In attesa del derby, ho visto Napoli-Cagliari 3-3. Per carità , anche il Palermo aveva rimontato e pareggiato 3-3 al San Paolo: non, però, «alla» Zeman. Quando allenava il Parma, il presidente Ceresini lo licenziò «anche» perché, con quella difesa ad altezza lampadario, gli faceva venire il mal di cuore.
Credo di interpretare il pensiero di tutta la Clinica – dal gentile Fulvio al gentile Bilbao77, passando per i gentili Riccardo Rc e 3 e De Pasquale eccetera – se applaudo questo boemo che, essendo l’Italia il paese del cattolicesimo, persino Andrea perdonerebbe.
Calcio verticale, come le fiamme della Juventus a Roma, ma con l’abate Farias, Balzano, Cippitelli e c. Tagli esplosivi, pressing arrogante, gambe robotiche (per ottanta minuti, almeno). Poi, certo, un gol preso direttamente su rimessa laterale, come l’Italia di Lippi dalla Slovacchia in Sudafrica, come l’Ajax ad Amsterdam contro la Juventus in Coppa dei Campioni: segnò Causio, sfruttando la paranoia del fuorigioco batavo.
Higuain, Inler, Ibarbo, Farias, De Guzman, Farias: poteva vincere il Napoli, poteva vincere il Cagliari. Zeman è quello che perde le partite vinte e vince, o pareggia, le partite perse. Dategli una squadra di affamati, possibilmente giovani, e vi solleverà il morale (e la morale, ogni tanto). Ricordate Immobile, Insigne e Verratti a Pescara?
Benitez sembrava a buon punto. Possibile che quello odierno fosse lo stesso Napoli della lezione inflitta alla Roma? Ci sono stati momenti in cui faticavo a distinguere chi, dei due, fosse Zeman e chi Benitez.
Ignoro se Zeman si salverà . Osa l’inosabile, detesta gli equilibri. Dal suo carretto cade sempre qualcosa: un’emozione, un sermone, un eccesso. Ognuno di voi raccolga il pezzo che più lo eccita.
Gentile Riccardo Ric, dopo una sconfitta che la Juventus di Ancelotti subì a Lecce per 2-0, Moggi si presentò al campo con un foglietto. Conteneva la formazione del Lecce. Inforcò gli occhiali e ai giocatori tutt’intorno cominciò a leggere i nomi: Chimenti… Conclusione: “Visto con chi avete perse? Con questi qui”.
Ecco, si rilegga la formazione del Cagliari. E comunque il tema dell’analisi era l’emozione che dà il gioco di Zeman, anche ai tifosi avversari: certo. Sui problemi del Napoli ho scritto un sacco di volte. E se avesse letto il testo con minor foga iconoclasta si sarebbe imbattuto in un passaggio più o meno di questo tenore: a un certo punto, era difficile riconoscere chi fosse Benitez e chi Zeman.
Ripeto: anche il Palermo fece 3-3 al San Paolo (l’ho rimarcato all’inizio) ma la fase offensiva di Zeman continua a darmi emozioni. Se lei non è d’accordo, liberissimo.
Gentile Sartina (Ettore, in questo caso), l’intervento di Pjanic su Pogba era sulla linea: dunque, rigore.
@giancarlo
Sto vedendo i Cavs.
Qualcuno ha anche provato, in qualche modo, ad accomunare James a Jordan.
Come io e Van Basten.
Gentile Alèmichel, ho sempre sperato che la staffetta tra Conte e Allegri potesse dare gli stessi frutti che diedi il cambio Sacchi-Capello. La stagione è ancora lunga, speriamo…
E poi Berusconi, e Renzi, e l’Inter, e calciopoli (che tiri sempre fuori perche forse ai tempi eri di quelli che “diamo tempo alla nuova dirigenza”). Come ti dicevo prima. Sempre il solito bla bla bla.
BilBlaBlao.
Gentile Runner68, faccia come me: riconosca i furti (qualche volta) ma non consegni la refurtiva.
Scritto da Roberto Beccantini il 23 novembre 2014 alle ore 18:50
Caro Beck, è tanto che lei non consigli di fare come moratti che denuncia i furti degli altri ma poi la refurtiva se la fa consegnare a lui.
Che ti dicevo? Sempre i soliti argomenti. Definisce la tua pochezza.
BilBlaBlao.
Beck,con questo articolo hai gettato benzene sul fuego!Zeman?Uno che vede il calcio a modo suo…avrebbe meritato maggior fortuna.
Forse sei un pó nervoso per il derby di stasera vacuo Franzolino.
Beh, che posso dirti per calmarti? Amala?
Vacuo Franz, anche a Berlusconi hanno ripetuto per decennio che era un ladro ed un mafioso.
Era forse meno vero?
Io non devo fare sfoggio di fantasia con un cassetto vuoto quale sei.
E’ un problema tuo, se ti annoi (come i ragazzetti d’oggigiorno)