Barcellona, dunque. Evviva: sono i grandi avversari che certificano le grandi imprese. E con tutto il rispetto per Borussia, Leicester e Monaco, rivali degnissimi, il Barça è un’altra cosa. Un’altra storia. La storia, appunto. Non gioca ma ti circonda, ti seduce, ti spaventa.
Sarà , per la Juventus, la rivincita della finale di Berlino. Era il 6 giugno 2015, vinse il Barça 3-1. Pirlo, Pogba e Vidal non ci sono più, al posto di Morata e Tevez giocheranno Higuain e Dybala. Gli allenatori sono gli stessi: Luis Enrique, che ha già comunicato il divorzio; e Allegri, che divorzierà anche se non l’ha ancora comunicato.
Non sono più i marziani d’antan, ma sono pur sempre un megafono del calcio. Hanno un portiere un po’ così, quel ter Stegen sul quale avevo investito fior di aggettivi. E poi Iniesta, che a 32 anni ogni tanto si mette in corta. E poi Messi, che con il Paris Saint-Germain passeggiò. E poi Neymar, che con il Paris incantò.
Servirà una Juventus superiore allo spirito gestionale che spesso ne zavorra la manovra. In Italia è la più forte, in Europa è tra le più forti. I confini rimangono le due sfide con il Bayern, negli ottavi dell’ultima edizione: per un’ora a Torino, inguardabile; per 70 minuti in Baviera, ammirabile.
Meglio la prima in casa. Bisognerà non aver paura, bisognerà far paura. Higuain, Dybala, Pjanic, la difesa: è l’ora di gettare la maschera, è il momento di raccogliere il guanto.
Favorito resta il Barcellona (60% a 40%): anche se non è più la macchina perfetta del tiki taka, anche se dalla seconda del campionato francese ha preso cinque gol in due partite, e per eliminarla non ricorse certo alla bellezza. Sono queste, comunque, le bilance che pesano le ambizioni, i valori e, direbbe qualcuno, la «cazzimma». Tutto in un mese, e molto per sempre.
Purtroppo anche il Primario con la scusa che bisogna aspettare la giustizia (?) prenderà posizione contro Agnelli e la Juventus insieme alla solita famigerata Cazzetta ! Che schifo ! 7 o 8 punti di penalità basteranno per far vincere il Napoli o la Roma ?
In segno di fratellanza ed amicizia, vorrei sputare idealmente in faccia a tutti gli juventini che sostennero che il problema tra NOI e tutta la feccia con la quale siamo costretti a convivere nel pianeta-calcio italiano fossero Moggi e Giraudo.
(Eh, ma bastava non fare quelle telefonate…”) COGLIONI!
Il copione é piu’ o meno sempre lo stesso: colpire la Juve utilizzando qualsiasi pretesto. Nel 2006 porcopoli, poi più niemte finchè abbiamo iniziato di nuovo a vincere con Conte, e hop! Ecco la faccenda delle scommesse, col “non poteva non sapere” e la squalifica. Conte va via, qui di la Juve non vincerà più, e invece no, non c’è verso, et voilà ecco la questione dei biglietti e della ‘ndrangheta.
La prossima puntata qual’è? Nedved che aiuta la Corea del Nord a fabbricare testate nucleari? Paratici ha hackerato il computer della Merkel?
Ma bastaaaaa!!!! Perdenti miserabili, fatevene una ragione!
GENTAGLIA NON HA UN CAPPERO DA FARE
Andrea Agnelli, si legge nelle motivazioni, è stato deferito “per la violazione dei principi di lealtà , correttezza e probità e dell’obbligo di osservanza delle norme e degli atti federali, perché, nel periodo che va dalla stagione sportiva 2011-12 a quantomeno tutta la stagione sportiva 2015-16, con il dichiarato intento di mantenere l’ordine pubblico nei settori dello stadio occupati dai tifosi ultrà al fine di evitare alla Società da lui presieduta pesanti e ricorrenti ammende e/o sanzioni di natura sportiva, non impediva a tesserati, dirigenti e dipendenti della Juventus di intrattenere rapporti costanti e duraturi con i cosiddetti ‘gruppi ultras’, anche per il tramite e con il contributo fattivo di esponenti della malavita organizzata, autorizzando la fornitura agli stessi di dotazioni di biglietti e abbonamenti in numero superiore al consentito, anche a credito e senza previa presentazione dei documenti di identità dei presunti titolari, così violando disposizioni di norme di pubblica sicurezza sulla cessione dei tagliandi per assistere a manifestazioni sportive e favorendo, consapevolmente, il fenomeno del bagarinaggio”.
CIOE’ SE ANCHE FOSSE VERO, STIAMO PARLANDO DI BIGLIETTI REGALATI AGLI ULTRAS. MA CERTA GENTA NON UN CAPPERO DA FARE?
Possiamo dire che la Polinesia, per esempio, non impedi’ la seconda guerra mondiale.
Oppure che Batman non impedi’ a Magneto di far guerra agli X-Men.
Gira e rigira la conclusione é la stessa: scudetto all’Inda! (Se arriva almeno quarta)
Ma la frase “Andrea Agnelli non impedi’ rapporti di tesserati con la malavita” é un modo di dire che “non poteva non sapere”?
Siamo tornati a sta storia?
Hart oggi si è scansato, stu beduinio.
Dai merde, su col morale, ad arrivare quarti ce la potete ancora fare ihihihihih
Il Miha deve vergognarsi per aver presentato una brigata di allegre comari, messe in csmpo come massaie al mercato rionale.
Ai Carpazi ai Carpazi.