Di ritorno da Manchester, avevo prenotato allo Stadium. Mamma mia. Ho sbirciato il menu di Juventus-Lione: c’era la novità , relativa, della difesa a quattro e per il resto i soliti piatti, il solito servizio lento, crollato, addirittura, quando si era alla frutta (mica tanto in senso metaforico). Eppure la foga ingenua di Diakhaby su Sturaro aveva offerto a Higuain il rigore dell’aperitivo.
Cercavo, nella carta dei vini, notizie di Pjanic: trequartista, interno? Bo’. Di solito, i grandi giocatori non dipendono da dieci metri più avanti o più indietro: così mi disse un giorno Platini.
Ottavi in campionato, i francesi hanno portato avanti il loro calcio di squadra, normalissimo, animato però dallo spirito del cliente che ha deciso, per una sera, una botta di vita. E Khedira? E Sturaro? Erano lì, molta cornice e poco quadro.
In avvio, era stato Rybus a impegnare Buffon. E Higuain, nel prosieguo, a mangiarsi il raddoppio, dopo che Mandzukic – lui sì, un gladiatore – aveva «rapinato» Mammana. Era la solita Juventus, compassata, aggrappata agli episodi, senza arte e con poca parte. Allegri la invitava invano a geometrie meno vaghe. Capisco che il quadrilatero di centrocampo non sia più quello d’antan, e Marchisio in fase di rodaggio, ma dubito che non si possa giocare un po’ meglio? E questa è materia del tecnico.
Le uscite di Bonucci e Pjanic, infortunati, hanno riportato le lancette al 3-5-2 d’ordinanza. La rinuncia a Higuain era un segnale: il serbatoio è vuoto, fate l’autostop. Un altro avversario avrebbe vinto. Il Lione, «questo» Lione, si è limitato a pareggiare con Tolisso, complice un pisolo della difesa, Buffon incluso, e a sfiorare la vittoria (la vittoria, non la beffa) con Lacazette.
Nulla è compromesso, in Champions, se non l’onore. Che non è poco.
E vero Robertson la campagna acquisti del ’97 indebolì la rosa, e non di poco.
Ci salvammo con l’innesto del pitbull in inverno, un’ora di Dio.
E dal fatto che i concorrenti erano i Prescritti Anfetaminici.
Sembra stia entrando ora alla pinetina, Platinette , è stato intravisto dietro ai vetri scuri di un A8 nera.
Dovrebbe essere lei la condottiera…
E i piedi di Bonini non erano affatto banali, pure.
Agnelli:”Michel, forse non le fa bene fumare.”
Platini:”Avvocato nn si preoccupi. L’importante é che non fumi Bonini”.
Robertson
Infatti era solo per far capire il livello. Bonini era una bestia di livello galattico.
@martinello.
La ricordo bene, altro Che…..per me nelle prime tre.
Rispetto alle altre due un pelo di classe in meno, ma fatto di acciaio. Avesse avuto bonimba due anni in meno (nel 78 era ormai calante), pot eva vincere anche Di Piú….
Massimo,
Capisco tu dica Che il Piú scarso fosse bonini, per dire del livello…
Solo un’aggiunta. Ho rivisto qualche partita deal periodo, e bonini era un maratoneta pazzesco con due piedi per niente male. Non lo ricordavo cosi forte.
Oggi sarebbe titolare fisso Di fianco a Marchisio.
Oggi alla Pignattina sono state vagliate le candidature di Paperoga, Mister Incredibile e Maga Magò. Ma dopo tutte e tre le discussioni Suning ha detto “Pel me é no!”
La Juventus più forte del dopoguerra è quella del 1976/77. Ma qui siamo pochi quelli che se la ricordano.
Allegri é quello che é. Ma di tecnici liberi in grado di prendere la Juve con personalità ce ne sono? La mia impressione é che ce ne siano più all’estero che in Italia.