Mi gioco subito il jolly dei ricchi: non si può andare sempre ai cento all’ora. Ciò premesso, se parliamo di gioco, meglio l’Udinese della Juventus e meglio Stramaccioni di Allegri. Lo 0-0, al Friuli, non usciva dai tempi del primo Conte. Allan è stato lo spirito e la carne dell’Udinese, su Pogba (vanesio) e su chiunque passeggiasse a sbafo nei suoi giardini.
Buffon più impegnato di Karnezis – per metà match, soprattutto, e in contropiede – e pochi lampi, i campioni: una zuccata di Llorente, una traversa di Pereyra, un sinistro di Tevez. Non ho capito, di Allegri, il ritorno al 3-5-2. D’accordo, Marchisio era squalificato e Vidal un po’ giù, ma c’era sempre Padoin.
E così, a metà campo, i soldatini di Stramaccioni hanno sabotato i rifornimenti di Pirlo, Pogba and friends, mai precisi, ficcanti e rapidi come le esigenze avrebbero giustificato. Già a Napoli, in coppa, l’Udinese mi aveva dato l’impressione di essere in palla: persino nei supplementari, giocati in dieci.
La Juventus, viceversa, veniva da partite opache, con il Chievo, stecchito da Pogba, e a Parma. C’era una volta Llorente: spiace dirlo, ma nella rivoluzione dei garafoni è letteralmente scomparso. Morata, lui, è vivo: almeno questo. E Tevez ha diritto, ogni tanto, di tirare il fiato (o di tirare fuori).
Onore all’Udinese, dunque. Quanto alla Juventus, non manca molto al disgelo Champions, sarà il caso di darsi una regolata. I punti di vantaggio sulla Roma Russo-americana rimangono sempre sette, e il Borussia Dortmund è sempre ultimo (ma ha recuperato Reus): il problema è la qualità della pedalata, non proprio rotonda. Serve ben altro, in Europa.
Terza partita senza gol all’attivo, la Signora camomilla. Non saprei chi salvare (Buffon a parte). So invece chi lodare: l’Udinese, l’eternità di Di Natale, la gavetta di Stramaccioni.
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http://www.beckisback.it/2011/11/14/mario-mario-doppia-sfida/comment-page-8/#comments
Scritto da Roberto Beccantini il 15 novembre 2011 alle ore 15:58
Moggi vicino agli arbitri,a Napoli,Roma,Lazio,Torino,grigliata,schede,intrallazzi.Di qui, la serie C.
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A quasi quattro anni dalla morte del Presidente Umberto Agnelli, il vile Beccantini trova un po’ di coraggio e sputa sulla Sua tomba. Manco parlasse di Guido Rossi. Riepiloghiamo i fatti: siamo nel 1961, Umberto e’ presidente della Juve e, contemporaneamente, della FIGC. La gazzetta dello sport (tale gualtiero zanetti), reclama partita vinta a tavolino per Juve-inter non giocata per rifiuto dell’inter di tornare in campo dopo una sospensione per sistemare il pubblico sulla pista di atletica del Comunale.In primo grado vengono assegnati i 2 punti all’inter, ma la CAF – secondo grado inappellabile di giudizio – dispone la ripetizione della partita, che viene giocata e vinta dalla Juve per 9-1. Classifica finale campionato 1960-1961, Juve 49, Milan 45, inter 44. A tavolino non successe proprio nulla, e nessuno si permetta di infangare il nome e la memoria di Umberto Agnelli, dicendo o scrivendo che fu Lui a suggerire la sentenza della CAF. Se cosi’ fosse, allora perche’ non direttamente al primo grado. La verita’ e’ che, da allora, la gazzetta e tutti gli interisti hanno sempre cercato la vendetta falsificando i fatti, e Beccantini, vecchio militante della gazzetta, fa parte del coro. Ricordo soltanto che, in due precedenti circostanze ambientali analoghe, le partite vennero regolarmente giocate, e la Juve oltretutto le perse. Gia’ ma l’avversario era il Milan. (Onore al Presidente Rizzoli). Spero di non aver annoiato nessuno,e resto a disposizione per eventuali spiegazioni e/o approfondimenti. Cordiali saluti a tutti. Fulvio
scritto da FULVIO 29/3/2008 12:8
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http://www1.lastampa.it/cmstp/rubriche/commentiRub.asp?page=5&ID_blog=13&ID_articolo=27&ID_sezione=&sezione=
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Juve, ti rinnego lo stesso
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“Non c’è dirigente che non urli al telefono con Bergamo e Pairetto ma sembra che lo faccia solo lui: tutti, o quasi, entrano nello spogliatoio della terna a partita in corso (anche l’algido Facchetti, sissignori), eppure i suoi blitz hanno un sapore particolare, il sapore dell’inganno, della prevaricazione, della torta.”
Roberto Beccantini, sul Guerin Sportivo del 08-14 Luglio 2003, parlando di Luciano Moggi.
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Poi venne Farsopoli, dove si scoprì che Lucianone con i designatori non ci urlava. E che negli spogliatoi, “a differenza dell’algido Facchetti”, a partita in corso non ci entrava.
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Per questo certe professioni di juventinità hanno un sapore particolare, il sapore dell’inganno, della prevaricazione, della torta.
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Postato 28th March 2008 da Mario Incandenza
http://blog.ju29ro.com/2008/…/juve-ti-rinnego-lo-stesso.html
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