A ognuno la sua Bbc. Il magno Real offre Benzema, Bale, Cristiano Ronaldo. La fiera Juventus risponde con Barzagli, Bonucci, Chiellini. Brindate pure alla prima, ma non trascurate la seconda. Unica squadra ad aver battuto la Signora in campionato, il Genoa è stato regolato in capo a una partita di foggia british. E se il gol che ha spaccato l’equilibrio appartiene al repertorio cannibale di Tevez, la «parata» che l’ha consegnato all’archivio è tutta farina di Barzagli (su Perotti).
La squadra di Allegri non si è nascosta sotto la gonna di Dortmund: al contrario, l’ha agitata come muleta. Le gambe girano, la fame e le rotazioni hanno mascherato i limiti, le ruggini, le assenze. Solo alla fine, e per non più di un quarto d’ora, i campioni si sono chiusi a chiave. Morale: terzo 1-0 consecutivo e, vado a memoria, terzo senza voto di Buffon.
La traversa di Chiellini, il «rigorino» che Lamanna ha parato a Tevez (nessuno è perfetto) e un salvataggio di Kucka non meno provvidenziale hanno tracciato confini netti. Che poi siano stati anche sofferti, buon segno. Ripeto: gli avversari esistono e, dopo le ordalie di Champions la sindrome da pancia piena porta spesso a eccessi di calcoli che la Juventus, con sei italiani titolari, ha brillantemente rifiutato.
Gasperini lavora molto sul ritmo. La Juventus l’ha accettato e rilanciato. Niang e poi Borriello sono finiti tra le mascelle del tridente juventino, non proprio le corsie di una clinica. Mi aspettavo qualcosa di più da Perotti: deve ancora trovare una mira e un senso della porta all’altezza del suo dribbling.
La Juventus continua a vincere e, da Palermo, ha ripreso a correre. E se persino Tevez, «questo» Tevez che sfonda le porte, rincorre per sessanta metri lo stopper di turno, bé, capisco tante cose, non solo la classifica.
Sig. Beck, anche a me piace avere in rosa quel tipo di centravanti.
A tal punto che molto tempo addietro scrissi che non capivo l’ostinata preclusione che l’allenatore precedente aveva nei confronti di Luca Toni (tanto che questi se ne andò a gennaio 2012 se non erro).
Tuttavia non riconosco, neanche al suo meglio, nel navarro le caratteristiche di uno sfondatore come (credo) lo fosse Charles. Malgrado le statistiche mi pare non mi accompagnino,penso però che Fernando sia meglio col pallone che di testa (ovviamente quando stà bene ed è in forma)
Ehi, pare che stasera Ciumbia giochi titolare. Ci sarà da divertirsi…
Poi riconosco che giocare centravanti in una Juve col rombo o col 3-5-2 dove dei “terzinacci” dovrebbero essere le sue uniche fonti di rifornimento, non gli giovi per nulla.
Ma la concentrazione mi pare al momento andata e l’accuratezza con la quale avrebbe dovuto fare dei semplici appoggi, sponde o difendere il pallone è stata oggi pessima.
Gentile Fabrizio, non lo so. Mi informerò.
Gentile Bilbao77, la capisco: mi fa velo il tipo di centravanti che Fernando incarna, dai tempi di John Charles a oggi. Con i suoi limiti, con le sue risorse. Con la sua lealtà navarra.
ConfermA?
Beck, alcuni rumors da conoscenti torinesi mi dicono che la Juve quest’estate cambierà tre elementi su cinque del reparto d’attacco. Confermo?
Su Llorente questa volta Sig. Beck non mi faccio sfuggire l’opportunità di dirle che “si accontenta di poco”, uno dei suoi cavalli di battaglia.
Siamo la Juventus, perdinci.
Gentile Alex, Llorente era uno sherpa salito al ruolo di capo-cordata. E’ tornato sherpa, ma oggi non mi è dispiaciuto. Ha sfiorato il gol in due occasioni, ha lavorato per la squadra. Le cime innevate si conquistano anche con coloro che portano le bombole (anche se magari vorrebbero farsele portare).
La Juventus mi è piaciuta. Ha giocato una partita da Thatcher, non da Boldrini…
Scritto da Roberto Beccantini il 22 marzo 2015 alle ore 19:10
Chapeau!!!!