Se giochi in casa, e la casa si chiama stadio Olimpico di Roma; se ti basta lo 0-0; se affronti un avversario che ti subissa di fatturato (Garcia dixit) ma, nella circostanza, ti rende titolari del calibro di Aguero, Yaya Touré, Kompany, David Silva e Jovetic (detto a mia moglie all’inizio: Pellegrini è pazzo a lasciar fuori Jovetic. Risposta: e se il pazzo fossi tu?); se, se, se tutto questo e perdi 2-0, non ci sono né occasioni (di Holebas, di Ljajic) né centimetri – quelli che hanno diviso il palo-dentro di Nasri dal palo-fuori di Manolas – che tengano.
La Roma abbandona la Juventus e scivola, così, in Europa League. Resta il rammarico, sì, per una qualificazione sfiorata e buttata, cosa che però avrebbe potuto dire lo stesso City se. Al sorteggio di fine agosto, parlando delle italiane, scrissi su «il Fatto»: spareggio tra Juventus e Olympiacos; Roma costretta a rovesciare destino e pronostico. Non mi sento un genio, per questo. Anzi.
E’ finita, la Roma, quando è finito Gervinho, che riassume il suo distintivo tattico. Un po’ perché non ne aveva più, un po’ perché Nainggolan faceva troppo, Pjanic troppo poco e Totti niente, molto perché ormai i rivali hanno mangiato la foglia: lo aspettano al varco, lo raddoppiano, lo disarmano.
La leggerezza della Magica ha permesso a Pellegrini di trasformare la partita in una gruccia fino a quando Nasri e Zabaleta (quanto mi piace) non vi hanno appeso il risultato. Brillanti per un quarto d’ora, i romanisti sono poi calati e poi crollati. Non può più permettersi i fari spenti, Garcia, e nemmeno la difesa che ne aveva cementato l’ascesa (Maicon, Castan, Benatia, Balzaretti: sventrata, letteralmente). Di sicuro, il 7-1 del Bayern ha riportato il villaggio al centro della chiesa. Rimangono rimpianti e rimorsi, compresi i 38 anni di Totti, da Manchester al Manchester, forse una nuvola di polvere, forse qualcosa di più.
Ergo il calcolo delle probabilita’ e’ divertente ma alquanto sterile. Piu’ semplice dire che possiamo vincere o perdere con chiunque, nessuno escluso.
Nando, è vero, non è sveglissimo, anche rispetto all’anno scorso. Però fa un lavoro da mulo. Qualcuno glielo chiederà …..
Se qualcuno comincia a rimpiangere De Ceglie (De Ceglie) gli acquisti nuovi non hanno fatto benissimo….
Padoino uber alles, eh???
detto della felicità per l’eliminazione della roma (così abbassano un po’ la cresta, soprattutto il mister ormai totalmente disconnesso dalla realtà ), mi piace l’dea che noi possiamo essere considerati la mina vagante della champions. per me, escluse le quattro corazzate, ce la possiamo giocare, come ha detto allegri. il che non significa che siamo più forti delle altre, ovviamente, vuol dire solo che non partiamo battuti e che se ci vogliono far fuori se la devono sudare. io mi butto e dico che peschiamo il borussia dortmund.
Ottimo post robertson 15:06 anche se per onor del vero per una volta una maledetta sola volta i ns esterni martedi hanno messo in mezzo una serie di palloni che un centravanti decente avrebbe usato molto meglio.per il resto concordo su tutto anche su tevez.
Scritto da axl rose…..il Faro il 11 dicembre 2014 alle ore 15:16
nessuna, c’era la stessa differenza al contrario che c’è tra noi e il bayern o il real adesso.
axl,
non volevo evocarla.
Vero massimo))))::::forse e’troppo impegnato ad odiare tutti:::)))
Scritto da Riccardo Ric il 11 dicembre 2014 alle ore 13:47
——————————————————
Assolutamente d’accordo Riccardo.
L’elite di “sinistra” aveva voglia di vincere ad ogni costo ed ha taroccato il passaporto genetico dei suoi elettori, che per una volta volevano vincere facile.
Il pignattaro fiorentino come Oriali.
Quante probabilita’ aveva l’Amburgo di batterci in finale?
Alex delle15:01
Pero nn ha abboccato subito. Bisogna dargliene atto :)))))