E’ stata una partita bella per un tempo e poi aspra, come da archivio. Sul piano del gioco si può dire tutto quello che si vuole, e cioè che l’Inter, a tratti, ha preso possesso del centro del ring e spinto la Juventus alla corde. A livello di occasioni, viceversa, non c’è stata gara. Il gol di Cuadrado (e che gol: sassata di destro, alla Totti), due traverse, Handanovic sempre sul pezzo contro un gran tiro di Joao Mario e un paio di brividi.
Allegri aveva confermato il movimento cinque stelle. Pioli, lui, aveva scopiazzato la vecchia Juve, aggiungendo Medel a Miranda e Murillo, allargato per tenere d’occhio quell’armadio di Mandzukic. Il problema di «questa» Juventus resta il rapporto fra opportunità e gol: se non chiudi le partite, l’esubero di punte e mezze punte può trasformarsi in zavorra, come hanno documentato le guance offerte al contropiede del deludente Perisic e, per la proprietà transitiva delle flessioni, il ricorso d’urgenza a Rugani.
E’ stata una notte disegnata dagli uncini di Chiellini, focoso collezionista di tackle e di bolge. Chiellini, e poi Mandzukic, e poi Higuain. Forza e dedizione, virtù che andranno abbinate a un gioco possibilmente meno frammentario.
Mi era piaciuta di più l’Inter di de Boer, all’andata, ma è pur vero che quella era un’altra Juventus. Pioli ha mescolato le carte, in avvio e durante: ha tirato poco, l’Inter, ed è calata alla distanza, spersa nel labirinto juventino.
I guizzi balistici di Dybala e Pjanic, il lavoro sporco di Gagliardini: non è stata un’ordalia vana. Lascia la solita polvere da sparo, dal rosso di Perisic al Rizzoli contestato. Vero, Chiellini e Mandzukic hanno rischiato il rigore, ma cinque ammoniti della Juventus contro uno (parlo di falli, non di proteste) costituiscono una contabilità strana. E comunque: 28a. vittoria consecutiva in casa e migliore in campo, il portiere avversario.
Scritto da Fabrizio il 8 febbraio 2017 alle ore 17:12
certo che i pronostici sulle formazioni rischiano di essere davvero complessi…
tutto il giorno che si parla di Pjanic + Sturaro, giocano Rincon e Khedira…
e poi, abbiamo 4 attaccanti (5 con Cuadrado) e li facciamo giocare TUTTI ASSIEME (con il solo Cuadrado in panca).
Vediamo!
Scritto da bilbao77 il 8 febbraio 2017 alle ore 16:40
.
Ammetto anch’io che quando ho visto la foto …. è una sfiga comunque (pubblicità in negativo!)
Nuntio vobis gaudium magnum.
Habemus Pjacam!
Scritto da Fabrizio il 8 febbraio 2017 alle ore 17:12
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Al Max hanno detto:
Memento Audere Semper
(Gabriele D. scusami)
Scritto da bilbao77 il 8 febbraio 2017 alle ore 16:40
LOL!!!!!
Nuntio vobis gaudium magnum.
Habemus Pjacam!
Scritto da bilbao77 il 8 febbraio 2017 alle ore 16:40
Idem, non volevo dirlo perché mi sono trovato da solo troppo politicamente scorretto… :-)))
x mike…Di Verratti non parlo…per lui parla l’infermeria….leo
x mike…Tranquillo se Tolisso ha quella clausola, Marotta non si fa fottere da nessuno…:-)))) leo
da giulemanidallajuve
Attualità di F. FILIPPIN del 08/02/2017 08:42:03
L’Inter è tornata!
Ebbene sì, bisogna dargliene atto.
Non parlo ovviamente del fatto che sia tornata ad essere una squadra competitiva (quello a memoria d’uomo in età lavorativa non lo è mai stata – e gli anni post cartone valgono quel che valgono), ma del fatto che dopo anni di depressione e fallimenti, pur continuando a non vincere un bel nulla, è tornata a fare la vittima come ai bei tempi.
Perdere e non saper perdere: questa è l’Inter che conosciamo.
Quella che fa un mezzo tiro in porta, ma che a fronte di due traverse e tre grandi parate del suo ultimo uomo (da tutti eletto a migliore in campo), riesce a sostenere che meritava chiaramente il pari e che, anzi, se gli episodi fossero stati valutati diversamente…
Quella che picchia (vedasi Gagliardini, che da quando è in nerazzurro ha licenza di fare tutti i falli che vuole, risultando regolarmente impunito, e Candreva, già ammonito), ma si lamenta degli interventi di Chiellini, nonostante il bilancio dei cartellini gialli per falli di gioco a fine partita sia stato, in maniera francamente imbarazzante, squilibrato a suo favore.
Quella che inscena a fine partita la solita gazzarra (vista e rivista altre mille volte) e si lamenta dei provvedimenti disciplinari conseguenti, minacciando ricorsi (che, con tutta probabilità verranno accolti come al solito, non si sa bene perchè), invocando una non ben chiara e immotivata immunità.
Quella che reclama due mezzi rigori farlocchi (che la maggior parte delle moviole hanno escluso) e fa finta di nulla sul fallo di mano di Medel.
Quella il cui allenatore, anziché godere del fatto di aver comunque saputo rimettere assieme i pezzi di una squadra allo sbando, come primo (e unico) commento, riesce a dire che la partita è stata decisa dall’arbitro.
Quella che alla fine perde quando sarebbe stato il momento di vincere (vedi anche l’eliminazione dalla Coppa italia, unico obiettivo rimasto) e che anche questa stagione non vincerà un bel niente.
E così sarà almeno fino a quando qualcuno non tornerà a fare lo sgambetto a quelli che le stanno davanti: l’unica cosa che manca ancora per rivedere la “vera Inter”.
Leo, per Tolisso “tossiremo” 40 pippi
Verratti andrà all’Inda per non meno di 70 pippi
Qui sono andati tutti fuori di testa.