Non è mai facile vincere fuori casa, in Europa: la Juventus di Conte pareggiò due volte in Danimarca, tanto per rendere l’idea. E allora, complimenti al Napoli. Per Sarri, era il battesimo in Champions. La Dinamo Kiev (quantum mutata ab illa, chioserebbe Berlusconi) l’aveva sorpreso con Garmash. Poi gli ha dato una mano. Penso alla doppietta di Milik, con il portiere e mezza difesa in versione «vispeterese»; penso al rosso del tuffatore Sydorchuk.
Bravo, il Napoli, a scartare i regali e a tenerli d’occhio. Ha vinto di testa, in tutti i sensi: per i gol e per come ha gestito la rimonta. Più di testa che di gambe: soprattutto alla distanza, quando l’uomo in più avrebbe dovuto garantire un fatturato superiore al palo di Mertens.
E’ stata una partita molto italiana: nel ritmo, molle, e nella caccia agli episodi. Sono mancati, a Hamsik, Jorginho e Mertens, gli ultimi metri, gli ultimi passaggi. Preziosi, in compenso, i cross di Ghoulam e Callejon. Milik non trascina come Higuain ma, per ora, segna come lui: due al Milan, due agli ucraini. E tre su quattro, di cabeza. Occupa l’area, spreme gli stopper, sa cogliere l’attimo, l’errore.
Mi viene spontaneo, al di là del valore dei rivali e della diversità della formula, un paragone con la Roma. A Porto, neppure un autogol e una mezz’ora di buon calcio riuscirono a rasserenare la squadra di Spalletti, che tra prosieguo e ritorno collezionò tre espulsi e quattro pere. La calma, generosa stampella anche se non sempre sinonimo di sicurezza, ha permesso al Napoli di governare un mare che proprio piatto, almeno all’inizio, non sembrava.
Napoli canta, Napoli piange. E’ mancato, a 69 anni, il giornalista Vittorio Raio. Un altro compagno di viaggio che mi lascia. Formidabili quei pomeriggi, Vittorio, a raccontare partite come se fossero sogni. Aspettando che Diego decidesse cosa farne.
Non possiamo schierare la squadra più vecchia del mondo e pretendere che corrano e pressino. Confidiamo nell’azione isolata.
E ovvio che il giudizio non può cambiare nemmeno se si riesce tra poco a sbloccarla.
E a maggior ragione se saranno fatti cambi.
Tranquilli che verso l’80′ Pjanic lo fa entrare.
29521 spettatori paganti.
L’ho udita ora.
Non ricordo se è vera, ma pare che Higuain e Dybala non abbiano toccato NESSUN pallone in area di rigore avversaria.
Grande qualità a centrocampo e grande spinta dei vetusti sulle fasce.
.allegri merda
Dalla tv svizzera : “c’è chi la sera mette I piedi a bagno nello champagne e chi in aceto. Indovinate dove li mette Lemina?”
Vai via sterco prescritto, che a te ci pensiamo domenica. Verme.
Pjanic quando diventerà I’ll migliore al mondo davanti alla difesa?…entro l’anno solare o entro la prossima profezia maya?
#citofonareOtelmathewizard
Il genio di Livorno Pjaca lo farà scappare, dato che a gennaio avrà giocato sà e no 20 minuti.
Dani Alves è un QAS più bravo, ma resta uno che decide lui quando giocare.
Il centrocampo è una vergogna, assurdo tenere fuori Pjanic e assurdo presentarsi con un centrocampo del genere. Che in Italia dà l’illusione di essere forte, mentre appena ci si affaccia in Europa mostra quello che è per davvero.