma di quale valore parliamo? Quello che si esprime con il Cesena? Valiamo semplicemente quelli che siamo in grado di fare. Perdere con tutte quelle sulla carta piu forti ed incapaci di far meglio di un pari con quelle dello stesso livello, se non peggio. Il campionato italiano al momento e’ ridicolo. Non permette di dare un parametro significativo. Siamo questi!
Massimo, non tiene. Se su 15 partite ne giochiamo bene solo 3 o 4, e tra parentesi quelle piu’ difficili, con Chelsea e Real, il valore vero é quello delle altre 10-11. Abbiamo una mentalità da provinciale in Europa, diamo tutto contro le grandi e poi ci afflosciamo con avversari che dovrebbero essere piu’ alla portata.