Fare gli auguri non è importante: è l’unica cosa che conta.
Per questo la Clinica tutta porge Buona Pasqua a tutti i Pazienti e alle loro famiglie.
In particolare:
alla signora Elisabetta
alla signora Luisa
al signor Barone
Il pensierino che vi offro, come manifesto della fase finale della stagione, l’ho preso da «Infinite Jest» di David Foster Wallace:
«Si gioca fino al proprio limite, poi si passa quel limite e ci si volta a salutare il limite che si aveva prima, gli si sventola il fazzoletto come quando ci s’imbarca».
Buona Pasqua e buon lunedì dell’Angelo a tutti gli angeli veri, virtuali, presunti, oriundi purché con almeno un’ala.
mah…. è vero che oggi ci sono meno ali. Ma rispetto a quando?
Secondo me ad alto livello ce ne sono anche di più che 20 anni fa nei quali mi ricordo waddle (atipico poi), overmars, finidi george, fino a quelle tattiche tipo il soldatino. Quelle di oggi mi sembrano anche migliori.
Ma, anche oggi, chi le ha vince, oppure vince chi ha i crack assoluti (che ovviamente fanno benissimo pure l’ala). 20 anni fa non era neppure diversissima la situazione, forse una volta (causio, sala conti ecc) era più pianificato il gioco. Un’ala (di punta o tornante) almeno la dovevi avere. L’ajax di cruyff non aveva ali, solo grandi giocatori.
Il calcio è sempre quello. O meglio, gira. Corsi e ricorsi storici.
Cuadrado ha tutta la struttura e le caratteristiche tecniche dell’ala. Che non sappia crossare in realtà dipende dal fatto che (forse) non è abbastanza bravo. A ritmi altissimi è più difficile.
1 giugno 2012, 11:56
Sono parole destinate a fare scalpore quelle pronunciate dal PM Antonio Ingroia, procuratore aggiunto Antimafia. Negli ultimi anni lo sport e la giustizia si sono troppo spesso trovati faccia a faccia e il PM esprime le sue considerazioni sul processo che ha visto condannare Moggi e la Juventus. Parole forti perchè definiscono l’Inter “la squadra della legalità” mentre è ancor più secca la definizione sulla Juve, una squadra che “parla di terza stella, quando quello scudetto è stato giustamente cancellato”. Le dichiarazioni rilasciate a Radio 2, non si sono però fermate qui, perchè secondo Ingroia gli scudetti della Juve dovrebbero essere ancora meno, visto che anche negli anni precedenti al 2006 ci sono stati degli illeciti. Parole che potrebbero assomigliare a quelle di Zeman che parlava di 22-23 scudetti realmente vinti dalla Juve. Un’affermazione che viene appoggiata in modo tagliente dal procuratore Antimafia “Zeman esagera anche con gli schemi e la tattica in campo. Ma spesso ci azzecca!”.
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Oggi il merdazzurro è con le scarpe strette.
PALERMO – Nessuno lo può giudicare. E nemmeno azzardarsi a criticarlo. Anche se non ha il mitico casco d'oro della Caselli. Ma piuttosto una barba resa celeberrima anche dalla divertente imitazione di Crozza. Antonio Ingroia, a capo della partecipata Sicilia e-Servizi, quando qualcuno s'azzarda a metterne in discussione l'operato mostra una maschera ben lontana dalla simpatica indolenza della caricatura del comico genovese. Protesta, contrattacca, accusa, allude, preconizza seguiti infausti per i suoi malcapitati critici. Tutto in un colpo solo. Quasi a rivendicare sistematicamente uno status d'intoccabile che di diritto gli spetterebbe per i suoi trascorsi togati e di simbolo dell'antimafia.
L'ultima puntata è delle scorse ore. Alle osservazioni mosse da Maurizio Pirillo, dirigente responsabile dell'ufficio informatico, che ha sostenuto – argomentandola – la tesi di un costo eccessivo di Sicilia e-Servizi, l'ex piemme ha risposto con una filippica di fuoco. Nella quale Ingroia non si è limitato ad esercitare il suo legittimo e sacrosanto diritto a difendersi dalle accuse con la forza dei numeri. Troppo banale, forse, sarebbe stato.
No, Ingroia ribatte anche nel merito ma va oltre. Evoca, accusa, per poco non chiama alla sbarra, ma si vede tanto che gli piacerebbe ancora farlo. E quando scrive non si capisce se parla da amministratore, da politico o da (ex) magistrato, che sa (non è forse Io so l'emblematico titolo d'un suo celebre pamphlet?) e potrebbe dire, ma non dice. Secondo un collaudatissimo copione di retorica antimafiosa. Il tutto introdotto dall'antipasto della minacciata querela a chi diffonde falsità su questa società “dal passato opaco e ingombrante”. In forza del quale il presente va accettato in blocco, parrebbe senza possibilità di critica, quasi che, lascia intendere da subito Ingroia, le suddette critiche devono per forza giungere da quei “troppi” a cui “andava bene quel passato, ed hanno paura che il presente virtuoso diventi permanente perché certi affari loschi oggi sono impossibili, almeno finché ci sarò io”. Ecco il pm. Che un rigo dopo lascia il posto al politico, che direttamente al popolo s'appella: “E quindi dico ai siciliani: aprite gli occhi e non fatevi fuorviare dalle informazioni false e fuorvianti che circolano".
Uno e trino: manager, investigatore e leader rivoluzionario-civile, Ingroia cambia pelle più volte nel suo contrattacco. Non rinunciando all'esposizione dei capi d'accusa (“si vuole coprire un gravissimo debito fuori bilancio della Regione siciliana dovuto alle scellerate gestioni degli ultimi decenni e di una grave distrazione di quasi due milioni di euro compiuta nel 2015, a nostro danno e a nostra insaputa, dalla burocrazia regionale. Un vero e proprio peculato per distrazione”), alla stregua di un'ordinanza di procura.
Anche se certo, il passaggio più sapido, inserito nel contesto dell'evocazione del “disegno” (e se una cosa Ciancimino jr ci ha insegnato è che c'è sempre un disegno dietro), è quello che rievoca “i tempi dei 'bagordi' quando la Regione siciliana veniva saccheggiata e a quel tempo c’era già Pirillo a 'controllare' il settore, mentre io stavo in Procura a cacciare i latitanti mafiosi e i loro complici”. Competenze in effetti indispensabili per la gestione di una società che si occupa di informatica. A chi altro mai Crocetta avrebbe potuto affidare quest'incarico?
Conoscere il risultato dell’avversario é un chiaro vantaggio se é la Juve a conoscerlo. Se é un’altra squadra, diventa uno svantaggio. Infatti, come hanno fatto sapere da Kabul, “la volata scudetto é falsata”. Già da oggi. Ladri.
a noi farebbe benissimo giocare dopo il napoli, perchè diamo il meglio quando siamo sotto pressione. ma comunque una volta non era un vantaggio giocare conoscendo il risultato dell’avversario? mah…
Il Manzo é un classico rapace d’area, molto piu di Llorente, per caratteristiche. Che poi abbia grande generositá e a questa sacrifichi i suoi grandi mezzi fisici é un altro discorso, ma é uno che deve stare negli ultimi sedici metri. Utilizzato in questo modo é uno che i 15/20 gol te li può fare. Poi lo so pure io che i suoi piedi vanno piu sul cuadrato che sul tondo.
Guardiamo la sua media gol in carriera anche prima che arrivasse da noi, fermo restando che in una Juve di livello mondiale nella quale tutti speriamo dovrebbe fare la terza punta. Nemmeno la quarta però.
Una persona che conosce le conseguenze di 40 anni di lavoro, o anche solo il lavoro, non avrebbe mai fatto una riforma delle pensioni come l’ultima.
Solo una che scambia il lavoro per dopolavoro l’avrebbe potuto partorire. Infatti ….
Perche il Polpo non é un mediano e nn puoi metterlo in quella zona di campo. Oggi é un interno.
Prox anno
Bilbao concordo abbastanza.mandzukic e’lento non statico.che sia sfruttato male siamo daccordo.figurati che io lo scrivevo gia’di llorente ma allora non valeva perche’bisognava denigrare conte.
Comunque io rispetto molto mandzukic ma il prox vorrei vedere un bomer da 20 gol vicino a dybala.
buffon
linch barza bonny sandro
cuadrado marchisio pogba coman
dybala morata
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classico 442, e adesso diteme perche’ questa formazione non e’ mai stata presa in considerazione, ma proprio mai mai mai