E’ andata di lusso. Tre reti a una, cinque palle-gol a due. I numeri fissano il risultato e orientano la qualificazione. In Europa è diverso, almeno su certi campi, e il Bernabeu è uno di questi. Il dilemma era, caro ai feticisti dei fatturati e delle lavagne: i giocatori o il gioco? I giocatori. Soprattutto, se giocano di squadra, come il Real di coppa.
Zidane è riuscito a mascherare il mezzo Cristiano dell’ultimo scorcio. Sarri, viceversa, ha pagato l’eclissi di Mertens. Non è bastata, al Napoli, la genialata di Insigne che, complice un pisolo di Keylor Navas, aveva spaccato l’equilibrio. Il Real, che con Benzema aveva già sfiorato il gol, non ha fatto una piega, abituato com’è a gestire ogni tipo di pressione. Il Napoli, viceversa, si è tirato indietro, trasformando il possesso palla, se e quando così sterile, in succulenti bocconi per i denti di Modric, Kroos, Casemiro.
Koulibaly non era al massimo, Hamsik non ha preso per mano la squadra. Solo dopo il fulminante uno-due di Kroos (destro pettinato) e Casemiro (volée strepitosa), il Napoli ha cominciato a giocare come avrebbe dovuto sin dall’avvio: un avvio, non dimentichiamolo, dolce come un babà .
Gli spiccioli di Milik non so, oggettivamente, quanto valgano. Si sapeva che il Real di Champions sarebbe stato diverso dal gregge, sbiadito, di Pamplona. Si ignorava, in compenso, se e quanto il Napoli avrebbe domato emozione, tensione e omissioni difensive. Possiamo dirlo, serenamente: è stata dura.
La sfida non ha toccato picchi epici. Il ritmo, quello, lo dettavano i centrocampisti di Zidane, più generosi di tocchi che di garretti.
E adesso, per il ritorno, serve un 2-0. Qual è il problema? Pensare che il Real, al San Paolo, non ne segni nemmeno uno.
X Juve 77 – I nostri post si sono incrociati ma mi sembra che vogliano dire la stessa cosa.
x il romanista – La costruzione degli stadi è ina priorità per il nostro asfittico calcio. Quello che si vuole costruire a Roma ha solo una controindicazione: non è della Società sportiva Roma e quindi c’è il rischio che si risolva in una grande speculazione senza tanti vantaggi economici per la squadra di calcio.
sul sito di radio capital è disponibile il podcast dell’intervista di zucconi di ieri sera ad un noto architetto sullo stadio della roma. (https://www.capital.it/programmi/tg-zero/puntate/tg-zero-del-16-02-2017/)
Le argomentazioni che portate per la non costruzione dello stadio in quella parte della città , mi sembrano valide oltre ai dubbi su come faranno gli americani a trovare tutti sti pippi per costruirlo visto i debiti della mmaggica. Se ho capito bene, tra l’altro, lo stadio non sarebbe di proprietà della roma, ma degli americani che poi lo affitterebbe. Ci sarebbe quindi anche la possibilità che un giorno gli americani decidano di vendere la vacca magra (la squadra di calcio che notoriamente produce debiti) per tenersi la vacca grassa (la struttura con l’impianto). In ogni caso mi sembra una cosa nata male.
Il sito è stato scelto tra 120 proposti e non ha nessun rischio idrogeologico (tutte balle).
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come no…e’ proprio cosi, milioni di metri cubi ad un passo da un fiume, e non serve nemmeno un tecnico per capire una cosa del genere.
Comunque….
http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/15_settembre_18/stadio-roma-ministero-conferma-rischio-esondazioni-a1ab37f8-5e0b-11e5-9dfc-2c0d272590d9.shtml
oppure
http://roma.fanpage.it/stadio-della-roma-area-a-rischio-idrogeologico-e-le-carte-finiscono-in-procura/
Eh ?!?!?
Scritto da Fabrizio il 17 febbraio 2017 alle ore 10:31
s.d.m.f.a.f.f.r.!!! (autocit.)
Attenzione, stasera affrontiamo una squadra che é andata a pareggiare al San Paolo, e che quindi per la proprietà transitiva avrebbe fatto una figura migliore del Napoli al Bernabeu (il Real in questo senso deve sentirsi fortunato).
Sul progetto dello stadio concordo con il Romanista.
In questo momento quella è un’area depressa per non dire di peggio.
Scritto da juve77 il 17 febbraio 2017 alle ore 09:01
.
Buongiorno juve77 e grazie dei complimenti, come ho scritto a Robertson, dovremo tenere i piedi per terra e pedalare se vogliamo andare avanti, la squadra ha acquisito solidità .
Riguardo il progetto dello Stadio della Roma, secondo me le cose stanno così: si tratta sì di una speculazione, nel senso previsto dalla legge: io faccio lo stadio, ed insieme ad esso realizzo delle opere accessorie in deroga alle volumetrie previste dal piano regolatore, a “compensazione” delle opere pubbliche che tu comune mi “costringi a fare”; se il progetto viene portato avanti come si deve (confido nella giunta 5S per questo) ci guadagnano tutti, perchè adesso in quell’area c’è un ippodromo dismesso, puttane ed erbacce.
Il sito è stato scelto tra 120 proposti e non ha nessun rischio idrogeologico (tutte balle).
Lo stadio è bellissimo. C’è un parco con tantissimo verde.
Si tratta di un progetto faraonico firmato da un signor architetto, e gli americani possono insegnare come si fanno gli impianti sportivi. Le torri possono non piacere ma non si può dire che il progetto fa schifo come dice Sgarbi.
Al solito invece di intavolare discussioni serie si va ad invettive, e comunque fuori tempo massimo!
Romanista, concordo. Siviglia atletico e prima villareal hanno costruito li la loro credibilità . Tutto il contrario di quelli che pensano che basti andare in finale in CL una volta ogni cinquantanni per dire di avere statura europea.
Come diceva Paisley del grande liverpool, la statura internazionale di una squadra la fa la costante presenza ad alti livelli nelle coppe europee. Per inciso lo disse proprio riferendosi alla juve che dall’83 all’85 fu sempre in finale. Vincere una volta vince pure la steaua.
I discorsi a capocchia degli spagnoli (la roma non è certo la Juve, che è verissimo, ma non è buona ragione per sottovalutarla), è la ragione per cui sono eliminati. Bene.
In europa è il livello tecnico dei giocatori, prima di tutto, ad essere completamente diverso. Le squadre dell’est europeo di trent’anni fa avevano boscaioli, ora mettono brasiliani di seconda fascia, ma pur sempre brasiliani….