Le vampate dell’Atalanta hanno bruciato il Napoli, il fuoco lento della Juventus ha rosolato l’Empoli. Complimenti, di cuore, a Gasperini e ai suoi corsari. La doppietta l’ha realizzata Mattia Caldara, classe 1994: e che classe, sul secondo gol. Sembrava un bomber sincero. Trattasi, invece, di un difensore centrale che Marotta ha prenotato per il 2018 (se non prima).
Un po’ di iella, la squadra di Sarri, ma anche l’uomo in più dal 66’. E nessun apporto dalle torri (Milik, Pavoletti). Bergamo Alta non ha mai rinunciato. Petagna è un centravanti moderno: avesse anche il senso della porta, sarebbe un centravanti completo.
Era una partita facile, per la capolista, ma non semplice. Come spesso succede dopo le coppe. L’Empoli di Martusciello se l’è giocata con un catenaccio mobile che, attraverso bave di palleggio più o meno alto, ingolfava le geometrie juventine.
Tornava Bonucci, Allegri aveva apparecchiato un cospicuo turnover (se non ora, quando?). Pregevoli i cambi di campo, non altrettanto le rifiniture o le conclusioni. La medianizzazione sistematica ha sporcato la mira di Mandzukic, al quale sono capitate – nel primo tempo, almeno – le due occasioni più nitide.
La Juventus non ruba l’occhio e non dà nell’occhio. Lavora ai fianchi gli avversari, silenziosa, guerriera. Li spinge alle corde e poi, in un modo o nell’altro, li atterra. Questa volta, con la zucca di Mandzukic, complice Skorupski, su parabola al bacio di Cuadrado, e con il sinistro di Alex Sandro, un gol da falso tre e da nove vero, verissimo. Alla Higuain. Quindi: pilota automatico e atterraggio soave sulla 30a. vittoria consecutiva allo Stadium.
Uscito Marchisio, il capitano è diventato Bonucci, la cui sobrietà stilistica fa pensare che tutte le zuffe (e gli sgabelli volanti o volati) non vengano per nuocere. E adesso, Inter-Roma. Pioli l’ha presentata così: 2 rigori a 11. Prosit.
sig. nessuno intendo a livello di allenatori, per la precisione.
Fabrizio noi juventini dovremmo ricordare che Parola, Vikpalec, il Trap, Lippi, Conte e Allegri, gente che con noi ha vinto tanto quando sono arrivati erano dei sig. nessuno. E’ la Juve che fa gli allenatori e non il contrario, quindi per me Gasperini per quello che sta facendo da divrsi anni in provincia sarebbe in questo momento il primo della lista.
state sempre abbastanza male qui dentro, vedo. Primario, oltre a lei e qualche paziente sempre sul pezzo, mi pare che la clinica si stia veramente declassando a palestra di tafazisti piagnucolosi. E si che la Juve è una delle poche cose che funzionano in questo paese di poveracci. Deve essere frustrante non poterne gioire come si dovrebbe. Un caro saluto a tutti comunque. E curatevi.
Degli allenatori di serie A, l’unico che mi sembra adeguato per la Juve, per carisma ed esperienza, mi sembra Spalletti. Sarri é uno che insegna calcio e (mi sa) é uno di quelli che credono di averlo inventato loro, col carattere che ha penso che avrebbe vita difficile e breve alla Juve. Di Francesco non mi convince affatto, Paulo Sousa sarebbe il secondo in lista dopo Spalletti ma é enigmatico: da un lato penso che con la rosa della Fiorentina non si possa fare molto di piu’, e anzi mi viene in mente la lezione che ha dato al ricottaro quando ce le ha suonate, dall’altro mi impensieriscono alcune gare gestite male.
Su tutti preferirei un tecnico di caratura internazionale e dal forte carattere come Simeone.
E comunque, al di là dei risultati innegabili del tdc, questo ci distrugge lo spogliatoio, rischiando di trasformare la dipartita di talenti in una vero e proprio exodus di dimensioni bibliche.
Dopo il triennio del Fuggitivo, vissuto a 1000 all’ora e su una corda tesa come quella di un violino, si leggeva e pensava che il Minestraro avrebbe portato più serenità e meno “agitazione”. Purtroppo quello si è tradotto solamente in una filosofia di gioco (e di vita) sul campo: i famosi “haaalma e dai-girala”.
Nello spogliatoio e nell’ambiente in genere, dopo il primo anno, si sono udite cose inaudite, ed uno stato di nervosismo che, fortunatamente, non si è riflesso in campo.
Per carità non lo metto in dubbio. Ma se deve esserci un cambiamento lo preferirei in meglio.
Franzò, se conta solo vincere, vai tranquillo che vincono anche loro con questa rosa, e questa concorrenza.
Lovre, a memoria, gli anni dello zio Cestmir; qua e là l’epoca dei Mundiales e di Boniek-Platini, perfino il biennio di Dino Mito con una squadra molto inferiore alla concorrenza; i primi 3 anni di Lippi, il secondo anno al suo ritorno, il primo anno del Fuggitivo.
Volere è potere. E’ che troppo spesso non si vuole.
Non se poi arriva un Mazzarri o un simil Delneri.
A me conforta il pensiero che tra 4 mesi forse il tdc si leverà dalle coglie.