E’ stato un derby povero di qualità , confuso, fin troppo alla camomilla, come documentano gli ammoniti, quattro appena. Il dodicesimo Milan di Inzaghi e la prima Inter di Mancini si sono nascosti tra i propri limiti. Di veramente bello, solo il gol di Ménez: per l’azione (Muntari-El Shaarawy-Ménez) e per il suggello (piatto destro, alla Beccalossi).
Obi non aveva mai segnato in serie A. Ci si aggrappa ai numeri per decorare un’ordalia sciatta. Ho visto il solito Milan, né d’attacco né di difesa, una via pericolosamente di mezzo: di difesa, quando sarebbe stato più opportuno non esserlo (sull’1-0, per esempio), e viceversa. L’Inter ha l’attenuante, almeno, del passaggio dal 5-3-2 di Mazzarri al 4-5-1 o giù di lì del Mancio. Con Nagatomo e Dodò terzini, Kuzmanovic in regia, Palacio e Kovacic all’ala e Guarin un pelo sempre in ritardo (nel tiro, nel passaggio), il gioco spremuto era rivolo, neppure torrente. Diamogli tempo.
Resta un mistero, nel Milan, l’impiego di Forrest Gump. E’ un ex campione che ha scelto un ex campionato per chiudere in lentezza. Inzaghi lo lascerebbe volentieri fuori, ma l’ha voluto Berlusconi, non un burocrate qualsiasi; e allora, tutti sull’attenti.
Ecco qua il classico derby di cui ricorderemo a malapena il risultato. Europeo è stato il ritmo, non il gioco. E la cornice di San Siro, non il resto. Non che si pretendesse la luna, i derby sono derby, foreste di nervi, selve di agguati, al diavolo il dolce stil novo. C’è un limite a tutto, però. La Juventus, con la Roma, è la punta di un iceberg complessivamente modesto. Il derby di Milano era uno dei riferimenti più preziosi. Il trasloco da Moratti a Thohir, ammesso che sia concluso, e la retrocessione di Berlusconi mecenate a Berlusconi e basta hanno scavato il distacco. In assenza di quattrini, servirebbero idee. Non ne vedo.
alèmichel il 24 novembre 2014 alle ore 12:26
PERFETTO!
e aggiungo che non aver giocato (ed eventualmente vinto, che era ampiamente alla portata) la finale di Europa League allo Juventus Stadium rimane un rospo che farò fatica ad ingoiare per moooolto tempo
Scritto da Cartesio il 24 novembre 2014 alle ore 12:32
e siamo in due.
Gentile Beccantini buongiorno.
Dopo aver conosciuto l’aspetto schettiniano della sua personalità , perchè un tifoso juventino avrebbe dovuto difendere Conte?
Beck a me conte stava sul cazzo anche quando era alla Juve altro che schettinaggio.
x Alèmichel delle 12:26.
Chiaro e condivisibile quello che scrivi.
alèmichel il 24 novembre 2014 alle ore 12:26
PERFETTO!
e aggiungo che non aver giocato (ed eventualmente vinto, che era ampiamente alla portata) la finale di Europa League allo Juventus Stadium rimane un rospo che farò fatica ad ingoiare per moooolto tempo
Gentile Alèmichel, ben arrivato. L’errore di andarsene al secondo giorno di ritiro fu imperdonabile. Come scrivere cuore con la c. Ciò premesso, noto una forma di schettinaggio (da Schettino) dalla Conte Discordia. Tanto per dire: se il caso scommesse del triangolo Conte-Siena-Bari fosse uscito oggi, a parità di tutto, avremmo difeso Conte come lo difendemmo quando allenava la Juventus? Questo mi chiedo.
Conte come tecnico è bravo tendente all’ottimo.
L’uomo PUBBLICO un vero pezzo di merda, posso dirlo senza mettere a repentaglio la mia juventinità ? Non che mi freghi un cazzo se qualcuno la mette in dubbio eh!!!
Beck, nel caso di Giovinco secondo incide me anche il ruolo, inteso come caratteristiche tecniche. Alla Juve il c.d. fantasista, deve essere un fuoriclasse. In altri ruoli ci si può accontentare di qualcosa di meno, ma non in quel ruolo. Allora meglio giocare senza.
Gentile Robertson, la capisco ma purtroppo lei diventa il problema, non la soluzione. Con quel “pericolosissimi”. Nel merito:
1) Solo un pazzo poteve paragonare Giovinco a Messi. Io, presidente dell’Associazione Giùlemaninedagiovinco, speravo in qualcosa di meglio, certo, ma senza arrivare a Leo. Suvvia.
2) Giusto il paragone con il similZola.
3) Corretto il riferimento al “non solo il fisico”. Questione di carattere, oh yes.
4) Legittimo riconoscere la mediocrità complessiva della concorrenza.
Tutto ciò premesso, cosa ne facciamo dei Giovinco (e degli Ekdal, in viaggio)? Li buttiamo via, o li teniamo come buoni giocatori in bilico fra l’eccellente, qualche volta, o il normale (molte volte).? Oggi, nella rosa della Juventus, Giovinco non credo che rubi il posto.
Magari è un grande giocatore da piccola squadra. Resta il quesito di fondo. A farci fretta è anche (e soprattutto, per me) il salto tra buon giocatore a campione-poi-fuoriclasse. C’è una tappa intermedia, e non è sempre censurabile.
mi sento tirato in ballo e dico la mia.
ho sempre criticato il conte allenatore e mai la persona perchè non la conosco.
il conte allenatore è anche quello che va in conferenza stampa e ti fa venire l’orticaria anche se sei juventino.
il conte allnatore è anche quello che si lagna per la cessione di matri e giaccherini quando gli hanno preso controvoglia llorente e non per scelta sua tevez.
il conte allenatore è anche quello che prima di una semifinale di EL va a giocare a sassuolo con la formazione tipo quando sarebbero bastate anche le riserve, perchè se perdevamo era lo stesso.
il conte allenatore è acnhe quello che in estate abbandona la bara per andare ad allenare la nazionale
il conte allenatore è ovviamente anche quello che ci ha fatto vincerre tre scudetti di fila e ci ha risollevato dal buco in cui eravamo caduti.
forse il conte allenatore rischia di non fare la dovuta carriere perchè il suo carattere nè rappresenta un limite.
IMHO.