Per crescere, bisogna cominciare dalla fine. E non per gratuito masochismo. Stava dominando, il Napoli, poi ha mollato: da 4-0 a 4-2. I tifosi cantano, Maurizio Sarri no. Lo capisco. Il Benfica del «fu» Julio Cesar non è più il Benfica d’antan, anche se nel ranking Uefa, sacro ai maniaci del superfluo, precede i partenopei (e non di poco). Un circo di palleggiatori, subito in difficoltà con il pressing alto degli avversari. Non proprio subito, a dire la verità , come documentano le due parate di Reina.
Piano piano il Napoli gli ha preso le misure, l’ha circondato, l’ha annichilito. Hamsik di testa, da centravanti, Mertens su punizione, alla Insigne, Milik su rigore, ancora Mertens in mischia. Puro spettacolo. Palla al piede, con il Napoli di Sarri capita spesso. Le volate di Ghoulam, la modernità di Hamsik, i dribbling di Mertens, persino il lavoro sporco di Milik e Callejon. Magari, le marcature a scalare non erano sempre sincronizzate, e i raddoppi nemmeno, ma siamo alla questua dei dettagli.
Due partite, due vittorie. E mai, nella storia del club, quattro gol in una gara di Champions. Il problema resta la gestione. I gol di Guedes e Salvio sono segnali, non sentenze. Il risultato è quello e non si discute: ci mancherebbe. Si discute, viceversa, la tendenza a non saper regolare il pilota automatico, come se solo l’alta velocità ne placasse l’appetito.
Siamo a due mesi dalla partenza di Higuain, e già Sarri raccoglie frutti preziosi. L’impressione è che, giocando, la squadra continui a divertirsi. Il massimo, per tutti: allenatore in testa. La qual cosa non significa che il Napoli vincerà . Significa che le idee sono chiare, e gli uomini con i quali tentare il colpo di stato non ancora «diciotto», ma un po’ di più che in passato, da Zielinski a Maksimovic a Giaccherini (che piacere, rivederlo).
La Juventus è scultura, il Napoli è pittura. Ci divertiremo.
Hernanes ha detto dimas sarà la rivelazione del campionato, ed i fatti fino a questo momento gli danno ragione. Le prossime due partite con Empoli e udinese possiamo affrontarle con villa arzilla in difesa ed il centrocampo bolscioi. Poi Milan a Milano è qualcosa andrà rivisto, Samp in casa e Napoli in casa il 29 ottobre. Chissà se per allora barzagli avrà finito di fare esperimenti.
Cazzo, abbiamo “regalato” Marchionni a Della Valle, e poi, quello, ha fatto le fortune della Fiat ???????
:-))))))))
Felipe Melo fu un regalo da 3o milioni che Il monnezza fece al suo amico diego.
Scritto da Il Martinello il 30 settembre 2016 alle ore 11:10
A onor del vero, il secchiello lo prese anticipando il metodo PP2016: pagando la clausola rescissoria di 25 pippi. Ma anche un non esattamente genio come lui riuscì ad inserire nella trattativa un giocatore, marchionni, valutato 7 milioni.
E il deficiente:
La Juve non è il nostro punto di riferimento.
Il deficiente col mascellone dopato…..
Il Cittadella forse…
Devo dire che la “dimensione” europea dell’Inda (fozza), è assolutamente adeguata.
Sono stati giustamente travolti, da chi li precedeva nettamente nel famoso ranking.
Hernie sarà una rivelazione. Con quei piedi a paperella dischiuderà orizzonti impensabili.
Ricorda lo sciabolatore arabo che Indiana jones fredda con un colpo di pistola nei Predatori. Gran polveroni, finte e controfinte, ma alla fine…Però piuttosto che ricottina pjanic davanti alla difesa, meglio il mozzarellone carioca.
Felipe Melo fu un regalo da 3o milioni che Il monnezza fece al suo amico diego.
Su Diego, d’accordo con giancarlo e franzò.
Quelle peculiarità erano troppo evidenti per non essere notate dalla maggior parte degli osservatori.
Tra l’altro, erano ragioni per le quali all’epoca ipotizzavo una ricollocazione del brasiliano in mediana alla Pirlo.
Poi Marotta è stato bravo a sbolognarlo in tempo alla WV e, fortunatamente, di Pirlo ci siamo goduti l’originale.
giusto Bit…ed e’ strano, l’anno scorso praticamente titolare inamovibile, ora solo quattro presenze
PippaMelo (o MeloPippa) invece, aveva credo delle qualità per essere un buon frangiflutti di centrocampo. Discreta le tecnica, discreta la visione di gioco, e pure un buon tiro da fuori. Ma al di lá dell’equivoco tattico, é un cretino di proporzioni galattiche, e le sue prestazioni alla lunga ne hanno sofferto. Quindi da possibile buona diga di centrocampo a PippaMelo o MeloPippa il passo é stato tragicamente breve e altrettanto veloce.