Con il Verona, l’8 settembre 1957, debuttò la Juventus di Boniperti, Charles, Sivori. Una grande Juventus. Finì 3-2: reti di Boniperti, Sivori, Maccaccaro, Charles, Bassetti.
Sono sapori che non si dimenticano. Emozioni che si intrecciano. Il ritorno sul divano è stato dolce. Paul Pogba ha giocato alla Yaya Touré: da un’area all’altra, di fisico, di tritolo, di talento. Classe 1993: ogni gol potrebbe paradossalmente allontanarlo (ma non è detto, lasciatemi sognare).
Non è più il Verona spavaldo della scorsa stagione, ha perso smalto, euforia, Mandorlini cerca di salvarne le mura cadenti. Cos’altro aggiungere: 6-1 in coppa, giovedì, e 4-0 in campionato; totale, 10-1. Morata ha giocato bene con Tevez (e meglio, addirittura). L’ho visto umile, essenziale, fin troppo altruista.
Anche se non sono queste le bilance su cui pesare le corazze che serviranno nei cimenti europei, la Juventus di Allegri ha recuperato brillantezza e appetito. Aveva pareggiato 1-1 le ultime due sfide casalinghe, con Sampdoria e Inter. Ha ribadito la perentorietà dell’incipit (3’ Pogba, 7’ Tevez) e poi inserito il pilota automatico. Cotta la torta, Pereyra e Tevez, ancora lui, vi hanno messo le ciliegine. Nei «back to back», non sai mai come gestire i sentimenti e gli stimoli. Se è stata una passeggiata, e lo è stata, credo che il timor panico dell’Hellas sia stato indotto, anche, dallo strapotere dei campioni, in difficoltà solo le rare volte che, in uscita, Pirlo e c. perdevano palla o sbagliavano tocco.
Palermo-Roma 1-1 (come mi piace, quel Dybala), Juventus-Verona 4-0. Non c’era paragone tra le difficoltà dei due impegni. E così i punti di vantaggio sono cinque, tre in meno di un gennaio fa, sì, ma con il carico degli ottavi di Champions in più. Manca tutto il girone di ritorno, e allora guai a pensare che il gatto sia già nel sacco. C’è solo il sacco, per adesso. Non è poco, non è tutto.
Proprio così Luca.
Ok, la partita se possibile è ancora più noiosa quindi girando sento la Le Pen affermare di aver proposto un referendum per scegliere tra ergastolo e pena di morte.
Ottimo, mi sento rassicurato nei miei convincimenti da questa immane stronzata.
Scusa Bilbao, vorresti dire che il velista e’ stato così eloquente, quasi da portarti dalla sua parte?
Dunque, appena udito un faccia a faccia tra il Baffetto Bicamerale e la Le Pen, a metà del quale ho dovuto riparare su un sonnacchioso primo tempo tra riomma-Empoli per non diventare di destra.
Ma porca puttanazza!
Allora Dimas non ti dispiace se io mi occupo della povera Irina?
All’epoca andavo molto spesso allo stadio. Su Zidane confermo quello che disse l’Avvocato: più divertente che utile, mai definizione fu più azzeccata. Nel senso che giocava una partita su tre o quattro, ma in quella partita giocava come un dio. Era senz’ombra di dubbio il giocatore più forte del pianeta, ma non aveva sempre voglia di dimostrarlo.
Respect for Dimas!
Mi chiedo come faccia Dimas, dopo essersi spaccato la schiena in libreria tutto il giorno, a trovare il tempo per accudire la signora Yolanthe. Inesauribile.)))
Confermo quello che scrive Martinello. Il riferimento a Boniek era “Il bello di notte”, mentre dopo la cessione di Zidane l’Avvocato disse che in fondo era “piu divertente che utile”. Resta da vedere quanto questa dichiarazione riflettesse davvero il suo pensiero o era solo un modo di esorcizzare il dispiacere per un giocatore che sicuramente era di suo gusto. Magari non come lo era Platini. Il quale pur essendo meno funambolico di Zizou ma piu essenziale, era certamente sia divertente che utile. Molto piu determinante, pure.
La zampata del vecchio leone.)))