Come invidio il Barcellona. I due rigorini che, complice la codardia del Paris Sg, gli hanno consentito di entrare nella storia, sono stati sepolti sotto uno strato di enfasi che noi italiani non neghiamo a nessuno, soprattutto se straniero. Culé di tutto il mondo, beati voi.
All’umile scriba che entrò nel tunnel di Omar Sivori per non uscirne più, non toccherà la stessa sorte. A naso, non si parlerà dei panni che la Var avrebbe sciacquato nel suo tecnologico Arno: il rigore di Zapata su Dybala, la non simulazione di Deulofeu, il piede in fuorigioco di Bacca sul pareggio. A occhio, non si parlerà nemmeno del sangue freddo con il quale Dybala ha trasformato il penalty all’ora dei porno (una volta), e neppure delle parate di Donnarumma, migliore in campo per distacco, della traversa di Pjanic, della mira sbirula di Pjaca.
Si parlerà solo del mani-comio di De Sciglio, cinque giorni dopo quello di Samir. Al mediocre Massa, che all’andata suggerì a Rizzoli che il gol di Pjanic (regolare) era da annullare, l’ha suggerito Doveri.
Ai tifosi del Barcellona segnalo che era da tempo che non vedevo una Juventus così rotonda, così creativa, così sciupona. Vero, il Milan non muore mai, anche se allo Stadium ci è andato vicino un sacco di volte. Nell’ultimo quarto d’ora, fino al rosso di Sosa, il suo contropiede sembrava pronto a regalarci un revival del «Clamoroso al Cibali» di ciottiana memoria.
Mi sono piaciuti Dybala da una parte e Deulofeu dall’altra. Un solo difetto, lo spagnolo: vede troppo i compagni, e troppo poco la porta. Higuain ha lottato anche per Mandzukic, mentre Pjaca tende a «laudrupizzarsi»: fenomeno in allenamento, un po’ meno sotto porta.
Ricapitolando: culé del Barcellona, spiegatemelo voi: por qué?
Scritto da Massimo Franzo’, l’ultimo dei contigiani il 14 marzo 2017 alle ore 19:37
Devo dire che avendolo un poco conosciuto (poco eh?) mi è sembrato uno brava persona. Sapevo che è mulita e lui sapeva che io sono bianconero, per cui carte scoperte. Non ci sono targhe sulle passioni, sugli imbecilli si.
Calcisticamente poi ne sa e ne ha visto di calcio. Ho un aneddoto straordinario su di lui. Pubblico, ma si era in pochi. Ed è a suo merito, devo dire.
Poi tutti fanno le proprie scivolate, una sua qui la conosciamo bene. E penso che pure lui si sia pentito di quella roba la (magath e via dicendo). #Nunsefa.
C’è un sito affidabile dove poter vedere la partita di stasera?
Lex
Magari era saccente, ma ritengo Garanzini uno dei pochi giornalisti che capiscono di pallone.
Lex
@Robertson
Perfettamente d’accordo.
C
@Tanit
Il discorso è un altro.
Le statistiche lasciano il tempo che trovano.
C’è rigore e rigore.
C’è fallo e fallo.
C’è momento e momento.
Comunisti.
Niente male pepe sale.
Tanit
ottimo lavoro. Molto istruttivo (anche se mancante degli episodi a favore). Penso infatti che nell’immaginario collettivo di noi tifosi avversari una simile serie di errori contro la juve sia difficilmente concepibile.
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Tecnicamente eccepisco solo il fallo di Gonzales a Firenze. Sul mani il regolamento assegna sempre e solo la valutazione all’arbitro, come del resto venerdì sera con De Sciglio. Pertanto tecnicamente non si può dire che manchi un rigore.
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Errore sarebbe concedere un rigore per un mani inesistente (tipo il rigore per noi del novembre 2012 con Isla che colpisce di spalla).
Mentre sulle concessioni o mancate concessioni per avvenuto contatto di mano in area, per regolamento ci si può solo attenere alla valutazione insindacabile dell’arbitro (anche se non corrispondente alla percezione della stragrande maggioranza degli osservatori).
Ciao
Claudio
Claudio
Bergomi: “Inter, tre tasselli per essere come la Juve”
Tre tasselli per Beppe però prima li vuole rivedere.
Invece per la capre tre innesti ciascuno nel culo senza volerli rivedere, il loro modo di godere.
Non hanno fatto abbastanza presto ……..
@Mike70 : ho scorso la mia schiatting-list e……toh!……..c’è anche quello del “fate presto”.
:-))))