Mi scrive un paziente, il gentile Lex: «Il Borussia che è primo nel suo girone di Champions e penultimo in Bundesliga, ieri [sabato] fino a 20 minuti dalla fine stava vincendo. Il Bayern asfaltatore della seconda in Italia ha faticato. Mi piacerebbe vederci anche solo contro il Borussia».
Lo spunto giustifica una riflessione. Quel Borussia che tutti citiamo come modello virtuoso di bilanci, campione di Germania nel 2011 e 2012, finalista di Champions nel 2013, fucina di talenti, corre in Europa e ansima in patria. Nel dettaglio: 2-0 all’Arsenal in casa, 3-0 all’Anderlecht e 4-0 al Galatasaray in trasferta. In chiave domestica, viceversa, la miseria di 7 punti in dieci partite, distribuiti fra due vittorie, un pareggio e lo sproposito di sette sconfitte.
Eppure l’allenatore è sempre Jurgen Klopp: il mago che perde le chiavi solo in aereo, nella pubblicità, mai in panchina.
Il Borussia di Ciro Immobile, ultimo in classifica.
Il Borussia che cede i migliori (da Mario Goetze a Robert Lewandowski) quasi sempre ai migliori (il Bayern).
E allora mi chiedo e vi domando: cosa significa l’andamento lento-rock del Borussia, che l’Europa è meno allenante della Bundesliga? O che forse un campionato capace di spedire alla periferia della periferia una delle più agguerrite formazioni del continente merita di essere preso a esempio per l’equilibrio «verso l’alto» che produce e diffonde?
In Italia, la prima della classe rischia grosso persino con i greci, la seconda è stata spappolata nella sua tana dal Bayern e quella che reputo comunque la terza forza è già stata silurata dall’Athleltic Bilbao. Credo che, in materia, non esistano leggi scritte. Ciò premesso, io vorrei essere tedesco. Voi?
X Dimas – Ma se Lippi venisse nominato presidente della federazione non credi che, fra i primi suoi provvedimenti, ci sarebbero quelli di far fuori le merde?.
Ciao martinello, io lo vedrei in qualsiasi posto nell’organico dirigenziale della Juve, ma sicuramente da quelle merde in federazione mai anche se da presidente.
X Dimas – Veramente io lo vedrei nostro Presidente soprattutto se Andrea venisse destinato ad incarichi più impegnativi nell’ambito della Famiglia. Ma credo che da quel punto di vista Lippi si comporterebbe come Platini che non accettò di assumere incarichi nella’ambito della Juve perchè, come ha detto lui stesso, “si ama una sola vota”.
Ciao Dimas.
Interveng
Il 3-5-2 da sempre prevede una linea di cinque difensori in fase difensiva. Poi ci sono le varianti, come la nostra del 3-3-4. Varianti che ogni allenatore decide di attuare, come Allegri che spesso metteva Evra a fare il quarto difensore partendo sempre da una difesa a tre. Nello specifico, il Bayern nn l’ho visto giocare quest’anno, ma con il Barça Guardiola cambiava la difesa a quattro in una difesa a tre abbassando Busquets sulla linea dei difensori. Ma sono sfumature o varianti tattiche di un modulo che di base funziona in un modo ben preciso.
Ps.: che asfaltata Denver…..
quella di pogba sulla fascia sarebbe una scelta dettata dalle assenze del momento e dal fatto che è una partita da vincere a ogni costo, anche rischiando qualcosina in più. in generale ritengo anch’io che il suo ruolo ideale sia dietro le punte, vertice avanzato di un centrocampo a rombo. ma padoin in una partita da dentro o fuori non ce lo vedo proprio.
Per Quartieri Spagnoli : alla fine del primo quarto ieri ci credevo. Poi ti sarai vestito da cardellino e avrai fatto una macumba arizonapoletana! :-D
X il Beck – Buon giorno. Lippi ha detto che non farà più l’allenatore. Giusto. Un santone come lui può benissimo aspirare a dire qualcosa di più importante per il calcio. A 66 anni è nel pieno della maturità di un uomo attivo. E allora perchè non dovrebbe aspirare a diventare il presidente della nostra Federazione?
Scritto da Il Martinello giappogobbo il 3 novembre 2014 alle ore 10:27
Io piuttosto che vederlo in quella tana di corrotti e incapaci lo preferirei ns D.T.
Ciao Michela!
Ciao Massimo!
Ciao Axl!
Ciao Mac!
in rigoroso ordine alfa numerico
Poi raccontatemi voi della partita di CL. che a me scappa da ridere.
Buongiorno gentile Sig. Beccantini, da una Roma sciuè-sciuè.
Alcune considerazioni che relativamente alla difficile interpretazione di questo campionato, troppo allenante.
1) La Juve attuale, vanta numeri migliori della versione super di Conte, miglior difesa e punti in classifica. La Roma di Garcia , stando sempre ai numeri, è arretrata statisticamente. La Juve non gioca un bel calcio ma sembra più ragioniera. Pensa che questa posizione “risparmi (non) osa” alla fine possa pagare?
2) I ritardi in Champions potrebbero essere determinati da un fisiologico pedaggio da pagare nel cambio dell’allenatore e, quindi, nell’assimilazione della sua filosofia di gioco, oppure è mera questione psicologica legata a complesso di inferiorità (dei ristoranti alla moda)?
3) Spesso si parla di Juve di Allegri uguale Juve capelliana: il tecnico friulano schierava in attaco Ibra-Trezegol, con Nedved a spaziare partendo da sinistra giocando dietro le punte. Se anche Allegri schierasse LLorente-Morata con Tevez che parte da sinistra per finire da uomo assist dietro le puntene trarrebbe vantaggio il gioco d’attacco? Le garberebbe? Per i cross ci penserebbe Asamoah…
4) A prescindere dai risultati dell’Inter , Mazzarri recentemente a ri-posto sul tavolo il “si gioca ogni tre giorni…. Personalmente non possa che dargli ragione: la condizione fisica, il recupero di giocatori sia sani che infortunati è problematica, la preparazione della partita è approssimativa. Si parla di contingentare le rose, ma per reggere questi ritmi ce ne vorrebbero di sempre più ampie. Solo questione di un torneo a troppe squadre? Oppure dipende tutto dalla gestione dei calendari “inter” e nazionali?
Grazie, buonagiornata