Con Bonucci e Dani Alves, la Juventus era stata polverizzata in mezz’ora (3-0, poi 3-1). Senza, ha rimontato l’ennesima partenza-incubo (due gol in sette minuti) e battuto un Genoa che ci ha provato fino all’ultimo. Quel pomeriggio, Higuain era entrato al 53’ e Dybala non c’era proprio. La tripletta di Paulo Omar spiega il risultato, anche se la rete del sorpasso – molto bella, tra l’altro – l’aveva realizzata Cuadrado, con Alex Sandro il peggiore.
Insomma, e non è la prima volta: i giocatori più del gioco, al di là di una reazione che, dopo l’autogol di Pjanic e il rigore di Galabinov, aveva coinvolto la squadra: con i suoi limiti (Khedira, la vaghezza dell’ultimo passaggio) e con le sue risorse (le fiammate improvvise dei singoli). Sei gol tra finale di coppa e campionato: Dybala è un progetto di fuoriclasse. Sta cominciando a segnare lontano da casa, un dettaglio cruciale. Guai a dimenticare, inoltre, il dribbling «a uscire» con lancio pettinato lungo-linea a Cuadrado. Mamma mia.
Il Genoa di Juric l’ha messa sul ritmo: le corse di Laxalt, le ante di Galabinov, il primo tempo di Pandev. E, al momento opportuno, uno paio di parate di Perin. Ancora una volta Allegri ha bocciato il mercato, salvo ricorrere a un paio di cerotti, Matuidi (discreto) e Bentancur (senza voto). Una volta capovolto il risultato, il tecnico ha inserito Barzagli, addirittura, ed è passato a un catenaccione che l’ultima perla della Gioia trasformerà in un possesso palla studiato, ci scommetto.
Per concludere, il festival Var. Due penalty sfuggiti a Banti, mediocre, e poi corretti con il video: pestone di Rugani a Galabinov (che però, precisione per precisione, aveva un tacco in fuorigioco), braccio ravvicinato ma largo di Lazovic su girata di Mandzukic. Si chiama calcio del futuro.
Poi è vero che esistono i procuratori “amici”.
Non manca mai, ogni anno, l’operazione o le operazioni con Bozzo (Bernardeschi quest’anno)
Non mancano mai gli abboccamenti che a volte van bene ed a volte no, col mercato tedesco ( procuratore Branchini )
Oltre agli impapocchiamenti con Raiola.
Ho fatto alcune considerazioni slla VAR. Fosse stata in vigore da 15 anni, avremmo molto probabilmente tre Champs in più in bacheca. A Monaco contro il Dortmund, rigore negato nei primi minuti di gioco (riconosciuto a posteriori anche dall’arbitro che disse di non l’essersi sentita di concedere un penalty nei primi 5 minuti di gioco). Ad Amsterdam, gol di Mijatovic da annullare per netto fuorigioco. A Berlino, rigore negato per trattenuta vistosa di Dani Alves su Pogba, e sulla ribattuta azione del 2-1 per il Barça, anziché un probabile 2-1 per noi. E non é finita,il famoso anno del triplete dello sbruffOne, gol di Milito del 3-1 a San Siro da annullare per netto fuorigioco. E così sarebbe stato un addio al Triplete e alla rottura di coglioni che ci tocca sopportare da allora.
A proposito dei piagnistei nerazzurri, mi riservo di fare un commento sulla cazzata che ha sparato Simoni ieri. Il famoso rigore su Ronaldo, a detta sua.
Alex, in base a quali motivazioni sei certo che Nedved occuperebbe il posto di Marotta facendo meglio?
Dai Nino, Non ti fa tenerezza Simoni?….
ma scongelare Simoni così in anticipo, ricongelarlo in attesa di juve-cartonati non è pericoloso? ha pure una certa età , un minimo di attenzione suvvia
Ecco, tra l’altro, vista la conclusione dell’affare-Schick e l’esposizione che aveva preso Nedved, di solito molto poco “visibile”, mi piacerebbe sapere che ne é dei rapporti interni in società .
Fossi in Nedved, rifletterei molto sul fatto che l’unica volta che ci ha messo la faccia e aveva convinto il giocatore qualcun altro ha mandato a monte l’operazione. Dubito che possano restare a lungo entrambi nello stesso organigramma.
mancano 2 giorni ed essendo impegnato come al solito a tirarla lunga – per il crucco è solo “quasi” fatta – a Peppino mancherà il “suo tempo tecnico” per altri affari
Perche’come sempre la risposta sta nel mezzo.marotta e’un mediocre portaborse che vive l’ambiente da sempre ed ha molti agganci con procuratori compiacenti con i quali confeziona le torte.e’cosa risaputa che nel momdo del calcio un dg non troppo disonesto fa 4/5 operazioni per il club ed una per se.il Coglione non sfugge alla regola.il budget estremamente limitato e comunque sempre autofinanziato che gli mette a disposzione elkann lo costringe a navigare a vista,a cogliere occasioni e a fare figure di merda anche per quel suo modo di parlare da peracottaro che vuol fare il professore di economia che lo rendono un simil clown.
Il Coglione aveva preso schick ma non avendo il becco di un quattrino invece di pagare la clausola da 25 ha pensato bene di rateizzare,operazione che comunque faceva mal volentieri perche’farina del sacco di nedved,del quale lui ha terrore biblico in quanto meriterebbe il suo posto ed AA spinge in questo senso mentre JE scalcia il culo di PP per farsi portare le borse.a quel punto si e’tirato indietro con la scusa delle visite mediche.
Bit, francamente non so cosa sia peggio avere in organico, se un furbacchi-One che fa le creste sui giocatori (costa 25 ma te ne dò 30, anzi no lo lascio a quelli che te ne danno 42) o un Cogli-One che non è in grado di prenderli (“Avevamo in mano Tolisso!”, “Offro 30 al posto di 25 ma in tre tranche, no ora mollo, ah no ritorno ma alla stessa cifra però col prestito, poi ti dò il saldo a gennaio, al diavolo le tranches!”, “Noi non trattenia o chi vuole andar via, anzi agevoliamo la partenza” ecc.).
Diciamo che non vorrei nessuno di questi due profili in società .
Io alle creste non ci credo.
L’unica cresta alla quale avrei dato crdito era quella di Naingollan.
Andavi a Roma con 60 milioni e te lo portavi a casa.
Senza tanti amminchiamenti.
Chi più spende meno spende? In alcuni casi si