Fare gli auguri non è importante: è l’unica cosa che conta.
Per questo la Clinica tutta porge Buona Pasqua a tutti i Pazienti e alle loro famiglie.
In particolare:
alla signora Elisabetta
alla signora Luisa
al signor Barone
Il pensierino che vi offro, come manifesto della fase finale della stagione, l’ho preso da «Infinite Jest» di David Foster Wallace:
«Si gioca fino al proprio limite, poi si passa quel limite e ci si volta a salutare il limite che si aveva prima, gli si sventola il fazzoletto come quando ci s’imbarca».
Buona Pasqua e buon lunedì dell’Angelo a tutti gli angeli veri, virtuali, presunti, oriundi purché con almeno un’ala.
x juve 77…Il fatto è che non hanno una grande squadra, ma parlano come se fossero una grande squadra…Devono fare piazza pulita.da Galliani al magazziniere…Solo che a Galliani devono dare tanto come buonuscita ed allora si trattengono…poi adesso è arrivata anche la supermulta dell’antitrust e non ci voleva per loro…a me frega zero! leo
Guarda Nick….degli arbitri ho paura quando sbagliano a favore della juve..!
Mister B ed il pompetta ne hanno combinate così tante in questi anni insieme (dal caso lentini a porcopoli) che finchè c’è uno ci sarà anche l’altro. Se non ci è riuscita la figlia di B a scalzare il pompetta possiamo solo immaginare quale porcherie nascondano quei due. Allo sbando come sono, non mi stupirei nemmeno di una “zamparinata”, ovvero il richiamo di mihalovic per la finale di coppa italia, se il brocco non ne imbroccasse una.
Guida? un arbitro come un altro…niente paura (canta Ligabue!)….leo
x Nick….guarda anche quando sbaglia…io preferisco Orsato…il resto mi mette sempre paura! leo
Se non sbaglio Guida e’ della sezione di Torre Annunziata ( quasi in Piemonte…). Vabbe’ non mettiamoci a fare i piangina anzitempo, ma in questo momento mi sovviene un sofisma di Andreotti….
Caro Leo,
Arbitra Tagliavento (sic!), ma che ne pensi del giudice di porta Guida?
Fiorentina Juventus arbitra Tagliavento…………..così saranno contenti in tanti!
Non so a voi ma a me questa era sfuggita. Sono passati sei mesi ma di quello che succedeva e succede alla Pinetina è sempre bene ricordarlo agli amici merdazzurri.
11 novembre 2015
Sandro Mazzola: «Doping all’Inter? Mio fratello Ferruccio aveva ragione»
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Un dietrofront che farà parlare a lungo. Ma, come dice il proverbio, meglio tardi che mai. «Doping? Mio fratello Ferruccio aveva ragione»: la retromarcia di Sandro Mazzola, ex stella della Grande Inter arriva da una lunga intervista concessa al Corriere dello Sport, ed è clamorosa. A due anni e mezzo dalla morte di Ferruccio, "Sandrino" gli dà ragione per la prima volta dopo liti e incomprensioni.
Per capirci qualcosa in più, però, bisogna prima fare un passo indietro fino al 2004 quando Ferruccio Mazzola, figlio di Valentino, capitano del Grande Torino, e fratello minore di Sandro, asso dell'Inter di Herrera, pubblicò il libro "Il terzo incomodo". In quel libro Ferruccio, anche lui ex giocatore della Grande Inter, lanciò accuse pesanti contro il "Mago" accusandolo di aver distribuito ai suoi giocatori pasticche, spesso sciolte nei caffè, che servivano a migliorare le performance dei calciatori nerazzurri.
In un'intervista rilasciata all'Espresso un anno dopo Ferruccio Mazzola confermò le sue accuse facendo infuriare l'Inter e il più famoso fratello Sandro. Il club nerazzurro chiese 3 milioni di euro per danni morali e patrimoniali da devolvere in beneficenza, richiesta poi respinta dal giudice. Sandro Mazzola, invece, deluso dalle parole del fratello decise di interrompere i rapporti con Ferruccio.
Ora, a distanza di due anni e mezzo dalla morte di Ferruccio, deceduto il 7 maggio 2013 a Roma, dopo una lunga malattia, Sandro Mazzola cambia clamorosamente versione: «Mio fratello aveva ragione, le cose sono vere – ha detto al Corriere dello Sport – e negli ultimi tempi io e lui ci siamo ritrovati dopo alcune incomprensioni. Io ad un certo punto cominciai ad avere, in campo, dei fortissimi giramenti di testa. Andai dal medico che mi fece fare tutte le analisi e mi disse che dovevo fermarmi, che avevo problemi grossi».
«Il dottore mi disse – ha proseguito l'ex numero 10 nerazzurro – che dovevo stare fuori almeno sei mesi. Ma questo Herrera non lo voleva. Da dove nascevano quei valori sballati? Non lo so. Ma so che, prima della partita, ci davano sempre un caffè. Non so cosa ci fosse dentro. Ricordo che un mio compagno, Szymaniak, mi chiese se prendevo la simpamina. Io non sapevo cosa fosse ma qualcosa che non andava, qualcosa di strano, c’era».
Bollywood trova una cimice in sede e la schiaccia: ma pare che Ausilio se la caverà con un paio di ingessature.