Se le cose stanno così – e così stanno – in qualità di presidente dell’Associazione Giùlemaninedagiovinco dedico questa filastrocca a tutti i bambini dei miei Pazienti. Che le mamme la cantino con amore e i papà la fischiettino con pudore. Grazie.
Quando Seba vedete
solo con Asamoah,
forse voi penserete
dove dribblando va.
Solo, senza una meta…
Solo… ma c’è un perché:
Aveva una panchina piccolina in serie A,
con Pirlo, Gabbiadini e tanti assist di Pogba,
e a tutti gli agenti che passavano di là
diceva: Ma che palle la panchina in Serie A!” .
Ma un giorno,
per dispetto, il Primario si scocciò,
e a piedi, poveretto, senza posto lui restò.
“Allora cosa fece?” Voi tutti chiederete.
Ma questa è la sorpresa che in segreto vi dirò.
Lui fece un contratto grande grande in Canadà
con bonus, milioncini e al diavolo gli ultrà,
e tutte le bambine che passavano di là
dicevano: “Ti aspetta la Sartina a Ottawà!”.
Salvadore
un po a trazione anteriore mi sembra. Povero Furino)))
Sancho panza e’ quasi peggio del sergente in quanto a pagliaccitudine. Ma nn c’entra la maglia, e’ cosa innata a questo mondo qui. Li vogliono cosi’ (giornali, becerume, tifoidi, societa’) e loro, che evidentemente hanno la fibra e il rispetto di se’ stessi di un invertebrato si adattano di buon grado. Ricordiamoci chi fosse l’ideologo principe dergodemuntari, ad uso e consumo e sostegno del proprio contratto (e’ tutto li!) e capiremo tutto.
Quanti hombre vertical In quel ruolo di allenatore? io ne ricordo pochi, a memoria Dinone Zoff.
Stendiamo un velo pietoso e turiamoci il naso. Il sergente con le sue minchiate da quacquaracqua e’ passato all’incasso e la slot machine ha fruttato bene, pare. Poco gli importa evidentemente della figura di m.
Sancho idem. Tanto piu’ che se ne va e l’obiettivo e’ di campare bene fino a giugno e poi scappare la mattina presto con quel che sara’ riuscuto a ottenere. Come napoleone (napotrippone nel suo caso) all’Elba.
Era il giorno della Cassazione per Calciopoli e le sue vittime, ma è stato solo l’ennesimo rinvio.
D’altronde a incompetenze e rinvii siamo abituati dal 2006.
Perché la porcheria è stata talmente colossale e la questione è diventata talmente spinosa (sconfessare il tutto e affermare la verità farebbe male a troppi) che tutti preferiscono, con qualsiasi motivazione, spostare il traguardo sempre più in là.
L’unica a sbrigarsi è stata la giustizia sportiva del 2006 che in quattro e quattr’otto ha eretto la sua ghigliottina; ma solo perché la decapitanda ha offerto il collo al boia: infatti, se l’avvocato Zaccone non fosse stato assunto dal fuoco amico, la Juve ne sarebbe uscita più o meno come le altre società coinvolte, con qualche penalizzazione per il futuro torneo e i ranghi più o meno intatti; e se qualcuno, goloso dei futuri ringraziamenti di Blatter, non avesse indotto il CdA a ritirare il ricorso, il mondo sarebbe comunque presto tornato più o meno in ordine.
Ma andò così e allora ecco la giustizia sportiva, che di tanta intraprendenza aveva dato prova inventandosi l’illecito strutturato, tergiversare fino a dover mettere ancora mano alla fantasia per creare una nuova regola che le consentisse di radiare Moggi e Giraudo (che mica si poteva insabbiare tutto come accaduto per Preziosi e Sabatini….); col rischio molto concreto che la Corte Europea per i diritti dell’uomo bacchetti (e non sarebbe la prima volta) l’Italia, per la violazione del diritto del cittadino Moggi ad un equo processo.
Poi, per quanto riguarda le richieste bianconere in relazione alla parità di trattamento e alla revoca dello scudetto 2006 alla non illibata Inter, la giustizia domestica ha lasciato che il tempo medicasse il vulnus fino a prescrizione (naturalmente accolta con smaccata soddisfazione in casa nerazzurra) e poi si è nascosta dietro una serie di incompetenze.
Adesso se ne riparlerà il 23 marzo, perché ieri in Cassazione il presidente Fiale, vista l’immane mole di materiale e la delicatezza di tante posizioni da esaminare, ha ritenuto opportuno rinviare il tutto a lunedì 23 marzo, un giorno libero da altri casi da trattare, in modo da poter dedicare a questa spinosa e pruriginosissima questione il tempo necessario.
Anche se i fatti sono acclarati. Le falle sono molteplici: dalla competenza territoriale (perché Napoli e non Torino o Roma?) all’inutilizzabilità delle schede svizzere (acquisite senza rogatoria, intercettabili ma non intercettate dopo i primi deludenti tentativi, attribuite e incrociate con olio di gomito anziché con l’apposito software forense); dai sorteggi regolari (e vittima di un tentativo di essere gabellati per taroccati in virtù di una fallace ricostruzione del filmato attraverso una sequenza di disordinati frames) alla non esclusività dei rapporti con i designatori (perché, piaccia o non piaccia, anche Moratti e gli altri presidenti colloquiavano, come consentito con i designatori; qualcuno anche con gli arbitri, ma non interessava); dalle bufale conclamate (come il sequestro di Paparesta e le ammonizioni mirate) alle carriere arbitrali presuntamente favorite, anzi no (‘se non vuoi tornare giù, dopo tanta fatica, pensa a chi sta dietro’, era il consiglio di Bergamo).
Non ci vorrebbe molto, con un minimo di buona volontà, per certificare che è stato un ‘Grande Imbroglio’, come felicemente lo ebbe a definire l’avv. Prioreschi; ma ci vorrebbe anche un pizzico di quel coraggio che solo rende un uomo degno di essere chiamato tale, e che tuttavia è oggi merce sempre più rara.
Però ci vogliamo credere; se è vero che, come afferma l’avv. Gallinelli (difensore dell’ex arbitro Massimo De Santis, uno degli imputati che ha rinunciato alla prescrizione, perché la dignità val bene il rischio che per essa si corre), la Cassazione ha “lenti più distaccate, più competenti e obiettive, in grado di valutare le contraddizioni di cui sono piene le due sentenze di merito, ciascuna al proprio interno e tra di loro”, la fine dovrebbe essere scritta, senza tentennamenti, cerchiobottismi o soluzioni pilatesche.
L’innocenza di Luciano Moggi (un dirigente competente, che tutti avrebbero voluto ma che solo la Juve aveva; e che per la Juve spendeva ogni sua stilla di energia e competenza) e delle altre vittime di Calciopoli (cui, non mi stancherò mai di ripeterlo, nessuno potrà mai ridare anni di serenità perduta e carriere in fumo) dovrà essere proclamata a chiare lettere. Senza dubbi e senza ombre.
Solo allora, se così sarà, potremo dire: GIUSTIZIA non è una parola vuota.
Bravo Seppi, se anche Roger offre qualche chance, bisogna coglierla al volo!
TORINO – Attenzione, qui si discute. Potenzialmente fino alla prossima settimana, perché quando qualcuno si mette in testa di schierare la “più forte Juventus di tutti i tempi”, innesca un ballarò potenzialmente infinito. Ma si sa gli inglesi sono temerari e quelli di Football Daily hanno azzardato la loro formazione, presentandola in un video. E, sì, ci sarà da discutere anche se la formazione è roba da farsi luccicare gli occhi.
LA JUVE DEGLI INGLESI – Schierata con il 4-4-2, la formazione juventina più forte di sempre è: Zoff; Thuram, Scirea, Gentile, Cabrini; Boniperti, Tardelli, Zidane, Platini; Charles, Del Piero. Indubbiamente studiata bene per attraversare epoche differenti, la Juve di Football Daily ha un problema a centrocampo, dove il povero Tardelli dovrebbe smazzarsi da solo tutto il lavoro difensivo, considerata la compagnia di tre fenomeni con tendenze piuttosto offensive. Ma, al di là dell’aspetto squisitamente tattico, inizia la litania delle mancanze. Ed è lunghina perché così, al brucio, vengono in mente: Buffon, Sivori, Trezeguet, Baggio, Vialli, Nedved e non c’è traccia della squadra del Quinquennio 30-35 che, per quanto lontana nel tempo, vinse cinque scudetti di fila e nel mezzo anche il Mondiale del ’34.
LA NOSTRA JUVE – La verità è che potendone schierare solo undici, non lasciare fuori almeno un paio di mostri sacri è impossibile e alla fine, la formazione diventa una questione di cuore, ricordi, preferenze personali. Diventa più facile costruire delle formazioni per epoche (la migliore Juve Anni ’30-50, quella 60/70, quella 80/90 e così via) e per i tifosi più anziani c’è sicuramente più gusto. Ma alla fine il giochino è divertente e ci proviamo anche noi. Schierata con un improbabile 3-3-1-3 potrebbe essere così: Buffon; Gentile, Scirea, Cannavaro; Davids, Pirlo, Tardelli; Zidane; Platini, Trezeguet, Del Piero. Ma il tempo di scriverla e già emergono i primi rimpianti… Meglio dare il via alla discussione.
Guido Vaciago
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In attesa della partita col Chievo lo facciamo un gioco? ognuno scriva il suo undici preferito.
La mia Juve è:
Buffon, Gentile, Cabrini, Cannavaro, Scirea,Furino. Tardelli, Zidane, Sivori, Platini, Trezeguet.
Grazie Alex per la notizia di Seppi.
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Per quelli che gli credono (solo per quelli! E’ se ce ne sono!) che il suo antiJuventinismo lo fa solo in questo Blog, per…provocare… dico che il suo divertimento a prenderli per il culo e’ totale!
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Sig beck buongiorno
con le dita tremanti sulla tastiera le scrivo che andreas seppi ha appena eliminato roger federer dagli australian open 76 al tie break del quarto set.certo,non un roger d’annata,ma l’impresa e’comunque cosa grande.
“rafael ‘CI PUO’ STARE’ benitez”
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Sembra che il panzerotto abbia detto che non vuole parlare di cose puerili, come dargli torto!
Ma com’e'!? Sta gente più ha il conto corrente a 1000 zeri, più è gente di merda?
E una regola universale, o è soltanto casuale?