Di ritorno da Manchester, avevo prenotato allo Stadium. Mamma mia. Ho sbirciato il menu di Juventus-Lione: c’era la novità , relativa, della difesa a quattro e per il resto i soliti piatti, il solito servizio lento, crollato, addirittura, quando si era alla frutta (mica tanto in senso metaforico). Eppure la foga ingenua di Diakhaby su Sturaro aveva offerto a Higuain il rigore dell’aperitivo.
Cercavo, nella carta dei vini, notizie di Pjanic: trequartista, interno? Bo’. Di solito, i grandi giocatori non dipendono da dieci metri più avanti o più indietro: così mi disse un giorno Platini.
Ottavi in campionato, i francesi hanno portato avanti il loro calcio di squadra, normalissimo, animato però dallo spirito del cliente che ha deciso, per una sera, una botta di vita. E Khedira? E Sturaro? Erano lì, molta cornice e poco quadro.
In avvio, era stato Rybus a impegnare Buffon. E Higuain, nel prosieguo, a mangiarsi il raddoppio, dopo che Mandzukic – lui sì, un gladiatore – aveva «rapinato» Mammana. Era la solita Juventus, compassata, aggrappata agli episodi, senza arte e con poca parte. Allegri la invitava invano a geometrie meno vaghe. Capisco che il quadrilatero di centrocampo non sia più quello d’antan, e Marchisio in fase di rodaggio, ma dubito che non si possa giocare un po’ meglio? E questa è materia del tecnico.
Le uscite di Bonucci e Pjanic, infortunati, hanno riportato le lancette al 3-5-2 d’ordinanza. La rinuncia a Higuain era un segnale: il serbatoio è vuoto, fate l’autostop. Un altro avversario avrebbe vinto. Il Lione, «questo» Lione, si è limitato a pareggiare con Tolisso, complice un pisolo della difesa, Buffon incluso, e a sfiorare la vittoria (la vittoria, non la beffa) con Lacazette.
Nulla è compromesso, in Champions, se non l’onore. Che non è poco.
Decimo del primo tempo, Torino 2 Cagliari 0. Naturalmente i sardi si sono scansati.
82/83 secondo me la più forte in assoluto. Il più scarso era Bonini. Per dire.
Bayern monaco pari interno, atletico Madrid sconfitto. La champions logora cui l’affronta correndo. Per fortuna noi ci siamo risparmiati per il Chievo…
E adesso tutti al bridge a vedere chelsea everton.mooolto curioso di vedere all’opera la squadra di koeman uno di quei mister che odia la minestra.
Anche per me quella del 96/97 e’la piu’forte che abbia mai visto.quella dell’83 ovviamente molto forte ma con zoff alla frutta e la palla al piede trapattoni in panchina.
Clamoroso all’etihad dove un organizzato e gagliardo middlesboro pareggia al94mo con deroon.
Forse la migliore fu quella del 83, ma non colse l’attimo.
Scritto da Luca G. il 5 novembre 2016 alle ore 17:48
Condivido. La migliore – o tra le migliore – che abbia visto, mal gestita nel finale DI stagione. E poi snaturata nelle campagna di mercato dell’estate 97.
Surreale discussione alla tivu….. Acciuga non da un gioco alla squadra, La squadra non ha un impronta distinguibile, dice uno, critico.
L’altro, a difesa: e’ una caratteristica Di allegri, da sempre.
Insomma, la caratteiristica di acciuga e’ DI fare giocare le sue squadre a cazzo, quali Che siano I giocatori….
Forte.
Bella intervista a Lippi su JTv.
Grande condottiero, grandi anni Novanta che squadra ragazzi!
Mio personale parere, 96/97. La più forte che io ho mai visto
Chiedo un paragone con decadi 80/70 ecc. A chi le ha vissute
Tanto per giocare
PS. Anche per me Nedved giocherebbe ancora meglio di molti.